Rinasce un altro marchio storico italiano. Si tratta della Ancillotti, un nome con oltre mezzo secolo di storia nelle moto, che tornerà a settembre sui campi di gara
ITALIA-GIAPPONE 1-0Il motociclismo italiano vive del mito legato a tante aziende storicheche, dopo aver lasciato segni indelebili nelle competizioni più disparate, hanno subito l'onta dell'oblio. Per molte di queste, sono stati gli anni 70 e 80 a segnare la fine, gli stessi in cui le grandi Case giapponesi hanno cominciato ad invadere il Vecchio Continente (e non solo), con i loro prodotti, capaci di prestazioni e doti di affidabilità tali da decretarne il successo immediato.
GRANDE ELABORATORE La fiorentina Ancillotti è una di queste aziende, che ha cominciato la sua avventura nel lontano 1907 con la ditta Ancillotti Meccanica del fondatore Ernesto. Dalla meccanica alle moto, è nel 1938, che Gualtiero Ancillotti apre la sua officina a San Frediano, dove si dedica all'elaborazione delle Harley-Davidson o delle Lambretta; proprio con un prototipo su base Lambretta arrivano anche le prime affermazioni prestigiose. E' il 1966 e sul tracciato inglese di Elvington una Ancillotti batte il record di velocità sul quarto di miglio e sul chilometro lanciato.
SCARABEO COL TASSELLO Il mito Ancillotti, tuttavia, si consolida nel fuoristrada, quando negli anni sessanta le Scarab Beta 50 e 100 dominano i campionati nazionali e diventano oggetti ambiti, grazie anche ad una estetica unica, caratterizzata dal serbatoio giallo e dal simbolo dello Scarabeo. Gli anni 60 e 70 sono il periodo più florido per l'azienda che, purtroppo, non riuscirà invece a superare la crisi del decennio successivo, che porta alla chiusura della fabbrica di Sambuca Val di Pesa nel 1985.
VELOCITA' E CROSS Venticinque anni dopo, è la passione di Roberto Giliberti (proprietario del marchio dal 2005) a permettere la rinascita di questa storica Casa motociclistica, ripartendo da una moto da Cross, due tempi e da un ottavo di litro e da una 125 GP. Due moto, quindi, pensate per le competizioni, come tradizione per il marchio fiorentino.
DALL'ATELIER AI CAMPI DI GARA La filosofia di fondo, infatti, è sempre quella di utilizzare sempre il meglio di quanto disponibile per le competizioni, riunendolo in un prodotto votato alla vittoria. La realizzazione della Ancillotti 125 GA (dove la sigla celebra il fondatore Gualtiero Ancillotti) e della Ancillotti 125 GP si deve all'atelier di Mario Baglioni, che con il Friba Moto Racing di Dicomano, da anni allestisce moto da competizione di alto livello. Fra le due, comunque, la sfida più importante riguarda proprio la moto da cross.
ALLUMINIO PER L'OVALE La base tecnica è formata da un telaio di disegno inedito, ottenuto da Baglioni utilizzando tubi a sezione ovale e tonda in alluminio, per ottimizzare rigidità e leggerezza. Il forcellone è anch'esso in alluminio e ha una forma triangolare e una realizzazione che abbina parti scatolate ad altre realizzate dal pieno. Le sospensioni sono Paioli per la forcella (con steli da 46 e regolazioni complete) e Matris per il mono.
MADE IN ITALY La corsa delle sospensioni è rispettivamente di 305 e 335 mm, quindi allineata al meglio della categoria, come sostanzialmente tradizionali sono anche le misure della moto, anche se è già in fase di sviluppo una versione con l'inclinazione del cannotto regolabile. La componentistica, infine, offre il meglio attualmente disponibile e di produzione italiana: freni Braking, manubrio Tomasselli e comandi Domino. Le plastiche sono Acerbis, come il serbatoio da 7,8 litri di capacità. La cassa filtro è in carbonio e prodotta in azienda.
CUORE AUSTRIACO (PER INIZIARE) La moto, quindi, è - e vuole essere - un prodotto comletamente realizzato in Italia, con poche eccezioni, come quella del propulsore la cui provenienza è austriaca. Il monocilindrico di 124,8 cc, infatti, è KTM, sul quale i tecnici Ancillotti hanno apportato solo alcune ottimizzazioni di elettronica, per accordare l'erogazione alla cassa filtro e allo scarico completo Messico.
TOSCANA ÜBER ALLES In officina, tuttavia, sta già muovendo i primi "giri" una moto di cilindrata superiore, denominata 350 Scrambler e che utilizza un 350 fiorentino DOC. Con questa moto da enduro, la gamma Ancillotti per il 2010 sarà completa e potrà iniziare una nuova sfida sui campi di gara. A settembre la 125 GA parteciperà al Campionato Regionale Toscano con Andrea Ballerini, mentre per la 125 GP, dopo il debutto nella gara del Mugello del CIV di quest'anno, si prevede una partecipazione a tutte le gare del Campionato Italiano nel 2010. La produzione di (piccola) serie, invece, inizierà solo a fine 2010, quando gli appassionati potranno anche dimostrare il proprio attaccamento al marchio grazie ad una linea dedicata di abbigliamento e accessori.