Lo gnomo di Spagna giganteggia in pista e mette tutti in riga conquistando la prima gara della Moto GP della sua carriera. Vita dura per gli altri, anche per Rossi, che oltre ai soliti problemi perde anche l'aplomb e i pezzi (di gomma).
PICCOLO GRANDE UOMO E' Daniel Pedrosa a interrompere un dominio dei piloti italiani che durava da 12 GP. Un'impresa che dà ancora più valore al successo cinese dello spagnolo in miniatura, quarto vincitore differente in altrettante gare, per una MotoGP sempre più avvincente e appassionante.
MISTER HONDA DICE LA SUA "Dobbiamo ringraziare i nostri piloti, sono soprattutto loro a fare la differenza, perché la RC211V è inferiore alla Yamaha M1" ha detto, un po' a sorpresa, il presidente della HRC Suguru Kanazawa, in passato molto più attento a esaltare la tecnologia della Honda piuttosto che la bravura di chi la guidava. Kanazawa ha assolutamente torto quando dice che la cinque cilindri è meno competitiva della M1, ma ha pienamente ragione quando dice che i piloti stanno guidando bene, in alcuni casi sopra le aspettative.
AMERICANI AVANTI, ITALIANI DIETRO Il GP della Cina, bello e combattuto così come sono state le tre gare precedenti, ha messo in mostra un Pedrosa sempre più a suo agio con gli oltre 250 cavalli della RC211V, un Hayden sempre più concreto e determinato, un Edwards bravo a sfruttare al massimo una M1 sempre afflitta dal "chattering". Ma ha anche evidenziato come Valentino Rossi quest'anno fatichi molto più degli anni scorsi, anche se, alla fine, non ha raccolto punti solo per sfortuna, che si è tradotta nella perdita di un pezzo della sua Michelin anteriore, mentre si trovava in quinta posizione.
SUZUKI IN CRESCITA A Shanghai si è anche vista una Suzuki finalmente in crescita, con John Hopkins bravo a conquistare il quarto posto, e una Ducati ancora una volta penalizzata dalle gomme Bridgestone, discretamente competitive sulla quattro cilindri di Hopkins ma non a proprio agio con la rossa. Con i primi sei piloti racchiusi in 32 punti, dai 72 di Hayden ai 40 di Rossi, è ancora difficilissimo azzardare un pronostico, ma è comunque giusto provare a fare delle previsioni per quanto si è visto in questo primo quarto di stagione. Ecco favoriti e percentuali di conquista del titolo.
VALENTINO ROSSI - 40%
Sarò un ostinato ma nonostante tutto, ritengo che sia sempre Valentino il favorito nel mondiale. Intanto perché, senza il tamponamento subito da Elias alla prima curva del primo GP, e senza il problema in Cina, Rossi avrebbe perlomeno 27 punti in più, considerando che a Jerez sarebbe arrivato almeno quarto e a Shanghai sicuramente terzo. Come dire che a quest'ora sarebbe comunque in testa al mondiale, o a un niente da Hayden. Questo nonostante il "chattering" e tutti i problemi che stanno affliggendo la M1 in questa fase iniziale della stagione. Soltanto una volta Valentino era stato così sfortunato nella sua carriera: era successo nel 1999, ai tempi dell'Aprilia 250, quando fu costretto al ritiro alla prima gara per un problema elettrico, e perse il GP di Francia all'ultimo giro per la rottura della catena, mentre stava dominando la gara. Anche allora si trovò a inseguire a oltre 40 punti di distacco, ma alla fine riuscì comunque a vincere il titolo. Stavolta sarà più dura, ma ce la può fare. Va però biasimato per il dopo gara cinese, quando ha criticato pesantemente la Michelin (per ovvie ragioni...), la Yamaha per aver sbagliato la moto (ma la colpa anche sua...) e Melandri per averlo ostacolato nella parte iniziale della gara (ma Marco stava facendo la sua corsa e non ha commesso scorrettezze).
DANIEL PEDROSA - 30 %
Crescono a dismisura le quotazioni dello spagnolo. Secondo a Jerez, a terra in Turchia all'ultimo giro mentre si stava giocando la vittoria, primo in Cina, alla sua quarta gara in MotoGP dopo aver conquistato la pole nelle prove: Daniel Pedrosa si sta confermando un fenomeno del motociclismo. Proprio come Rossi quando era all'inizio in 500, anche lo spagnolo impara dagli errori commessi e cresce costantemente e con il successo di Shanghai aggiunge un altro primato al suo ricco palmares: è dopo Freddie Spencer il più giovane vincitore nella classe regina. Ha un solo limite, va piano sul bagnato. Ma anche sotto questo aspetto sta crescendo.
NICKY HAYDEN - 20%
Tutti, io compreso, continuano a tenere in scarsa considerazione Nicky, che però è sempre più costante, tenace e determinato. Fatica ancora a imporre il suo ritmo, tanto che raramente lo si vede al comando, ma è veloce e regolare come nessun altro in questa stagione: è l'unico ad essere sempre salito sul podio e da otto gare arriva nei primi tre. Ha meno talento di molti suoi rivali, ma in un campionato tanto equilibrato non sbagliare è un grandissimo pregio.
MARCO MELANDRI - 5%
Splendido trionfatore in Turchia, tristemente settimo in Cina, battuto anche da Makoto Tamada. Ancora troppi alti e bassi per Marco Melandri, che ha dimostrato di poter vincere e di saper battere chiunque, ma di faticare anche a trovare una costanza di risultati fondamentale per puntare al titolo.
LORIS CAPIROSSI - 3%
Loris è in grande forma, non butta via niente, raccoglie sempre il massimo che il pacchetto moto-gomme gli consente e, dall'anno scorso, ha sempre sfruttato le poche occasioni che ha avuto per vincere. Avrebbe quindi tutto per conquistare il titolo, ma le Bridgestone sono ancora troppo incostanti: nell'arco del campionato, il pacchetto Honda-Michelin e Yamaha-Michelin è per il momento ancora più competitivo.
CASEY STONER - 2%
Capace di conquistare la pole già in Qatar, Casey Stoner in Cina è caduto due volte in prova e ha fatto un dritto in gara, evidenziando che, inevitabilmente, deve ancora accumulare esperienza. E' velocissimo e ha grandissimo talento, ma non ha nessuna possibilità di vincere il titolo, almeno quest'anno.
Sondaggio: chi vincerà il mondiale Moto GP?