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Prima gara e siamo subito sul podio! Una emozione difficilmente descrivibile. Ecco la foto, nei prossimi giorni vi racconteremo tutte le emozioni che abbiamo vissuto e che difficilmente dimenticheremo.
FINALMENTE AD ASSEN Ancora non ci posso credere. Ogni tanto mi devo fermare un attimo e pensare dove sono e soprattutto cosa sono qui a fare. Perché se venire all'università della moto, come è definita Assen, da spettatore può già essere un'esperienza che non si dimentica tanto facilmente, figuriamoci cosa può voler significare per me, comune mortale, arrivare qui e metterci le ruote dentro, per di più in una gara valida per un campionato mondiale.
TUTTO IN AFFANNO Tuttavia né venerdì, né tantomeno sabato ho avuto troppo tempo per ragionare. Nel pieno rispetto della nostra filosofia del "sempre in ritardo" anche ad Assen ci abbiamo messo del nostro per complicarci non poco la vita. Il giorno stesso della partenza, il ritiro delle tute ufficiali e la consegna ai ragazzi che partivano in camper è stata una vera odissea. Grazie all'esodo pasquale, file chilometriche hanno fatto sì che il camion con le moto e tutto il necessario avesse una media da maratoneta zoppo, lasciando Arnoldi e me in ansia nel circuito ad aspettare.
UN VENERDÌ DA RICORDARE Così il venerdì, che essendo solo un giorno dedicato alle verifiche tecniche e amministrative poteva e doveva essere un giorno di relax, si è trasformato in un inferno. Bellezza (e il camion) arrivano solo alle 4 del pomeriggio (appena in tempo per partecipare al briefing dei piloti, obbligatorio) dopo 24 ore di viaggio. Max, Maurizio e lo stesso Ivo sono distrutti per aver dormito poche ore e per aver praticamente viaggiato tutta la notte.
LAVORI IN CORSO Per di più il camion non è ancora del tutto allestito e per questo non abbiamo ancora la nostra "camera da letto". C'è una marea di lavoro da fare e un bel po' di frenesia, perché allestire un box per un mondiale mica è cosa che si fa in 5 minuti. E così durante il "giorno di riposo" abbiamo lavorato più degli altri. La sera (dopo aver mancato le verifiche tecniche per 12 secondi e aver visto il cancello chiudersi davanti alle nostre facce) terminiamo di allestire il camper, smontiamo le moto e montiamo per la prima volta le Bridgestone 002 Racing Pro.
SI PARTE DA ZERONon avendo mai girato sulla nuova Assen e non avendo mai girato con queste gomme, iniziamo praticamente da zero. Mentre si fa sempre più buio e freddo vaghiamo stanchi come zombie per il paddock, terminando però il lavoro e riuscendo ad infilarci nel sacco a pelo a mezzanotte passata.
SVEGLIA ALL'ALBA Avendo saltato le verifiche tecniche del venerdì ci tocca il turno del mattino per cui la sveglia è alle 6. Per le 7.30 un punto siamo al cancello alle 7.48 usciamo con le due moto verificate, alle 8,00 entro in pista senza aver nemmeno fatto colazione... Eh già, è toccato proprio al Cordara rompere il ghiaccio con Assen e rompere il ghiaccio è una definizione quantomai precisa perché a quell'ora e di questa stagione ad Assen c'è un dito di brina sui tetti delle macchine e la temperatura aria al momento del mio ingresso in pista 4 °C. E il circuito? Temperatura asfalto 0,8 °C!! Immaginatevi come si può sentire uno che debutta in un mondiale con una moto da 170 cv con gomme nuove, tuta nuova, guanti nuovi e pista gelata.. Fantastico vero?
UN VERO PRINCIPIANTE I primi due giri mi comporto come se fossi uno che guida una moto per la prima volta nella sua vita. Nemmeno il più fermo dei tapascioni avrebbe guidato così piano. Il freddo e la paura di cadere sono tali da bloccarmi il polso in posizione rigorosamente off. Intanto gli altri girano come se fossimo in California, cioè fortissimo. Mi passa Kitagawa (il campione del mondo...), mi passa Roberto Ruozi del Team Suzuki No Limits (uno dei pochi team italiani presenti assieme a noi), mi passa anche un commissario con un Motobecane che stava usando però la pista di servizio (faccio reclamo, lo faccio squalificare).
CHE PAURA! Quattro giri d'inferno, utili solo per conoscere da che parte gira la pista. E adesso capisco perché la chiamano l'università della moto: questa pista è incredibilmente bella, anche se modificata. Si è fatta ancora più guidata con un tornante osceno che chiude e dove tutti, ma proprio tutti nei primi giri finiscono larghi.
VARIANTE ASFALTATA Poi c'è la "variante Biaggi", che dopo le note vicende in MotoGP è stata modificata togliendo la ghiaia nella via di fuga e mettendo l'asfalto (almeno se si fa un dritto, e se ne fanno una marea, si ha il controllo della moto e non si rientra in una zona pericolosa). La parte vecchia è semplicemente fantastica un tratto velocissimo tutto da raccordare e la variante prima dell'arrivo. Cavolo che pista, si va fortissimo e devi essere preciso come un chirurgo perché se sbagli linea sei finito.
PRIME PROVE, PRIME DECISIONI Poi tocca agli "Ivi" buttarsi in pista, regoliamo i primi assetti, proviamo entrambe le moto per vedere se è tutto in ordine, ne "deliberiamo" una su cui continuare a lavorare (guardacaso quella che non abbiamo ancora finito di allestire ed è senza adesivi, ecco il perché delle foto con carena senza sponsor). Ma il tempo di prove libere è dannatamente poco e l'ora a disposizione è già finita.Alle 11 abbiamo ancora 40 minuti da dividere in tre, decisamente troppo poco per imparare la pista, tuttavia l'asfalto leggermente più caldo e la temperatura esterna che non è più da era glaciale fanno scendere drasticamente i tempi.
Siamo discretamente contenti, soprattutto viste le premesse, e grazie anche alla colossale esperienza dei due Ivo la via per la definizione di un assetto valido è stata rapidamente individuata. Tempo di prove ufficiali: 20 minuti a pilota, occorre dichiarare anche l'ordine dei piloti. Decidiamo per la sequenza Arnoldi/Bellezza/Cordara che sarà quello che poi terremo anche in gara.
PROGRESSIONE Le Bridgestone 002 si rivelano addirittura al di sopra delle aspettative, grip eccezionale, maneggevolezza a mille e un ottimo feeling ai piloti, sinceramente ci stanno dando una gran mano. E i tempi scendono ancora, tanto è vero che qualcuno della SBK inizia ad affacciarsi al nostro box con un certo interesse e non solo per dirci che la moto è bella. La soddisfazione cresce, l'umore anche, anche perché pur lavorando esclusivamente per cercare un assetto dignitoso scendiamo regolarmente con i tempi ogni volta che entriamo in pista (dal primo turno di libere all'ultimo di ufficiali il sottoscritto è sceso di quasi 20 secondi!), mentre molti altri equipaggi sono partiti molto forte ma poi si sono un po' "plafonati" sui loro tempi.
SIAMO CONTENTI Alla fine delle prove siamo 26esimi assoluti, il nostro miglior tempo 1:50:1 è di Bellezza, a pochi decimi c'è Arnoldi e per quel che mi riguarda posso essere contento di aver limitato il distacco a soli 2 secondi e tre decimi dai miei maestri. Se guardiamo alla Sert (in pole con uno strepitoso 1:42:7) ci sarebbe da mettersi a piangere, pur tenendo conto che loro hanno utilizzato le gomme da tempo. Se guardiamo ai nostri avversari diretti, ovvero quelli della classe stock, invece, c'è da essere strafelici, siamo terzi, molto vicini ai primi due e anche molto ben messi sul passo, il che ci fa davvero ben sperare per la gara. Per come siamo partiti e per come abbiamo lavorato (cercando l'assetto e non il tempo) non si poteva sperare di meglio. E oggi, la gara, scusate se vado di fretta ma tra mezz'ora abbiamo il warm-up...