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Moto d'epoca

Yamaha RZV500R restomod: la 2 tempi con motore V4 diventa RZV500RR


Avatar di Michele Perrino , il 07/09/24

1 settimana fa - Una moto da collezione, restaurata e modificata: la Yamaha RZV500R

Yamaha RZV500R restomod RZV500RR: motore, potenza, peso
Una Yamaha RZV500R restaurata e modificata ad arte: il motore 2 tempi V4 ha ora più di 100 CV e la "dieta" le ha fatto perdere 45 kg!

C'era un tempo in cui le moto 2 tempi andavano per la maggiore. Nel 1984 Yamaha presentò la RD500LC, la prima moto di produzione al mondo con motore 2 tempi V4, replica della YZR 500 di Kenny Roberts. I più fortunati, in Giappone, videro arrivare una versione ancor più speciale, la RZV500R: rispetto alla moto europea questa montava un più leggero telaio in alluminio ma, per via delle rigide norme giapponesi sulle emissioni, la potenza fu limitata da 88 CV a 64 CV. Un vero peccato depotenziare una moto così... ma per fortuna è lì che arriva Mike Vienne di Championship Cycles.

DA R A RR Mike lavora sulle moto di serie per renderle più simili alle loro versioni da corsa e così ha fatto anche con la Yamaha RZV500R, diventata nelle sue mani RZV500RR. Il proprietario della moto, rivoltosi all'officina specializzata di Mike, voleva trasformare la sua Yamaha classe 1985 nella replica di Wayne Rainey Marlboro. Bellissima, certo, ma già vista, ecco perché Mike propone qualcosa di diverso: una moto in stile Daytona 200 anni '80. 

La Yamaha RZV500RR La Yamaha RZV500RR

A VISTA Dalla RZV500R alla RR – basta dare un'occhiata alle foto in gallery – ne è passata di acqua sotto i ponti! La carenatura della nuova moto, quasi tutta in carbonio – così come codone, che integra due scarichi, e serbatoio – lascia volutamente scoperto in parte il motore in pieno stile anni 80, come dimostra anche il faro anteriore sulla parte destra del cupolino. Per lo stesso motivo, niente forcella a steli rovesciati – le sospensioni, completamente regolabili, sono Nitron – o pinze ad attacco radiale. Il forcellone in alluminio è stato riprogettato, così come le marmitte, realizzate specificatamente da Wayne ''Wobbly'' Wright col contributo di Bryce Meads della Meads Speed ​​Titanium (entrambi in Nuova Zelanda) che ha arrotolato e saldato decine di singole strisce di titanio. Anche i cerchi sono stati sostituiti con due unità Dymag da 17'' in alluminio forgiato, in luogo delle ruote da 16'' e 18'' originali, cosa che ha permesso di montare modermi pneumatici.

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SOTTOPELLE La quantità delle modifiche esterne – che ho sintetizzato – fa il pari con quelle invisibili alla vista. Il telaio in alluminio saldato a mano in fabbrica, infatti, è stato accoppiato a telaietti anteriori e posteriori anch'essi in alluminio. Il cuore pulsante della RZV, invece, è stato ricostruito e aggiornato da Wilson Performance: dai 64 CV pare sia arrivato a oltre 100, una misura di mezzo che dovrebbe garantire affidabilità e prestazioni. La frizione a cavo è diventata idraulica, la batteria agli ioni di litio ha sostituito quella al piombo e i componenti in acciaio sono stati perlopiù sostituiti da altri in alluminio o titanio. La RZV sarebbe così scesa di 45 kg – avete letto bene – dai circa 200 kg in ordine di marcia. Che moto incredibile!

Fonte: BikeBound


Pubblicato da Michele Perrino, 07/09/2024
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