Nel mondo delle due ruote scendono le vendite del nuovo ma aumentano gli scambi dell'usato. L'impressione è insomma che in giro manchino i soldi, più che la voglia di moto...
CARTA CANTA“Il mercato delle due ruote a motore, nel 2011, ha registrato 255.058veicoli immatricolati, con cilindrata superiore ai 50cc. In termini percentuali la flessione si è attestata a -17%. Distinguendo tra scooter e moto, ai primi corrispondono 172.030unità, pari al -18,8%; ai secondi 82.963 pezzi, per un -11,4%. Sul fronte “cinquantini”, la quota è di 71.227 mezzi, dunque -17,1%. Complessivamente il mercato si è fermato a 326.220 veicoli e rispetto all’anno precedente il settore ha perso oltre 66.000 clienti.” E’ così che comincia il comunicato con cui l’Ancma, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, fotografa il mercato delle moto per l’anno 2011.
UN RAGGIO DI SOLE Tono gelidino e distaccato, insomma, per descrivere un quadro dalle tinte a prima vista piuttosto cupe. Qualche buona notizia però c’è e viene dal mercato dell’usato, che lo scorso hanno ha fatto registrare 592.353 scambi, con un + 2,5% rispetto al 2010. In pratica, nel 2011 ci sono stati 230 passaggi di proprietà ogni 100 nuove immatricolazioni, contro i 190 dell’anno precedente. Per far saltare i tappi dello spumante e brindare ci vuole ben altro ma è comunque un dato importante, che testimonia come in giro non manchi la voglia di moto; piuttosto sono i soldi a mancare. E in materia di spese, cresce vertiginosamente il malcontento tra gli utenti per i costi di gestione, specie per quelli relativi all’assicurazione, il cui premio arriva in certi casi (per i cinquantini, per esempio) a livelli non lontano dal valore del mezzo stesso.
CAPOFILA Da un punto di vista geografico, fa specie notare come cresca il peso specifico di regioni quali la Lombardia, il Piemonte e la Liguria. La prima copre da sola più di un quarto dell’intero mercato nazionale delle moto e il 15% abbondante di quello degli scooter, mentre il dato cumulato delle tre aree arriva al 40% delle moto e al 30% degli scooter, in proporzione un po’ più apprezzati al centro-sud. Il dato risente chiaramente del maggior reddito pro-capite di chi abita al nord ma ha una chiave di lettura anche nell’esigenza di doversi muovere agilmente in un traffico congestionato, alla faccia del clima mediamente meno favorevole.
FATTORE C A proposito di Lombardia, fa specie registrare un piccolo boom di vendite di mezzi a due ruote nel milanese da quando è stata istituita l’Area C, cui – lo ricordiamo – moto, scooter e ciclomotori possono accedere liberamente. Ok, gennaio non sarà un mese significativo, con i suoi volumi risicati, e il +7,3% dell’immatricolato totale rispetto allo stesso mese del 2011 non sarà tanto; tuttavia, il dato del +62,4% registrato per gli scooter fino a 125, quelli che si guidano con la patente B, deve fare comunque riflettere: è un segno evidente che in molti sono pronti a rinunciare alla macchina per passare alle due ruote.
LA RICETTA A parte le realtà locali, per ravvivare un po’ il mercato sulla scena nazionale, l’Ancma auspica che il Governo si adoperi in qualche modo per favorire l’accesso al credito al consumo da parte dei più giovani, che rappresentano la linfa vitale che oggi come oggi difetta al settore. Per il resto l’Associazione propone, tra le altre cose, la possibilità di far valere, all'interno di una famiglia, anche per le due ruote la classe di merito bonus-malus acquisita tra le auto, con l’intento di abbattere le spese di chi volesse convertirsi alle due ruote. Così facendo, moto e scooter peserebbero meno sui conti degli italiani e le loro vendite potrebbero tornare ai livelli di qualche anno fa.