In questi giorni vi ho raccontato come cambierà la Z900 ma – lasciatemelo dire – la Z di cui parliamo oggi, è tutt'altra cosa. Dalla KZ1000 degli anni 70, infatti, il maestro Nakamura di AC Sanctuary è riuscito a tirare fuori una special in tiratura limita davvero meravigliosa. Scopriamo A16R e cosa si nasconde dietro questa vera e propria opera d'arte.
TELAISTI Hiroyuki Nakamura e il suo team di AC Sanctuary hanno una lunghissima esperienza su questa tipologia di moto, in particolare sulle Kawasaki Z raffreddate ad aria degli anni 70-80. Le loro moto sono marchiate RCM, Radical Custom Manufacture, e si contraddistinguono anche per il passaggio a cerchi da 17'', un'opzione che permette, tra l'altro, di montare pneumatici moderni ad alte prestazioni. Ma come spiega Nakamura san a BikeBound, cambiando ruote la Z si abbassa molto, motivo per il quale si rende necessario l'uso di una forcella più lunga e più ''verticale'' sull'asfalto, per mantenere la moto alta come quella di serie. Lasciando le cose così, però, il telaio non ne guadagna affatto... Ecco quindi che il passaggio successivo è modificare proprio lo ''scheletro'' – ingrandire il perno del forcellone da 16 mm a 20 mm, abbassandolo di 10 mm e ingrandire il cannotto di sterzo e i cuscinetti, spostando la testa di 30 mm più in basso e 25 mm più indietro – ma per farlo in modo legale c'è un'unica soluzione: diventare un produttore di telai!
AC Sanctuary: dietro il telaio della KZ1000, davanti quello delle A16
BELLE E VELOCI È lì che nasce RCM USA, per realizzare moto con specifiche di telaio personalizzate, cosa non permessa in Giappone. Nakamura e i suoi creano telai Fase 1, 2 e 3, quest'ultima opzione per le moto che corrono in circuito. L'esperienza di AC Sanctuary, infatti, va ben oltre il realizzare bellissime moto restomod: le loro creazioni, infatti, vanno anche fortissimo (vedi foto sotto)! Da RCM USA arrivano le A16, evoluzione di quel telaio, realizzato per portare la 4 cilindri raffreddata ad aria alle performance delle moto moderne. Le A16 vengono così realizzate negli Stati Uniti, assemblate con freni, scarico, motore, sistema di iniezione del carburante e altre componenti principali già montate e inviate in Giappone – dove non sarebbero altrimenti omologate – per poi essere rifinite secondo le specifiche dei clienti. Una tiratura limitata a 30 pezzi.
A16R Z Racer III: l'ultima evoluzione del progetto, da 85 CV all'albero a oltre 150 CV alla ruota (credit Bike Exif)
COME QUELLA DA CORSA A16R 005, nella foto di copertina di questo articolo, è la quinta della serie. Il proprietario è andato oltre, facendo realizzare un serbatoio in alluminio con una forma originale, identica a quella della Z-Racer III qui sopra, la moto da corsa raffreddata ad aria più veloce mai realizzata da Nakamura (2019, 152 CV alla ruota). La A16R 005 è piena zeppa di modifiche, dalla testata di provenienza Z1000MKⅡ, a pistoni e bielle bilanciati, albero motore ricostruito, corpo farfallato ricavato dal pieno, cerchi OZ Racing, ammortizzatori Öhlins Grand Twin, forcellone anodizzato nero, vernice personalizzata YF Design e molto altro. Ai più attenti, poi, non sarà sfuggito il codino di provenienza Ducati Panigale 1299... Un capolavoro, anzi, capolavori. Tutte.