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HAT HardAlpiTour: con la Suzuki V-Strom 1000 dove volano le aquile


Avatar di Alberto Raverdino, il 03/07/18

6 anni fa - In offroad ad alta quota con la V-Strom 1000

HAT Sestriere Adventure Fest: in alta quota con la Suzuki V-Strom 1000

In offroad ad alta quota tra paesaggi sublimi. Gita fantastica, ma non per tutti i biker: ecco com'è andata

DOVE VOLANO LE AQUILE La HAT Sestriere Adventure Fest fa parte del corollario di appuntamenti della HAT Series patrocinati dall’associazione sportiva Over2000riders e Hardalpitour, ovvero la struttura che ha il merito di organizzare questi fantastici rendez-vous dove poter dare libero sfogo alla passione per le moto Dual Sport proprio là, dove volano le aquile. Per intenderci, in fuoristrada e in alta quota.

SE PIACE IL TASSELLO Partecipare anche a solo uno di questi eventi significa attraversare le vallate, le cime e i passi non asfaltati più belli delle montagne tra piemonte e liguria, sconfinando anche nelle alpi francesi. Una vera delizia per gli occhi e una grande occasione per mettere le ruote, rigorosamente tassellate, su percorsi off-road mai troppo difficili.

NON PER TUTTI Ben inteso… sia per il numero di ore in sella e sia per la varietà del terreno che si incontra, non si tratta di sentieri banali ma tracciati che costringono al mantenimento di un livello di concentrazione che definirei “stimolante”.

OLTRE I CONFINI Come sempre è la passione di uno o pochi individui a dare il via a quella che ormai sembra una tradizione consolidata. La prima HAT risale a circa una decina d’anni fa e probabilmente il fondatore inventore della formula Corrado Capra insieme a quel gruppetto di amici non avrebbe immaginato che oggi la Hardaplitour, nella sua tappa più gettonata di settembre, contasse ben oltre 450 iscritti, molti dei quali provenienti dall’estero.

GRIFFATO SUZUKI Eventi con la E maiuscola insomma, figli anche della capacità di Nicola Poggio che, da qualche anno è entrato nell’organizzazione e ci ha messo del suo, non solo come capacità imprenditoriale ma, da grande appassionato, anche studiando e tracciando alcuni dei percorsi delle HAT più recenti come la Pavia-Sanremo. Suzuki, sposa il progetto e in un certo senso, chiude il cerchio di un programma che mette al centro l’evoluzione delle capacità del pilota in chiave off-road. Grazie infatti alla V-Strom Academy sono molti i possessori della V-Strom 1000 che hanno potuto sperimentare ed apprendere i fondamenti della guida in fuoristrada di una moto a tutto tondo come questa. Da qui il concetto è semplice: ti insegno come si fa e poi ti accompagno là dove si fa sul serio.

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V STROM Ed eccoci qua, in sella ad una fiammante V-Strom 1000 che per l’occasione è stata dotata di una coppia di pneumatici tassellati ANLAS Capra X, una gomma che si è confermata più che ottima in termini di tenuta su roccia, sassi e brecciolino e in termini di bontà di feeling in ogni situazione.

ALTA QUOTA Il giro è fenomenale, da dieci e lode. Con la complicità di un fantastico cielo azzurro abbiamo potuto godere di ogni panorama; dalla bellezza del sottobosco più fitto dei fondovalle, fino alla cima delle montagne con i suoi nevai ancora a lato delle carraie, tutto è semplicemente incantevole. Colle delle Finestre a 2176 metri e Colle dell’Asietta a quota 2472 sono i due luoghi più caratteristici e significativi del nostro giro di circa 150km di cui pochissimi di asfalto.

COME VA La V-Strom è stata perfetta; disinserito il Traction Control concede tutto il gusto di derapare fuori dalle curve. Anche in discesa la moto si comporta egregiamente conferendo grande sicurezza nonostante il peso che non è certo da Enduro Racing, anche perché la guida in piedi sulle pedane non è ostacolata dalla conformazione di sella e serbatoio e non è stancante. Solo la massa importante suggerisce di non esagerare in velocità visto che i dossi e le cunette più pronunciati, se affrontati a “palla di cannone” possono mettere in crisi la stabilità, ma credetemi, sto parlando di andature ben oltre la normale esigenza di percorso.

BY NIGHT E infine, per i più motivati e oltranzisti, non manca la possibilità di proseguire con la famigerata “Notturna”, ovvero la possibilità di ripercorrere il tragitto, magari in senso inverso, durante tutta la notte, sotto il cielo stellato, aspettando l’alba. Tanta poesia e fascino, non c’è che dire… ma per quel che mi riguarda penso che la notte sia fatta per dormire; e poi cos’è l’alba se non un tramonto al contrario?

Infine complimenti agli organizzatori e alla Suzuki per l’intuizione e l’iniziativa; chi volesse sapere qualcosa in più non esiti, il fenomeno dell’Adventouring sta crescendo in fretta e i motivi sono tutti qua.


Pubblicato da Alberto Raverdino, 03/07/2018
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