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Dieci domande a Sergio Vicarelli


Avatar Redazionale, il 17/03/10

14 anni fa - Il presente e il futuro del mercato delle due ruote analizzato dal direttore commerciale di Kawasaki Italia.

Il presente e il futuro del mercato delle due ruote analizzato dal direttore commerciale di Kawasaki Italia.

Da sempre appassionato di motori, da una vita in Kawasaki Sergio Vicarelli ricopre attualmente il ruolo di Direttore commerciale e responsabile marketing della filiale Italiana di Kawasaki Motor Europe. Si debbono anche alle sue scelte le nuove Kawasaki che arrivano sul mercato. Un uomo di marketing che conosce molto bene il mercato delle moto e che prova a fare una previsione sul futuro, non solo delle "verdone".

D. Partiamo dal fatto che lei è un grande esperto di mercato. Non vi potete lamentare troppo per il 2009, le moto non sono andate benissimo, voi però sembra che abbiate retto abbastanza bene…
R.
Il mercato 2009 è andato molto male per il segmento moto, specialmente quello sopra i 6.000 euro, che poi è il mercato di riferimento per tutti i produttori di motociclette. Kawasaki si è difesa bene e oltretutto ha tenuto bene la profittabilità. Sapevamo già alla fine del 2008 che sarebbe iniziato un anno molto difficile, per questo abbiamo operato un taglio dei costi abbandonando innanzitutto la MotoGP e investendo sui nuovi modelli.

D. Come vede il 2010 e secondo lei qual è la soluzione? Tra i giapponesi Kawasaki è parso uno dei marchi più attivi presentando molte novità.
R.
Il nostro obbiettivo principale era risparmiare risorse fuori dalla produzione e investirli nella produzione, fatto questo ci siamo così potuti permettere di partecipare alle fiere e presentare i nostri modelli e farli toccare con mano agli appassionati. Il 2010 purtroppo sarà ancora un anno di sofferenza e quando passerà la crisi, essendo il nostro un mercato stagionale, la stagione sarà già quasi finita. Cominceremo a parlare di vera ripresa a maggio-giugno e sarà quindi intorno all'estate quando i giochi però saranno fatti.

D. C'è crisi nelle moto ma gli scooter vanno alla grande. Quindi ragionandoci si può ipotizzare che chi acquista uno scooter 125 con incentivi oggi, è un potenziale futuro motociclista.
R.
Nei periodi di crisi prevale l'aspetto razionale, la rottamazione che ha gonfiato il mercato rappresenta l'utility e cioè l'aspetto razionale di ognuno di noi, e quindi quello che sta accadendo era abbastanza prevedibile. Guardiamo con occhio positivo l'arrivo di ulteriori clienti di scooter che in futuro potrebbero essere futuri clienti di moto. Ricordiamo che in passato ci sono stati molti travasi dai vari segmenti, questi travasi ciclici sono da considerare con un occhio positivo. In questo momento comunque la nostra azienda non è tra quelle privilegiate, perché noi non produciamo scooter 125

D. Appunto, voi non producete scooter, ma avete appena debuttato nelle moto 125, però qualcuno si aspetta una piccola Ninja...
R.
Quello che potevamo fare noi era utilizzare alcuni modelli che produciamo nel Sud Est Asiatico, come KLX 125, un prodotto estremamente economico con un pubblico specifico perché è un prodotto che non ha ambizioni di performance. Un modello di 125 più stradale è comunque allo studio.

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D. Leggendo dai commenti di Motorbox, si capisce che molti possessori di Versys o di ER-6N provengono proprio dallo scooter. È un segmento, questo delle Entry Level di design, che un po' avete creato voi.
R.
Diciamo che abbiamo sfruttato i vantaggi dell'industria giapponese per produrre un mezzo come l'ER-6, un prodotto che per l'industria europea è davvero impossibile produrre. Per la concorrenza produrre moto da 6.000 euro è quasi impossibile. In questo momento ovviamente tutti vogliono attaccare questa fascia di prezzo.

D. La Ninja 250 è stata una bella sorpresa a livello di vendite, adesso arrivano le 125. Guardando la vostra gamma, che è abbastanza completa, non troviamo, però, quello su cui un po' tutti si stanno buttando: una maxi crossover o una maxi enduro.
R.
Ci stiamo ovviamente pensando, anche se va detto che questo fenomeno delle maxi enduro è interessante solo in Europa perché negli altri continenti purtroppo questo segmento non è altrettanto forte, anzi non è nemmeno latente.

D. Provando la Versys si scopre che è veramente poliedrica, ma soprattutto ha anche un lato "fun" molto evidente. Stavo pensando a possibili sviluppi che potrebbe avere questo motore 650 su moto magari un po' più sportive, mi viene in mente ad esempio la Hypermotard 796 o la Aprilia Dorsoduro, o anche una versione più off-road, magari con la ruota da 21". Forse non sono segmenti da grandi numeri, ma hanno un loro zoccolo duro di appassionati. Basti leggere i commenti che avete ricevuto all'uscita della Versys dai possessori di KLE 500.
R.
Sono due declinazioni su cui stiamo lavorando. Sappiamo che c'è chi ha interpretato questo prodotto in maniera più on/off e quindi dalla Versys si aspettava una ruota da 19" per lo meno e un altro tipo di sospensioni. Però il progetto originario era nato dall'idea di una super motard da città, una moto leggera e urbana, molto maneggevole con cui quasi fare surf nel traffico. Quindi questo era lo spirito originario della Versys. Poi, ovviamente, il marketing produce sempre segmenti specialistici, per cui partendo da un prodotto di successo, una volta ottenuti i volumi necessari per le economie di scala, si può anche segmentare. Quindi si andrà sicuramente in queste due direzioni.

D. Quindi vedremo questo motore anche su altre moto che non siano Versys e ER-6?
R.
Sicuramente. É un motore molto moderno, e con emissioni molto al di sotto di quella richiesta dalla normativa europea, purtroppo i giapponesi non vogliono mai dare dati, ma io ho visto i dati e sono già molto al di sotto. Quindi questo motore avrà molti anni di vita, è già pronto anche a un eventuale Euro 4 per cui...

D. Quando gli appassionati hanno visto la Z1000 hanno subito pensato all'arrivo di una Z750 sulla stessa falsa riga, invece mi sembra di aver capito che da qui in poi i due modelli separeranno le loro strade in modo netto.
R.
Confermo che come linee di tendenza di design e anche proprio come prodotto in sé saranno completamente separate. Noi ovviamente in questi anni abbiamo vissuto grandi soddisfazioni, la Z750 è stata in questi anni la moto più venduta non solo in Italia, ma anche in tanti altri Paesi. Però alla fine ha cannibalizzato la Z1000, perché la differenza di prezzo, per una moto che tutto sommato appariva abbastanza simile, non ha premiato le vendite della Z1000 che invece merita sicuramente di più. E poi è arrivata una nuova generazione di designer e i nuovi designer terranno separati questi due modelli.

D. Per la 750 arrivano nuovi competitors e quindi potrebbe esserci……
R.
(Sorride) Potrebbe esserci una risposta, o forse no...


Pubblicato da Stefano Cordara, 17/03/2010
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