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Record moto

Con tuta, casco e guanti alla maratona... in sedia a rotelle. L'impresa


Avatar di Michele Perrino, il 10/10/21

3 anni fa -

Alla maratona di Londra in sedia a rotelle con tuta e casco
Claire Lomas, paraplegica, ha portato a termine la Maratona di Londra in carrozzina... con tuta, casco guanti e stivali. L'impresa

Portare a termine una maratona è già di per sé un grande traguardo, ma se a ''correre'' per 42 km è una persona paraplegica, allora si tratta di una vera e propria impresa. Ma quale aggettivo usare per chi, in carrozzina, con tanto di casco, tuta, guanti e stivali, si mette in gioco per portare a casa la gara di resistenza più celebre al mondo?

LEGGENDA Claire Lomas, 41 anni, è rimasta paralizzata nel 2007 in seguito a un incidente a cavallo. Piuttosto che perdersi d'animo, però, la donna inglese ha pensato di raccogliere fondi per la ricerca, per aiutare chi come lei ha lesioni del midollo spinale. La prima impresa nel 2012, quando ha corso la Maratona di Londra in 17 giorni, camminando per merito di una speciale tuta robotica ReWalk. Ma ora, a distanza di quasi 10 anni, Claire ha portato a termine un'altra grande impresa, diventando leggenda.

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Claire Lomas con la tuta robotica ReWalkClaire Lomas con la tuta robotica ReWalk

SEI ORE E MEZZO Questo il tempo necessario alla donna per percorrere i 42 km e 195 metri della Maratona di Londra, infrangendo di gran lunga l'obiettivo che si era preposta. Stavolta, però, niente tuta robotica. Claire è salita sulla carrozzina e – per rendere le cose un po' più complicate, da appassionata di moto qual è – si è vestita di tutto punto: tuta, casco, guanti e stivali, come se dovesse scendere in pista con la sua moto. Un super tempo tenendo conto delle condizioni, e pensare che avrebbe potuto far di meglio: ''Sarebbero state 6 (ore, ndr) se mio marito non avesse avuto i crampi. Era vestito da ombrellina e con i tacchi alti non è stato facile correre!''. Da quando si adopera per gli altri ha raccolto oltre 750.000 sterline, oltre 10.000 delle quali solo in occasione dell'ultima impresa. Una vera leggenda.


Pubblicato da Michele Perrino, 10/10/2021
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