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Anteprima:

KTM RC8


Avatar Redazionale, il 23/08/06

18 anni fa - Sempre più strada nel futuro di Mattighofen

KTM vede sempre più nero: il nero dell'asfalto, visto che la gamma stradale in futuro sarà sempre più ricca. Una gita a Mattighofen ci fa conoscere meglio cosa bolle in pentola. A partire dalla nuova RC8, vista da vicino come non l'avete mai vista.


Un giro al
Salzburgring
con le Super Duke
TT AUSTRIACO Vi facciamo vedere dove nascono le KTM stradali: Joachim Sauer è uno che con il tassello ci sa veramente fare. È lui il nostro apripista in questo tour a metà tra il culturale e la smanettata. Il buon Joachim, tra l'altro, dimostra di cavarsela mica male anche con le ruote lisce. Non sapevo infatti che il Tourist Trophy si corresse anche in Austria! Gran belle strade comunque, se avete ancora del tempo da spendere per le vacanze ve le consiglio. Tra l'altro, adesso capisco anche perché le KTM stradali che ho provato fino ad oggi sono così emozionanti. 200 km di saliscendi, curvoni strade di montagna, tutto condito da asfalto perfetto, e traffico quasi inesistente.

CHIUSURA IN BELLEZZA Ecco il nirvana del motociclista smanettone, che se non fosse per gli autovelox potrebbe migrare da queste parti in pianta stabile. Il giro è davvero bello e si chiude con una chicca, la visita al circuito di Salisburgo, teatro di epiche gesta di piloti del calibro di Schwantz, Rainey e compagnia. Oggi non è più utilizzato per competizioni di alto livello e si capisce anche il perché.

SALBURGRING Questo è un circuito da pazzi, schiacciato in una valle è praticamente composto da due tratti velocissimi (e per velocissimi intendo da sesta piena) uno in salita, uno in discesa, chiusi agli estremi da due curvoni leggermente sopraelevati e con un paio di chicane in mezzo. Sembra noioso, racconta Thomas Kutruff, Pr di KTM ed ex ottimo pilota nel campionato tedesco superbike, ma quando inizi ad andare forte diventa davvero adrenalinico... Ci crediamo, anche perché le nostre Super Duke lo hanno percorso a ritmo poco più che turistico. Sì, insomma, ci hanno fatto venire l'acquolina in bocca e poi ci hanno portato via il giocattolo.


La fabbrica KTM
VISITA GUIDATA Ma perché siamo qui? Perché KTM voleva farci toccare con mano una realtà industriale molto interessante e soprattutto voleva farci capire che nei prossimi anni la gamma stradale diventerà sempre più ricca. Del resto, quando un marchio vende oltre 80.000 moto all'anno (attualmente il 99% fuoristrada) e ha il dominio incontrastato del segmento off road, è logico che per aumentare il proprio bacino di utenza debba sconfinare in altri settori.

SEMPRE PIÙ STRADA Per questo KTM ha deciso di lanciarsi tra il nero bitume: prima marginalmente con la Duke e la Adventure, poi in modo sempre più approfondito con la Super Duke e la Supermoto. Modelli che basterebbero già da soli a spiegare la come KTM intenda applicare ai modelli stradali la filosofia "ready to race", che è il succo del successo delle moto fuoristrada. Ovviamente nessuna intenzione di voltare le spalle all'offroad ci mancherebbe, ma d'ora in avanti il tassello non sarà l'unico argomento di discussione da queste parti.


Un motore
al banco prova
MADE IN AUSTRIA C'è davvero un gran fermento a Mattighofen, tra i muri della fabbrica arancione bollono in pentola una sacco di novità e si stanno già preparando i motori del futuro sia stradali sia da competizione. Non manca un certo orgoglio nello spiegarci che la scritta made in Austria piazzata sulle moto non è messa li tanto per dire: tante componenti sono realizzate proprio nella terra di Mozart e nascono a pochi chilometri dalla fabbrica arancione. Pochi chilometri, pochi costi di trasporto e la qualità è massima perché possiamo controllare tutto giorno dopo giorno, spiega la nostra guida.

RACING DENTRO La qualità pare essere proprio una fissa da queste parti, l'altra sono le competizioni. Un marchio come KTM è da sempre immerso fino al collo nelle gare e soprattutto è abituato a vincere. Per cui, quando entra in lizza, state sicuri che fa le cose per bene. Infatti, il debutto tra i cordoli prima con le 125 e poi con la 250, entrambe subito vincenti, è solo un antipasto di quello che arriverà in un futuro prossimo, quando il marchio di Mattighofen campeggerà anche su vere supersportive stradali. Anche perché, un coinvolgimento del marchio austriaco nel mondiale delle derivate di serie non è più un segreto per nessuno.


Giornalisti curiosi
attorno alla RC8
PORTE APERTE Per noi, eccezionalmente si sono aperte anche le porte del reparto ricerca e sviluppo, ed è guardacaso spuntata la RC8, la moto che KTM sta sviluppando per questa nuova avventura. Il prototipo di questa moto era stato mostrato al salone di Tokio qualche anno fa, con motore da 990 cc. Poi il progetto è stato accantonato per qualche tempo, per ripartire alla grande nell'ultimo anno. Da allora, il reparto ricerca e sviluppo ha marciato a tappe forzate, ed è spuntato anche un nuovo bicilindrico che sta già accumulando chilometri lungo le strade nei dintorni di Mattighofen e in pista.


Kiska spiega le
linee della RC8
PRONTA PER IL 2008 Il debutto definitivo della moto stradale dovrebbe avvenire ai saloni invernali del 2007, quello in pista per il 2008, quando dovrebbero essere già operativi i nuovi regolamenti della Superbike. Come tutte le KTM, anche la RC8 è disegnata da Gerard Kiska il paladino dello spigoloe manco a dirlo sfoggia linee sfaccettate e dotate di tagli netti che certo la rendono unica. Per il telaio è stato confermato l'acciaio, anche se l'andamento non è lo stesso delle attuali LC8, ma è un po' più lineare e la novità è l'arrivo di una sospensione progressiva che rimpiazza il PDS visto sul primo prototipo, più che altro per motivi d'ingombri, ci spiega il progettista.

MOTORE GONFIATO Il motore mantiene l'architettura a V di 75° ma è stato praticamente riprogettato, arriva ai fatidici 1.200 cc che pare saranno il nuovo limite per i bicilindrici nella Superbike del futuro, lo scarico è confermato nella posizione centrale sotto il motore, una soluzione che potrebbe essere ripresa da molti altri in futuro. L'impegno dunque è ai massimi livelli, e se pensare ad una KTM da pista fino a qualche tempo fa era del tutto fuori luogo, oggi non è più così. Le arancioni sporche di fango continueranno ad essere tantissime ma c'è da credere che presto saranno tante anche quelle che si faranno vedere tra i cordoli di un circuito. Intanto gustatevi le immagini della RC8.


Pubblicato da Stefano Cordara, 23/08/2006
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