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Inverno in moto: muoversi in città


Avatar Redazionale, il 26/11/10

14 anni fa - Consgli utili per affrontare l’inverno in moto in città

Fa freddo e lo farà fino a primavera. Ma si può andare in ufficio in moto lo stesso, senza patire il gelo e senza bardarsi come un alpinista nepalese. L'importante è coprirsi con i capi giusti. Ecco quali scegliere.

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Il freddo non va d'accordo con certe esigenze: la scarpa bella al posto dello stivale, il completo di grisaglia invece della tuta in pelle, il sottocasco che punge sulla rasatura di fresco... Resta il fatto che le due ruote sono ormai diventate l'unico mezzo per muoversi in città senza problemi. E anche se la temperatura è sotto zero, rimane il vantaggio di doversi esporre al freddo per un lasso di tempo limitato, contro le ore e ore di un lungo viaggio. Questo non vuol dire che si debba rischiare l'assideramento ogni volta ci si reca in ufficio: con pochi accorgimenti potrete viaggiare caldi e asciutti, sempre.

MOTO O SCOOTER? Partiamo con un'importante considerazione: uno scooter, grosso o piccolo che sia, offre una protezione imbattibile. Lo scudo dietro cui nascondere gambe e piedi è davvero un grande aiuto. E permette di vestirsi più leggeri senza patire il gelo. Il mezzo che più si avvicina a tale protezione è una grossa moto da turismo. La carena non proteggerà al 100%, ma offre comunque grandi vantaggi.
Altro punto a favore dello scooter è la possibilità di montare un parabrezza. Utile non per fendere l'aria, ma per proteggersi dalle intemperie. Un vero e proprio nascondiglio dietro cui accucciarsi ben riparati da aria gelida, appiccicosa nebbia e acqua piovana. Neanche gli estesi plex delle solite supertourer sono da disdegnare, però sono più distanti da manubrio e busto del pilota, quindi un pelo meno protettivi. Tutte le altre moto, sportive con vestitini attillati, enduro, nude o supermotard, non danno invece il minimo conforto

GRISAGLIA E MOCASSINI Prendiamo il caso più difficile, di chi è costretto a presentarsi in impeccabile grisaglia e scarpe tirate a lucido. A meno che non si voglia partire con i mocassini nel bauletto e usare gli stivali per guidare, esibendosi poi in un furtivo cambio di scarpa per strada, bisogna puntare su una copertina per le gambe. Che ripara anche i piedi. Su uno scooter offre una protezione totale, sulla moto dà comunque ottimi risultati. In mancanza di questa non è male l'idea di indossare i copristivali da pioggia sopra la scarpa inglese. Non terranno caldissimo, ma comunque isolano dall'aria gelida. Fondamentali sono le calze: senza scadere nel calzettone di pile color fucsia, decisamente poco intonato alla tenuta da manager, è bene cercare il miglior compromesso tra eleganza e capacità di tenere caldo.

ANTIPIOGGIA Per le gambe è impensabile utilizzare un pantalone tecnico, perché risulterà impossibile infilarci sotto i pantaloni "normali". Sarete allora costretti a usare la parte inferiore della tuta antipioggia: un buon motivo per sceglierne una in due pezzi, decisamente più pratica. Se poi la tuta antipioggia è di tipo imbottito, allora siete a cavallo. Meglio indossare sempre copriscarpe e tuta. Primo, proteggono dall'aria; secondo, potrebbe iniziare a piovere per strada. Il sacrificio vi costerà 3 minuti di tempo, più l'obbligo di un posto dove riporli: vano sottosella o bauletto. In mancanza di questo uno zainetto.

COPERTINA BON TON Sconsigliato presentarsi in ufficio ancora bardati. Già fate la figura di quello "strano" (che comunque ha il suo fascino) perché andate in moto quando gli altri nemmeno se lo sognano, poi sgocciolerete dappertutto. E poi rivelerete a tutti il vostro piccolo segreto: quelle odiose micro pieghe sui pantaloni, che sanno tanto di stiratura imperfetta. E che invece sono solo colpa della tuta antiacqua. Il rimedio c'è, l'imbattibile coperta per le gambe. Ce ne sono modelli per moto e per scooter. Su questi ultimi, complice lo scudo anteriore, la copertina può formare un vano quasi stagno sotto cui mettere le gambe. Ed evitare i soprapantaloni anche se pioviggina. In caso di temporale invece meglio indossarli. Sempre in tema di gambe, risulta più imbarazzante l'uso di una calzamaglia. Per vari motivi: indossarla da mattina a sera può dare fastidio. Poi generalmente negli uffici c'è un clima tropicale che renderebbe impossibile resistere oltre la prima mezz'ora.

TANTA SPESA, TANTA RESA Per il busto non c'è molto da fare, per muoversi in città c'è una sola soluzione. Guarda caso è la più costosa (dai duecento euro in su): una super giacca con membrana impermeabile (gore-tex o simili), corpetto interno imbottito, collo alto. Abbiate l'accortezza di andare a comprarla indossando giacca e cravatta. Non tanto per ossequio nei confronti del negoziante, quanto per accertarvi che non vi impacci nei movimenti. Consigliata quindi una misura abbondante. Il taglio deve essere di tipo tre quarti, in modo da non lasciar svolazzare la giacca e scoprire i reni. Per una dignitosa integrazione nella società civile sono consigliati colori sobri e marchi ridotti al minimo. Una tinta scura eviterà settimanali viaggi in tintoria. Tre le accortezze quando si compra un giaccone da moto: evitare che abbia centinaia di velcri, che poi s'incrociano, allacciandosi dove non devono e imprigionandovi. Il collo alto e imbottito è un altro must. Ultimi, ma assolutamente non ultimi, i polsini: devono essere di tipo a soffietto, in modo da far permettere di infilarvi sotto i guanti.

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IL BALATON IN UFFICIO Con quel che costano, le super giacche invernali sono strepitosamente calde e impermeabili. Se non siete convinti, potete a integrarne il "riscaldamento" con un gilet trapuntato, da usare sotto lo stesso giaccone. Verrà buono anche nella bella stagione, da indossare sopra al doppiopetto per evitarvi svolazzanti trasferimenti.
Ritornando alla giaccona da moto, bisogna sottolinearne l'assoluta l'impermeabilità. C'è solo il problema dello sgocciolamento: le giacche in tessuto tipo Cordura o simili, insomma di materiale non plastico, hanno la capacità di assorbire decine di litri d'acqua. Meglio quindi non appenderle all'attaccapanni vicino alla porta del Direttore. Perché generano un immancabile lago. A voi trovare il posto più adatto dove nasconderle nei giorni di pioggia. Esistono anche capi da moto con taglio da impermeabile alla Humphrey Bogart. Lunghi, affascinanti, ma anche poco adatti alla guida di una moto. Sventolano e aspirano dal basso spifferi malvagi. Possono andare bene a bordo di uno scooter, che per la diversa posizione di guida permette di tenere le ginocchia ben serrate. Allora possono quasi sostituire la solita copertina per le gambe.

  

PUGNI CHIUSI Siamo alle mani, uno dei punti più delicati. Evitiamo di fare gli originali con guantini di lana, di pecary o di seta...   O, ancora peggio (come di vede in giro in questi giorni a Milano), andare a mani nude, che non di dovrebbe fare nemmeno in estate. Il guanto, va ricordato non è solo una protezione dal freddo ma anche una protezione per le mani in caso di una scivolata che in inverno con l'asfalto freddo e bagnato è sicuramente più probabile che in estate. D'obbligo un paio di guantoni invernali, rigorosamente da moto. Negli ultimi anni si sono fatti grossi sforzi per renderli il più morbidi e anatomici possibile. Devono essere piuttosto lunghi, in modo da infilarli sotto i polsi della giaccona. Indossati sopra, farebbero, infatti, entrare spifferi e si allagherebbero in caso di pioggia. Questo è uno dei problemi più grossi. Per quanto impermeabili, moderni e caldissimi, i guanti da moto si bagnano. Non mentre si viaggia, ma una volta sfilati. Tutto questo per l'odioso fenomeno della capillarità, ovvero l'acqua che cammina da sola lungo i tessuti. Il rimedio? Sconsigliamo di calzarvi sopra dei sopraguanti impermeabili, perché rendono ancora più impacciata la guida, già piuttosto problematica con gli stessi guanti invernali. La soluzione si chiama paramani (detti anche moffole) da applicare al manubrio.

SEMPLICI MA EFFICACI Da molti definiti "antiestetici sacchetti neri", i paramani sono invece strepitosi per la loro protezione. E sono anche impermeabili, in quanto si riesce a infilarvi non solo il guanto, ma anche parte dell'avambraccio. Questo permette oltretutto di utilizzare guanti sì invernali, ma di tipo meno estremo e ingombrante. Insomma, paramani più guanti medi, uguale buona libertà di movimento. Con i paramani starete quindi al caldo, al sicuro da allagamenti, mantenendo un'ottima sensibilità sui comandi. Se potete integrare il tutto con le manopole riscaldate elettricamente, allora sarete dei veri signori. Sconsigliabile invece l'uso di altri marchingegni elettrici quali guanti riscaldati, calze o corpetti, perché negli stop and go urbani i fili sono solo un impiccio.

IL CASCO Infine la testa: per girare in città non ci sentiamo di consigliare invece un jet liscio o con la visierina mini, perché il freddo in faccia fa male. Però non è nemmeno indispensabile un casco integrale. Un demi jet con la visiera lunga fino al mento andrà benone. Oltretutto, il fatto che vi sia un'apertura inferiore evita l'appannamento della visiera. Con l'integrale questo fastidioso fenomeno invece esiste, ma c'è rimedio: esistono in commercio apposite visierine supplementari, che evitano appunto il black out a ogni vostro sbuffare. Sotto il casco, qualunque tipo abbiate scelto, si può pensare di indossare un paio di grossi occhiali trasparenti, di quelli da dentista, insomma. Si trovano nei negozi di abbigliamento anti infortunistico.
Indispensabile anche un bel sottocasco, soprattutto se utilizzate un casco non integrale. Vi terrà al caldo nei momenti di guida a visiera alzata. Ce ne sono anche di tipo impermeabile. Preferibili i modelli "lunghi", che si infilano bene nel collo della giacca. Evitano improvvisi attacchi di cervicale. Se il sottocasco non vi convince, dovete allora usare un casco integrale, con l'accortezza di proteggere il collo con un apposito bavaglino, detto appunto scaldacollo. Senza esagerare: certi lenzuoli lunghi fino alle spalle, ottimi per il mototurismo, in città sono ingombranti ed eccessivi.

LA PROVA DEL NOVE Ci pare di aver detto tutto. Ora vestitevi normalmente, in abiti civili. Poi indossate tutto quanto detto. L'aggravio di tempo per l'abbigliamento strettamente motociclistico non deve superare i quattro minuti. Fate un paio di contorsioni. Non dovete sentirvi costretti. Guardatevi allo specchio: se pensate di non diventare lo zimbello dell'ufficio, di essere accettati negli ambienti più esclusivi... allora è tutto OK. Siete dei veri, impeccabili motociclisti da città. E state tranquilli che rimarrete caldi e asciutti.


Pubblicato da Spartaco Belloni, 26/11/2010
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