Di nuovo in gara con le bicilindriche di Milwaukee, di nuovo a "subire" il fascino delle XR da corsa che anche a Franciacorta hanno fatto il pieno di spettacolo e di pubblico. Ecco come siamo andati nel trofeo più americano che ci sia. Foto: Stefano Gadda
PROVA GENERALE Harley anche quest'anno ha fatto le cose in grande. L'evento di Magione del 2008 è servito come prova generale e quest'anno la XR corre un vero e proprio campionato che si sviluppa su quattro appuntamenti (Varano, Franciacorta, Varano, Magione) ma su 8 gare. Proprio come accade nella Superbike, infatti, anche il trofeo XR 1200 corre due gare in un giorno, assegnando quindi 50 punti ad ogni appuntamento.
MOLTO PIÙ DI UN TROFEO Perché l'XR 1200 Trophy non è solo un campionato, è un raduno, un carrozzone multicolore che riesce ad unire tutti gli aspetti di un mondo infinitamente sfaccettato come quello Harley-Davidson. Nei due giorni della gara il paddock (l'ingresso è gratuito) si riempie di moto come mai capita di vedere nelle gare nazionali. Ci sono manifestazioni, concerti, demo-ride di moto stradali, spettacoli di stuntman, le immancabili bancarelle che vendono panini improbabili. Chi partecipa certo non ha tempo di annoiarsi. E poi i box aperti (altra cosa che fa molto USA), tutti vedono tutto, nel più puro spirito americano. Inoltre le XR racing sono moto molto affascinanti, anche perché, si sa, i dealer Harley sono maestri con la vernice e le moto stesse si prestano molto ad essere personalizzate.
di Stunt
di Craig Jones
EVOLUZIONI Così le XR di molti team adesso hanno manubri più stretti, pedane più alte per piegare di più, motori con mappature rifinite all'osso che portano la potenza alla soglia limite dei 99 cv fissata per regolamento. E i Big? Nomi grossi del campionato italiano che naturalmente mi sono trovato contro nella gara, visto che sono stato iscritto nella categoria Pro. A parte l'amico Luca Pedersoli, campione in carica, ho ritrovato altri simpaticoni che alla manetta del gas danno del tu come Alessandro Traversaro, Luca Pini, Andrea Giachino, a cui si sono aggiunti quest'anno altri personaggi come Sebastiano Zerbo (il prezzemolo dei trofei e li vince tutti!) Paolo Blora, e Fabrizio Perotti.
NOMI GROSSI Insomma, a guardare la entry list sembra di essere ad una gara del CIV! Però qui non siamo al CIV, le Harley da corsa vanno interpretate, non vanno aggredite, vogliono scalate morbide, staccate a moto dritta (la forcella va a pacco facilmente) e vanno fatte scorrere come fossero 125 in curva per perdere meno velocità possibile. Peccato che 125 non sono e pesano 242 kg…
DUE TRENI PER TUTTO Una strategia che tra l'altro gli ha permesso di salvaguardare un preziosissimo treno di gomme per la seconda gara della giornata, perché al Trofeo Harley devi fare tutto con due soli treni, prove e gare (altra cosa che fa risparmiare). Chiaro che chi impiega meno tempo ad andare veloce in prova avrà poi un vantaggio in gara..
DOVE ERAVAMO RIMASTI? Quanto a me, torno in sella all'Harley dopo quasi sei mesi ma la ritrovo come l'avevo lasciata; l'unica differenza tra questa XR di Harley Italia e quella di Harley Como con cui ho corso a Magione è il manubrio, qui molto più alto e con cui fatico a prendere confidenza. Però mi ricordo ancora come si guida la moto e non fatico a riprendere un buon passo. Il mio obiettivo è l'1:19, tempo che, penso, mi permetterebbe di stare nelle prime file, non voglio più commettere l'errore dell'anno scorso quando in prova sbagliai tutto e mi ritrovai indietrissimo al via.
per una volta
senza il numero 90
GARA UNO Adesso la gara. La prima partenza mi vien da schifo, stacco troppo presto la frizione impenno leggermente la moto e mi passa una marea di gente. Devo forzare la prima staccata per recuperare un po' di posizioni e subito mi imbatto in un pilota che in curva va più piano di me, ma siccome è un autentico fantino (tra me e lui scoprirò ci sono quasi 25 kg di differenza) mi svernicia sul dritto come se fossi su un Cimatti. Però quello non è il suo passo e si vede, fa un paio di errori e lo supero. Peccato che il trenino dei "buoni" è ormai lontano, pretendere di ricucire lo strappo è impossibile. In compenso dietro sento il fiato sul collo degli inseguitori che mi stanno incollati. Cerco di non fare errori altrimenti è il disastro e alla fine chiudo sesto.
PODIO SFIORATO Se non che vedo che uno perde terreno giro dopo giro, a cui mangio secondi su secondi. All'inizio mi sembra un doppiato, solo troppo tardi realizzo che invece è Zerbo che ha un problema al motore e sta perdendo terreno. Traversaro cade al tornantino, il podio è a portata di mano, ma la gara dura sempre un giro in meno di quel che serve… chiudo quarto a 7 decimi da Zerbo e dal podio, ma sono contento lo stesso perché i miei avversari sono davvero tosti e arrivare quarti in mezzo a 'sta gente non è roba da poco.