La Honda vince a casa sua, ma stavolta non è Stoner. A Motegi succede di tutto, Casey non riesce ad affondare il colpo vincente, ma Lorenzo non ne approfitta. La speranza di Rossi dura lo spazio di una curva.
OCCASIONE PERDUTA Strano. Di solito queste occasioni Jorge Lorenzo non se le lascia sfuggire. Il maiorchino ci ha abituato a vederlo come uno che non molla ma, uno che prova sempre e comunque a vincere, uno che approfitta dei momenti di debolezza altrui. A Motegi ha avuto l’occasione di tenere ancora aperto il campionato, poteva mangiare punti all’australiano, ma non l'ha fatto. Non che Casey avesse dei punti deboli, in realtà: l’Australiano stava correndo ancora “alla Stoner”, ovvero davanti a tutti, con Dovizioso che lo inseguiva da molto vicino. Una sciagurata partenza anticipata del Dovi e di Sic gli aveva già tolto di torno anche quello che pareva essere l’avversario più osticoo di giornata.
LO FERMANO SOLO I PROBLEMI Ma a rallentare la marcia trionfale di Stoner ci ha pensato una sbacchettata violenta che ha allontanato le pastiglie della sua 212. Chi ha provato a vivere un momento come quello (e a me è successo), capirà cosa ti succede nel pannolone nel momento in cui tiri la leva e questa va a vuoto. La seconda pinzata è quella del “panic stop”, la moto si è scomposta e Casey è finito dritto nella ghiaia. Il dritto di Stoner, i Jump start di Dovi e Sic (autori di una bella bagarre sul finale) e Crutchlow sono stati solo alcuni dei colpi di scena della gara. L’altro è stato il “panino” in cui si è trovato Rossi alla prima curva. Il pesarese si è trovato nella ghiaia dopo pochi metri, infrangendo quindi sul nascere il sogno di poter tenere almeno il passo del “secondo gruppo”.
GARA STRAMPALATA Vedendo cosa poi è successo, chissà dove poteva finire Rossi in questa gara strampalata, una gara in cui perfino Elias si stava facendo onore, prima di cadere... La Ducati sembrava essere migliorata, ma la caduta di Rossi l’ha tolta subito di mezzo e Hayden ha fatto il passo del gambero: veloce nelle libere, indietro nelle qualifiche, lento in gara…
FREDDO C’è da dire che alla Ducati non ne va bene una: è dall’inizio dell’anno che hanno problemi a mandare in temperatura la gomma anteriore, ed è dall’inizio dell’anno che le gare di MotoGP si corrono al freddo, o quantomeno al fresco. Anche a Motegi c’erano meno di 20 gradi, certo non è una temperatura estiva. Chi quindi si aspettava di vedere i passi avanti fatti dalla Ducati dovrà aspettare due settimane quando la MotoGp si sposterà in Australia.
LORENZO HA MOLLATO? Ma venendo a Lorenzo, nel momento in cui Stoner è andato dritto, perdendo un sacco di tempo, tutti si sarebbero aspettati una fiera reazione di Jorge, in quel momento in seconda posizione a caccia di Pedrosa. Invece Lorenzo è parso insolitamente rinunciatario, come se il mondiale lo avesse già dato per perso da tempo. Strano, dicevamo, perché questo non è da lui. Ha comunque mangiato un po’ di punti al suo avversario (Stoner è comunque ha rimontato ed è arrivato terzo) ma certo quei 5 punti in più del primo posto potevano comunque fare comodo.
BRAVO PEDROSA Onore quindi a Pedrosino, che qui a Motegi l’anno scorso si era fatto un gran male cadendo in prova a causa di un problema alla sua Honda; quest’anno ha guidato alla grande e ha finalmente portato alla vittoria una Honda sulla pista di Casa nell’era delle 800. Dal 2007 a oggi, infatti, la Honda non ha mai vinto su questa pista, forse era anche per questo che ha insistito tanto per venirci a correre quest’anno… In ogni caso, una gara brutta, con tanti errori, distacchi importanti e pochi piloti al traguardo. Paradossalmente la gara con più partenti al via (c’erano anche Akioshi e “nonno” Shinichi Ito al via) ha visto all’arrivo solo 13 moto. Correre con la certezza di andare a punti anche se si arriva ultimi non è proprio il massimo. Stiamo pur sempre parlando del campionato del mondo più importante, qualcosa in questo senso deve cambiare.