Nel giorno più bello di Lorenzo, Valentino mette un'altra grossa pulce nell'orecchio del maiorchino vincendo di autorità un GP di Malesia ricco di duelli. Dovizioso ottimo secondo e grandi battaglie per la quinta posizione.
IL DOTTORE S'È ARRABBIATO Se volete avere problemi con lui dovete solo farlo arrabbiare, la storia ci dice che quando Rossi si mette in testa di rovinare la festa a qualcuno state certi che ci riesce. C'è riuscito in passato con Gibernau e Stoner e c'è riuscito anche oggi con Jorge Lorenzo che probabilmente dopo la pole sperava di festeggiare sul gradino più alto del podio il suo primo mondiale MotoGP.
DALL'ALTO AL BASSO Invece niente, Jorge si è ancora una volta dovuto accontentare. Se non fossi sicuro che le gare sono così davvero piene di colpi di scena, direi che c'è una perversa regia occulta dietro il week end dei due alfieri Yamaha. Prima Vale suona tutti durante le libere, poi va in difficoltà e finisce in seconda fila mentre Lorenzo schizza in pole tranquillizzando così i vertici Yamaha che vedono i due galletti piuttosto lontani tra loro. Poi Vale parte male, al primo giro è addirittura nono e sembra tutto compromesso.
RIMONTA DEI BEI TEMPI Invece no, Rossi si mette a girare come un forsennato e inizia una rimonta di quelle dei tempi d'oro. Cose che nella MotoGP di oggi che vive di distacchi cristallizzati non si vedevano più da un pezzo. Un sorpasso dietro l'altro con l'unica intenzione di completare il lavoro iniziato a Motegi e vincere la sua quarantaseiesima gara con la Yamaha. I due galletti non si sono scornati stavolta, Jarvis e Furusawa saranno contenti, il sorpasso è stato pulito ed esemplare (come quello su un grande Dovizioso, molto più coriaceo) e Rossi ha vinto rintuzzando ogni attacco perché semplicemente andava più forte degli altri. Alla fine era demolito dalla stanchezza ma sicuramente molto, molto soddisfatto.
TARLO Nel giorno della conquista del suo primo mondiale MotoGP Lorenzo non avrà avuto molto tempo di pensarci, ma è facile credere che a mente fredda un bel tarlo gli gira per la testa. Rossi è riuscito comunque a togliere un po' di attenzione dal rivale, lo ha messo sotto per la seconda volta consecutiva, è salito sul gradino più alto del podio lo stesso a cui ambiva lui e queste non sono cose che fanno piacere a personaggi come Lorenzo. Mondiale a parte, in ballo tra i due c'è anche una sottile lotta psicologica e questo finale di stagione non è che un antipasto di ciò che vedremo nel 2011.
SI REPLICA IN AUSTRALIA Curiosa la scenetta al parco chiuso quando Lorenzo ha parcheggiato la moto nella piazzola riservata al vincitore. La sfida, ragazzi, si fa ancora più interessante e credo varrà la pena svegliarsi all'alba per vedere la gara si Phillip Island pista che a Rossi piace da morire e dove Lorenzo correrà leggero per aver già conquistato il mondiale. Qualcosa mi dice che potremmo vedere un bel duello (e ci metto pure Dovizioso Spies e Stoner tra i papabili) e credo che se Rossi dovesse andare a podio anche lì (magari ancora davanti a Jorge), sia molto probabile che chiuda il campionato in anticipo per farsi operare alla spalla. A meno che Valentino non abbia come obbiettivo il secondo posto nel mondiale (ancora possibile), nel qual caso arriverà fino in fondo.
DETERMINAZIONE In ogni caso, ancora una volta Rossi ha dimostrato che i "giovani" della MotoGP hanno ancora da imparare da lui quanto a determinazione, sembra lontano un secolo il GP di Aragon, quando il Valentino remava quasi rinunciatario in posizioni che non erano le sue. Non è guarito per miracolo ha ancora i suoi problemi alla spalla e non è certo al 100% ma quando ha questa smodata voglia di vincere pochi sono in grado di tenergli testa.
MONDIALE MERITATO Detto questo onore alla vittoria mondiale di Lorenzo, meritata perché nella prima parte della stagione è stato semplicemente perfetto e quando ha avuto problemi (non senza un po' di "braccino") ha saputo tenere a bada l'irruenza (anche se non sempre...) nei momenti in cui bisognava fare il ragioniere.
BELLA GARA Il GP di Malesia è piaciuto anche perché è stato davvero combattuto non solo davanti ma anche nel gruppo centrale dove Simoncelli, Spies, Aoyama e Bautista hanno dato vita a un'autentica battaglia con tanti sorpassi e controsorpassi come non se ne vedevano da tempo. Si, è stata una bella gara anche se resta il fatto che 13 moto all'arrivo sono davvero troppo poche.
ELIAS CAMPIONE MOTO2 Chiudiamo con una nota sulla Moto2 che ha visto un podio tutto italiano (Rolfo, De Angelis, Iannone) e Elias campione in anticipo. Vittoria meritata perchè Elias è stato il più forte di tutti (ricordiamo che le prime gare le ha corse infortunato) e il Team Gresini può togliersi una bella soddisfazione. In questi mondiali che parlano sempre più spagnolo, c'è sempre tanta Italia che lavora dietro le quinte per far correre le moto più veloci delle altre. Questo val sempre la pena ricordarlo.