Pedrosa in fuga, Capirossi risorto. Honda e Michelin tornate sugli scudi. E le star del campionato? Rossi a terra, Stoner quinto. Nella gara più strana della stagione Valentino sciupa una grande occasione. Classifica sempre più corta, il campionanto è sempre più avvincente.
OCCASIONE MANCATA Poteva essere il GP della grande rimonta, è stata la gara della cocente delusione. Aveva tutto per vincere, ma questa volta, Valentino Rossi ha sbagliato, tentando un sorpasso impossibile nel corso del sesto giro. Era settimo in quel momento Valentino, rallentato da De Puniet, mentre in testa alla corsa, Daniel Pedrosa stava imprimendo un ritmo forsennato. Con la consapevolezza di avere a disposizione un pacchetto molto competitivo, con la paura che Pedrosa, già avanti di 3"3 potesse scappare, Rossi ha affrettato i tempi, cercando di passare in un punto difficilissimo, una doppia curva a destra con traiettoria obbligata.
OLTRE IL LIMITE Così, quando Valentino, forzando oltre il limite è riuscito a mettere le sue ruote davanti al rivale della Kawasaki, la grande piega ha fatto scomporre la Yamaha, le gomme hanno perso aderenza e la caduta è stata inevitabile. Buon per Rossi - e per il mondiale - che Casey Stoner, praticamente imbattibile in prova, è andato in crisi a causa di gomme Bridgestone mai così in difficoltà quest'anno. L'australiano della Ducati, senza colpe, ha dovuto accontentarsi di un quinto posto, che gli permette comunque di guadagnare altri undici punti su Rossi e di perderne solo quattordici dal vincitore Pedrosa. Ma cosa ha detto il GP di Germania? Vediamolo nel dettaglio.
RESURREZIONE HONDA - Soltanto sabato, il nuovo presidente della HRC, il reparto corse della Honda, aveva sottolineato senza scuse le grandi difficoltà della RC212V, progettata, chissà poi perché, da ingegneri che fino al 2006 si erano occupati di motocross. Ma al Sachsenring, la Honda ha conquistato il primo e il terzo posto (con Hayden), dimostrandosi molto competitiva. Un risultato che però non mette fine alle difficoltà della quattro cilindri giapponese, perché il successo di Pedrosa è merito soprattutto delle gomme Michelin, oltre che del pilota, naturalmente. Inoltre, quella tedesca non è una pista selettiva per il motore, ancora carente di cavalli. E come sarebbe finita se Rossi non avesse sbagliato? Insomma, c'è ancora molto lavoro da fare, ma è evidente che la RC212V è in crescita costante e le modifiche agli scarichi, all'elettronica e alla carenatura, hanno migliorato notevolmente le prestazioni.
RESURREZIONE CAPIROSSI - Nel GP più difficile per le gomme Bridgestone,Loris Capirossi ha disputato la migliore gara stagionale, centrando un secondo posto preziosissimo. Rispetto agli altri piloti con gli pneumatici giapponesi, Loris ha optato per una copertura leggermente più morbida, che alla fine si è rivelata più efficace. Inoltre, Capirossi ha beneficiato di una piccola, ma importante modifica fatta al motore, che ha reso l'erogazione più dolce. Nel suo secondo posto, però, Loris è stato anche un po' fortunato, perché per quello che si è visto nelle prove, in condizioni normali non sarebbe andato oltre il quinto, sesto posto. Rimane comunque la bella prestazione di un pilota che, speriamo, possa tornare ai livelli che gli competono.
RESURREZIONE HAYDEN - Troppe volte bistrattato - anche da chi scrive, mea culpa -, il campione del mondo ha conquistato in Germania il secondo podio consecutivo, facendo vedere di non essere un pilota bollito. Hayden, continuo a credere, non è un fenomeno, non ha il talento e la classe di Rossi e Stoner, ma è comunque uno che, con una moto competitiva, può dire la sua. Inoltre, Nicky non molla mai, non cerca mai scuse per giustificare le scarse prestazioni ed è un bravissimo ragazzo: non serve per andare forte, ma per guadagnarsi il rispetto e la stima di tutti (anche la mia, naturalmente), sì. E a Laguna Seca può vincere per la terza volta consecutiva.
BRAVISSIMO STONER - Avrebbe potuto vincere a mani basse, vista la superiorità dimostrata in prova, invece ha dovuto accontentarsi di un quinto posto. Ma ancora una volta, Stoner ha guidato benissimo, ha sfruttato al meglio il pacchetto a sua disposizione. Il ragazzino non va solo forte, sa anche ragionare: è davvero in uno stato di forma straordinario.
MELANDRI CONVINCENTE - Quando è arrivato in Germania, Melandri, a sorpresa, ha trovato nel box la RC212V con gli scarichi lunghi, quelli che usano da un po' i piloti della HRC. E subito è scattata la molla. Melandri è stato veloce e competitivo in prova e in gara, rallentato, come tutti i piloti Bridgestone, soltanto dalle gomme. Con più voglia di guidare, maggiore motivazione e una moto più competitiva, Marco ha fatto vedere di saper ancora guidare: una prestazione importante per il proseguo del campionato.
MICHELIN SU, BRIDGESTONE GIU' - La battaglia tra i gommisti questa volta - e senza ombra di dubbio - è stata vinta dalla Michelin, come peraltro era già successo in Olanda e, forse, sarebbe accaduto in Gran Bretagna se non fosse piovuto. Ma è presto per dire che sarà così fino alla fine della stagione: forse (ma è tutto da vedere), la Bridgestone soffrirà ancora a Laguna Seca, ma negli altri circuiti le gomme giapponese torneranno probabilmente a essere molto competitive.