SPETTACOLO Volevamo lo spettacolo, l'incertezza i colpi di scena. Accontentati.
A Le Mans è andata in onda quella che, per ora, è la gara più bizzarra dell'anno. Non tanto per il monogomma, quanto per il meteo assurdo che si solito è protagonista della gara della Sarthe, un posto dove normalmente fa freddo e tira vento e dove normalmente piove a sprazzi.
Lo so bene io che l'anno scorso nella 24 Ore ho cambiato 20 volte le gomme in un balletto tra rain slick e intermedie che non finiva mai
. Un po' come se fossero in una gara di Endurance anche i piloti della Moto GP hanno fatto i loro bravi pit stop. Cambio moto in corsa in una gara che iniziata umida si è asciugata subito.
Un'assurdità non avere gomme intermedie che avrebbero consentito di avere una gara forse più "normale".TRE IN UN PUNTO Detto questo, ci siamo goduti una gara che più ricca di colpi di scena non si poteva, che ci consegna una classifica ancora più corta, quasi liofilizzata. Lorenzo 66 punti, Stoner e Rossi 65, Pedrosa 57. Era parecchio tempo che non si assisteva ad un campionato così aperto e da adesso in poi ne vedremo delle belle, ogni minuscolo punticino può diventare fondamentale.
ROSSI GIORNATA NO Lo sa bene
Rossi che dopo aver probabilmente azzeccato il tempismo del cambio gomme ha però sbagliato in pista finendo a terra in un punto ancora troppo bagnato. È rientrato nei box, è ripartito con una moto "ibrida" (rain anteriore, slick posteriore) ha superato il limite di velocità in Pit Lane, si è pure beccato un Ride Trough, e ha cambiato un'altra volta la moto
nel tentativo di prendere almeno un punto, quel punto che lo avrebbe tenuto in testa la classifica. Insomma Valentino è incappato in una delle sue giornate più nere da quando corre, ma va anche detto che
probabilmente non avrebbe avuto molte possibilità di vittoria contro Lorenzo, che ha fatto una gara maiuscola azzeccando tutto. Rossi invece non è mai stato incisivo per tutto il week end.
LORENZO SUGLI SCUDIBravissimo lo spagnolo, quindi cui va una standing ovation per come ha gestito la gara grazie alla quale ha prontamente rimediato alla caduta di Jerez. E di Melandri, vogliamo parlare? Già sembrava un miracolo vederlo così avanti a Jerez, ma a le Mans vedere la nera (e privata) Hayate sul podio è davvero un colpo da maestro. Già mi immagino che qualcuno dei pezzi grossi ad Akashi che hanno deciso di mollare la Moto GP sarà "promosso" in catena di montaggio.
KAWASAKI PERCHÈ?La Kawasaki è colpevole senza appello per non averci creduto e l'unica volta in cui poteva essere protagonista va sul podio in modo anonimo. Melandri sta facendo di tutto per riuscire a convincere i capoccioni in verde a tornare, se va avanti così chissà che non riesca. Tra l'altro, zitto zitto, macio è quinto in classifica. Invece,
asciutto o bagnato che sia, la Suzuki, regina dei test, non decolla, altra gara in sordina per la Suzuki:
sesto il re della pioggia Vermeulen, ottavo Capirossi, ad Hamamatsu non sorridono, così come non sorridono le "Ducati degli altri" che nonostante gli sforzi per renderle più guidabili restano moto da fondo classifica.
DANI IL CATTIVO Altro 10 e lode a un incredibile Pedrosa, sulle uova i primi giri ma poi velocissimo e arrabbiato nel recupero su Dovizioso che forse ha creduto nel podio un po' troppo presto. Mai visto un Pedrosa così cattivo come negli ultimi giri di Le Mans e la Honda alla faccia di tutti i problemi sbandierati all'inizio stagione è una moto che va molto bene.
STONER OPACO,
MA... Se dobbiamo giudicare Stoner il giudizio va diviso a metà.
L'australiano a Le Mans ha vissuto una gara opaca, di solito è il re dell'asfalto umido ma qui sul bagnato proprio non andava, poi si è ripreso, ma troppo tardi. Però va detto che Le Mans non è una delle sue piste preferite e
dei quattro piloti in aria di mondiale Stoner alla fine è quello che ha sbagliato meno. Fino ad ora ha vinto meno di quel che ci si aspettasse,
ma in classifica non ha nemmeno uno zero e tutti punteggi in doppia cifra e questa, vista la piega che sta prendendo il campionato, è forse la cosa più importante.
Pubblicato da Stefano Cordara, 17/05/2009