Colpi di scena a non finire sul tempio della velocità ci regalano alla fine una classifica poco differente per quel che riguarda le prime due posizioni. Spies senza benzina, Haga abbattuto da un uccello Fabrizio guida alla grande e la prima variante fa schifo. Ecco il report di Monza.
MALEDETTO ULTIMO GIRONella carriera di certi piloti ci sono episodi che finiscono per renderli un po' più simpatici, piccole sfighe e/o leggerezze che li rendono più umani. Penso a Edwards e al suo cappottone ad Assen a 100 metri dal traguardo che lo ha privato della vittoria, o a Luca Scassa che perde la gara del CIV perché impenna prima del traguardo. O, ancora, a Chili che perde la gara perché festeggia un giro prima. Episodi che capitano, ogni tanto. Adesso tocca a Spies, che di essere più simpatico francamente non ha bisogno. Lui è già un idolo, un top rider, uno di quelli che ha sempre una piccola folla fuori dal suo Motorhome.
BAGARRE CON LE SCIE Belle gare quelle di Monza, una pista che finisce sempre per regalare un certo spettacolo perché grazie al gioco delle scie si formano trenini di piloti che combattono con staccate esagerate ad ogni variante. Peccato che a rovinare tutto sia arrivato il botto della partenza di gara 1, innescato da Tamada e "perfezionato" per così dire da Brendan Roberts che ha fatto strike stendendo l'incolpevole Neukirckner e Corser che si è visto piovere addirittura una moto in testa.
FENOMENO TEXANO In ogni caso, sempre che ce ne fosse ancora bisogno, Ben Spies ha confermato di essere un vero fenomeno. Lui non ha sbagliato niente, ha preso subito confidenza con le micidiali staccate di Monza (che hanno messo in difficoltà tanti, se è vero che nel week end di gara ci sono stati circa 100 dritti) semplicemente pauroso in superpole dove ha stampato un tempo stellare, (1:44:0 a Monza è davvero qualcosa di straordinario e l'americano assieme al mai domo Fabrizio è stato l'unico a sfondare il muro dei 200 km/h di media sul giro), quasi imbattibile in gara dove ha dato l'impressione di non avere davvero rivali. Anche quando Fabrizio in gara 1 ha ricucito lo strappo (facendogli ciao ciao con la manina a 300 all'ora sul rettilineo, un gesto che non mi è piaciuto granché) e lo ha passato, si è rimesso davanti con una staccata da paura dettando legge.
MAX, PODIO SFUMATO Michel finalmente ha dimostrato tutte le sue qualità. Così come le hanno dimostrate l'Apriliae Biaggi privato del terzo posto per un taglio di variante (sempre lei… la stessa stupida variante costata al romano 20 secondi di penalità e un podio) e capace di volare a 325 km/h velocità record a Monza. Peccato che in gara 2 non sia partito così bene e che un errore alla prima variante (sempre lei…) gli abbia impedito di attaccarsi al trenino di Kagayama, Kyonari e Rea altrimenti Max avrebbe potuto lottare ancora per il podio. A Monza sono tornate a farsi vedere anche le Honda Ten Kate con un ottimo Kyonari e anche con Rea (Checa invece è sotto le aspettative), mentre Haslam dopo l'eccellente prestazione di Assen ha vissuto un fine settimana opaco così come le Ducati private apparse sottotono.
RIVINCITA Le premesse di un grandissimo campionato, quindi, sono state rispettate da qui alla fine può davvero succedere di tutto e per quanto riguarda la sfida tra Spies e Haga settimana prossima sarà già tempo di rivincita, a Kyalami.
SPORTIVIÀ E IGNORANZAChiudo con un commento che ha poco a che vedere con la gara ma che ritengo di dover fare. Si narra nel paddock che Haga e Spies si siano incontrati in settimana a casa di Ben con le rispettive famiglie e che Haga come "penitenza" per il sorpasso subito ad Assen abbia fatto il sushi. Come dire: in pista se le danno di santa ragione, ma fuori sono amici e poi... vinca il migliore. Questo è il senso dello sport, di qualsiasi sport. Una cosa completamente diversa da quello a cui ho assistito personalmente il sabato sulle tribune. Alla caduta di Biaggi sabato in superpole alcuni spettatori hanno applaudito. Un tifo ignorante che nulla ha a che vedere con lo sport. Certa gente farebbe meglio a restare a casa…