Stoner (come al solito) demolisce tutti in Australia e vince con un margine siderale. Lorenzo secondo in solitaria e Rossi terzo dopo l'ennesima rimonta.
ATTESE PREMIATE? Ammettiamolo, forse ci attendevamo qual cosina di più da questo GP d'Australia. Con i giochi ormai fatti ci si aspettava un Lorenzo alleggerito da ogni pressione, uno Stoner ovviamente competitivo e un Rossi in cerca dell'ennesima conferma del suo stato di forma. In realtà abbiamo avuto sì tutto questo ma anche una gara poco combattuta in testa, perché nessuno ha potuto far niente contro lo strapotere del canguro mannaro.
AUSTRALIANO O MARZIANO? Per dirla alla Rossi "Stoner a Phillip Island" fa un altro sport ed è vero. Freddo o caldo sole o pioggia, vento o bonaccia l'australiano qui ha guidato a un ritmo indiavolato irraggiungibile per chiunque. E così per il terzo anno di fila ha vinto meritatamente. E sono tre, tre gare su quatto in cui la Ducati, da quando ha modificato la posizione del motore nel telaio, ha dominato. Buon per Valentino (che ha avuto il permesso di provare la moto a Valencia) che vede la sua prossima moto filare come un missile (è andato fortissimo anche Hayden in costante battaglia con lo stesso Rossi per il terzo gradino del podio).
GENIO E SREGOLATEZZA Ma, qualche recriminazione da parte della Casa di Borgo Panigale ci sta. Stoner ha pagato molto cara la sua incostanza, troppo spesso si è sdraiato senza capire il perché (è accaduto la scorsa settimana in Malesia dove avrebbe potuto vincere ancora, ma anche in Francia e in Qatar) e c'è da pensare, senza togliere alcun merito a Lorenzo, che il maiorchino quest'anno è sì andato molto forte ma anche che siano stati gli avversari ad autoeliminarsi rendendogli la vita, diciamo così, un po' più semplice.
CON I SE E CON I MA Ovvio che con i se e i ma non si vincono i mondiali, ma anche escludendo Rossi c'è da pensare che piega avrebbe preso il campionato se Stoner e Pedrosa fossero sempre stati al livello delle ultime gare. Anche perché Lorenzo da quando questi due hanno cominciato a pedalare sul serio non è più riuscito a vincere una gara delle ultime 6 disputate. Sarà un caso? O, semplicemente, Lorenzo gestiva il vantaggio? C'è da crederci fino a un certo punto, perché tutti vedono benissimo come si incazza quando non vince; e poi sai che gusto a eguagliare o battere il record di Rossi di vittorie in un solo campionato?
SPORTELLATE SI, SPORTELLATE NO Oltretutto, consiglierei al mariochino di rivedersi in tv le primissime fasi della gara, quando in un ingresso un po' "sbarazzino" ha sportellato Spies, che ovviamente non ha fatto una piega incassando il colpo. Ma quando si era lamentato con i vertici Yamaha non aveva mica detto che erano pericolose quelle manovre?
BATTAGLIA PER IL PODIO Detto questo, il GP di Australia è stata una gara piacevole e questo per merito soprattutto di due italiani che all'anagrafe fanno Rossi e Simoncelli. Sono stati loro (e i loro principali sfidanti del momento Hayden e Spies) a rendere vivace una gara. Rossi in crisiin qualifica (e anche un po' sfortunato a dire il vero) si è esibito nella solita partenza al ralenty per poi rimontare d'autorità e battagliare (vincendo) con Hayden per il podio. Nessuno ha fatto più punti di lui in queste ultime tre gare e questo è un dato da considerare. Certo sulla partenza dovrà un po' lavorare Valentino per l'anno prossimo perché non è possibile concedere sempre agli avversari 100 metri di vantaggio.
BRACO SIC Simoncelli invece merita un applauso. Il suo esordio in MotoGP con le botte prese in Malesia nei test è stato nerissimo, ma Supersic non ha mai mollato e adesso raccoglie i frutti del suo lavoro, va forte e lotta con il coltello tra i denti senza timore reverenziale per nessuno. Non ci fosse Spies sarebbe sicuramente il miglior "rookie" dell'anno e nelle ultime gare sta dimostrando di poter stare nelle posizioni che contano, almeno nei primi giri. Poi sul finire della gara cala sempre un po' ma comunque la sua ottava posizione nel mondiale (dietro solo ai fantastici 4, Spies e Hayden) va considerata molto positiva. Sono sicuro che l'anno prossimo con un po' più di esperienza alle spalle (e magari di allenamento...) potrà anche magari ambire a stare nella top 5.