La legge del più forte
Il Gran Premio del Portogallo rappresentava una sorta di ultima spiaggia per i piloti Aprilia: per poter ancora cullare speranze iridate avrebbero dovuto mettersi dietro il rivale della Honda. Soprattutto, avrebbe dovuto farlo Tetsuya Harada, il più vicino al leader della classifica iridata 250. E la pole conquistata in prova aveva forse illuso il giapponese dell’Aprilia che l’impresa non sarebbe stata impossibile, magari con l’inserimento di Melandri, che in qualifica aveva avuto qualche difficoltà. Invece, in gara Daijiro "Gatto" ha presto fatto un boccone dei "topolini" Aprilia, ristabilendo le distanze in classifica e le gerarchie nella classe intermedia.
Del resto, si sapeva che il tracciato portoghese sarebbe stato favorevole al binomio tutto giapponese e l’unica speranziella poteva essere riposta in un eventuale calo psicologico dell’hondista a seguito delle "fregature" subite, ad opera di Melandri, nell’ultimo giro delle due gare precedenti. Ma evidentemente ha ragione Gresini, quando definisce Katoh un "robot" insensibile a qualunque condizionamento esterno. Ora, il mondiale per i piloti Aprilia si è trasformato in un autentico miraggio, non tanto per i 44 punti che dividono Harada da Katoh – 53 nel caso di Melandri – quanto per l’impressionante ruolino di marcia del pilota Honda che finora, unico tra i piloti della 250, non ha mai mancato l’appuntamento con la bandiera a scacchi e nelle undici gare disputate ha fatto centro sette volte, mancando il podio in due sole occasioni. Se non è forza questa…
Ma non tutto è perduto per la casa di Noale
e con cinque gare ancora a disposizione l’armata veneta può giocare la carta della superiorità numerica: Harada e Melandri possono infatti esercitare una pressione costante su Katoh, che non può certo contare sull’aiuto del deludente Alzamora, con la speranza di indurlo a commettere qualche errore che potrebbe rimettere tutto in discussione. Per mettere in pratica questa tattica, però, occorre crederci al cento per cento e non mollare mai fino alla fine. Una raccomandazione rivolta soprattutto ad Harada, che troppo spesso sembra viaggiare al di sotto delle sue reali potenzialità, mentre Macio, ora che ha trovato il giusto feeling con la moto, è decisamente più convinto.Con ogni probabilità, comunque, i piloti Aprilia saranno costretti a soffrire sul tracciato valenciano, che sulla carta sembra molto più indicato per le caratteristiche della Nsr. Comunque sia, sarà una sfida a tre, perché per il resto la classe 250 ha ben poco da offrire, eccetto il sempre sorprendente Roberto Rolfo, capace di autentici miracoli in sella ad una Aprilia kit, mentre Locatelli stenta a ritrovare il bandolo della matassa.
Classifica mondiale dopo 11 prove
-178 punti Tetsuya Harada
-169 punti Marco Melandri
-128 punti Roberto Rolfo
- 98 punti Fonsi Nieto