Un gran premio vinto come piace a lui, davanti a tutti con un ritmo da fare paura. Rossi torna sul gradino più alto del podio e si piazza in testa al campionato. Troppo forte su questa pista, e quando non conta solo il motore la Yamaha vola. Un pensiero a Locatelli e al suo botto in 250, un incidente molto misterioso che merita approfondimenti.
LA PISTA DEL DOTTORE Ha vinto perché a Jerez è quasi imbattibile (sette i successi in totale), perché dopo cinque GP senza successi non avrebbe sopportato un'altra sconfitta, perché in frenata è tre spanne sopra a Pedrosa, perché la M1 è un'ottima moto se non ci sono rettilinei troppo lunghi. Per tutto questo Valentino Rossi è tornato sul gradino più alto del podio, conquistando una vittoria importantissima per il morale e la classifica, che adesso Rossi comanda con 45 punti su 50 in palio. Già in Qatar lo aveva dimostrato e a Jerez lo ha ribadito: Valentino è il più forte e, ancora una volta, è il candidato numero uno al titolo mondiale.
TUTTI VICINI Dopo prove caratterizzate da un equilibrio da primato, con i primi quattro piloti in meno di un decimo di secondo, i primi 12 in cinque decimi e i primi 16 in un secondo, la gara è stata piuttosto noiosa, annichilita dallo strapotere di Rossi. Ma qualche spunto interessante c'è stato, soprattutto nella sfida tra compagni di squadra, il confronto più significativo.
ROSSI-EDWARDS - Come al solito, in Casa Yamaha non c'è stata storia, con il capitano sempre davanti al suo scudiero, tanto in prova quanto in gara. Nei 27 giri del GP di Spagna, Valentino è stato imprendibile e ha dovuto effettuare un solo sorpasso, peraltro magistrale: quello ai danni di Pedrosa nel corso del primo giro. Edwards, comunque, ha disputato una buona gara, rimanendo terzo dal via fino alla bandiera a scacchi e arrivando addirittura a insidiare Pedrosa, senza però poterlo mai attaccare. Considerando che Colin non saliva sul podio dal GP della Cina, la sua prestazione deve essere considerata positiva. Non deve però essere un episodio isolato.
PEDROSA-HAYDEN - In pole il sabato, secondo la domenica: Daniel Pedrosa è stato sempre protagonista, confermandosi come il rivale più pericoloso di Rossi nella lotta per il titolo. Anche a Jerez Dani si è confermato un pilota preciso, molto veloce e che sbaglia poco, ma nel corpo a corpo è ancora nettamente inferiore a Rossi, che in frenata l'ha ancora una volta umiliato, come era successo in Qatar. Lo spagnolo, comunque, è nettamente più in forma del compagno di squadra, il campione del mondo Nicky Hayden, settimo a 14 secondi. Nicky, per la verità, ha dato qualche segnale di risveglio, ma è chiaramente in difficoltà e il confronto con Pedrosa è piuttosto impietoso.
STONER-CAPIROSSI - Anche in questo caso, il giovane batte nettamente il "vecchio" (si fa per dire, naturalmente). Mentre Capirossi arrancava nelle retrovie, incapace di domare la sua Ducati, Stoner è andato fortissimo in prova (quinto a 122 millesimi da Rossi) e forte in gara, dove è stato protagonista di un finale in crescendo. Se non avesse perso tempo all'inizio, Casey avrebbe sicuramente lottato per il podio. Ha comunque confermato di essere cresciuto molto rispetto al 2006 e la sensazione è che sarà spesso là davanti a giocarsi un risultato importante. Loris, al contrario, è totalmente deconcentrato, ma ha più di una scusante: sta per nascergli un figlio ed è normale pensare ad altro.
ELIAS-MELANDRI - Sembrava che Melandri potesse fare una grande gara, invece ha chiuso ottavo per problemi alla forcella, per la verità tutt'altro che chiari. E così ha preso paga da Toni Elias, autore di una gran bella gara, come peraltro era successo anche nel 2006. E' chiaro che Jerez si addice a Toni, ma è altrettanto evidente che la sua prestazione deve fare meditare - e molto -Marco, protagonista di un inizio di stagione ben al di sotto delle sue possibilità.
HOPKINS-VERMEULEN - Mentre Hopkins è sempre protagonista, Vermeulen arranca sempre nelle retrovie. Sesto in prova e con un ottimo passo gara, John ha fatto una bella rimonta dopo una brutta partenza, ma la sua rincorsa si è fermata al quinto posto. Poi, quando è riuscito a superare Hayden ha esagerato ed è finito a terra per aver piegato troppo. Ma è comunque bello vederlo battagliare, mentre il compagno di squadra non fa mai nulla di speciale.
LOCATELLI - Ma più della vittoria di Rossi, del podio di Pedrosa, della bella gara di Stoner e delle difficoltà di Melandri e Capirossi,conta la vita di Roberto Locatelli. Il pilota della Gilera 250 è finito contro le barriere a 120 km/h nelle prove del sabato mattina, è entrato in coma con fratture multiple alla faccia, alla clavicola sinistra e alla caviglia sinistra. L'intervento del dottor Claudio Costa e della Clinica Mobile gli ha salvato la vita e questa è la notizia più importante del GP di Spagna. Adesso, però, l'Aprilia deve dire la verità: Locatelli è caduto per un chiaro guasto meccanico ed è obbligatorio che venga detta la verità.