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Guida pratica

Gomme moto: tutti i segreti e i consigli


Avatar di Giorgio Sala, il 23/03/20

4 anni fa - Tutti i consigli sugli pneumatici moto da pista, strada, fuoristrada

Gomme moto: consigli, pressioni strada e pista

Strada, fuoristrada e pista: tutti i consigli sugli pneumatici tra misure, usura, rodaggio, pressioni, rimessaggio e gomme usate

GUIDA PRATICA Le gomme sono l’unico punto di contatto con l’asfalto. Per via della loro importanza, è essenziale che tutti gli aspetti relativi a questo componente della vostra moto siano sempre sotto controllo e valutati attentamente. Se siete “fermi ai box” e avete tempo da dedicare alla cura della vostra e volete trovarvi pronti in vista del prossimo giro in moto, ecco una guida di tutto quello che dovete sapere sulle vostre gomme.

< h2>USURA: GLI INTAGLI E LO SCALINO

Il Codice della Strada dice espressamente che lo spessore minimo del battistrada è di 1 mm per i motocicli e di 0,50 mm dei ciclomotori. Se non disponete del misuratore dello spessore del battistrada, gli pneumatici moderni dispongono di una tacca negli intagli principali della gomma che, il CDS, definisce come “gli intagli larghi situati nella zona centrale del battistrada che copre all’incirca i tre quarti della superficie dello stesso“. Non aspettate di arrivare al limite stabilito dalla legge, anche perché gli intagli poco profondi non permette l’espulsione ottimale dell’acqua, compromettendo la stabilità della moto. Inoltre, se utilizzate spesso la moto in città o in autostrada, la gomma tenderà ad appiattirsi, creando un fastidioso “scalino” nel momento in cui scendete in piega. Il nostro consiglio è di cambiare pneumatico non appena lo spessore del battistrada scende sotto i 2 mm.

< h2>LE MISURE E IL DOT

Ogni moto viene omologata con una o più misure di pneumatici: per capire quali sono basta consultare il libretto di omologazione. Ma quando si legge “180/55 ZR17 (73W)”, cosa significano tutti i numeri e le lettere? La prima parte corrisponde alla larghezza in millimetri, quindi la gomma è larga 180 mm. Il secondo valore indica il rapporto tra altezza del fianco dello pneumatico e la sua larghezza nominale, in questo caso è il 55% di 180 mm ovvero 99 mm. “R” invece si riferisce al il tipo di costruzione dello pneumatico, in questo caso è radiale. “73” è relativo all’indice di carico, in questo caso di 365 kg, mentre la “W” corrisponde alla velocità massima che la gomma può sopportare, ovvero 270 km/h. Il DOT invece è un codice che indica quando è stata costruita la gomma: dopo la dicitura “DOT” verificate le ultime quattro cifre, queste indicheranno la settimana e l’anno di produzione della gomma. Per esempio: 5019 indica la 50esima settimana del 2019). La ETRTO, associazione europea dei produttori di pneumatici, ha stabilito che gli pneumatici sono considerati pari al nuovo fino a 3 anni dalla data di produzione.

< h2>RODAGGIO DELLA GOMMA

Michelin Power Cup2: specifiche per la pistaMichelin Power Cup2: specifiche per la pista

Gli pneumatici moderni sono praticamente pronte all’uso, grazie ai materiali d’ultima generazione e agli innovativi processi di produzione. Non vi stiamo consigliando di uscire dal vostro gommista e tentare una piega alla Marc Marquez, alla prima rotonda, ma che non servono più centinaia e centinaia di km di rodaggio. Le gomme escono dalla catena di montaggio con una leggera patina dovuta alla produzione, ma quella si elimina nell’arco di pochissimi chilometri. È importante scendere in piega gradualmente per consumare questo leggero “velo protettivo”. Un altro aspetto da considerare è la struttura interna che deve adattarsi alla moto e al cerchio. Non c’è un vero e proprio chilometraggio da seguire, ma è un processo che va fatto progressivamente: quando migliora il feeling del pilota, vuol dire che lo pneumatico si sta adattando al meglio.

< h2>COME CONTROLLARE LA PRESSIONE

Controllare la pressione degli pneumatici ogni settimana è una buona abitudine che in pochi hanno. Questo vi assicurerà una tenuta di strada ottimale, ma già che siete accovacciati vicino alla vostra moto vi consigliamo anche di dare un occhio alla vostra catena e ai vostri freni. I manometri sono strumenti di precisione e vanno trattati con cura, è probabile che quelli delle stazioni di servizio non siano sempre precisi: vi consigliamo di verificare la pressione con il vostro manometro, digitale o analogico che sia. Se vi capita di riscontrare una perdita di pressione del 5-10% da una settimana all’altra, controllate che la vostra valvola non sia difettosa: potete bagnare la valvola con dell’acqua e vedere se si formano delle bolle d’aria, in questo caso recatevi dal gommista per cambiare la valvola.

SU STRADA

Michelin Road 5: test del nuovo pneumatico da motoMichelin Road 5: test del nuovo pneumatico da moto

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Le gomme stradali devono lavorare sin dai primi metri in cui usciamo dal garage, anche da fredde. Proprio per questo motivo la pressione delle gomme va sempre controllata a freddo: vengono considerate tali quando non sono state utilizzate nelle ultime 3 ore oppure che non abbiano percorso più di 2 km. Il livello di pressione ideale per ogni moto dipende dalla tipologia, dal peso e dal tipo di pneumatico con cui è equipaggiato. Il nostro consiglio è quello di verificare sempre sul vostro libretto d’uso e manutenzione, altrimenti si può controllare la pressione consigliata dal produttore di pneumatici che montate. Questo migliora le performance ma, soprattutto, il consumo omogeneo del battistrada. Con le pressioni è meglio non azzardare troppo: se eccessivamente gonfia la gomma rischia di scivolare facilmente, nel caso in cui la pressione è troppo bassa c’è il rischio di “stallonare” la gomma dal cerchio.

IN PISTA

Honda CBR 1000RR Fireblade SP1: vista anterioreHonda CBR 1000RR Fireblade SP1: vista anteriore

Il trackday è un’ottima opportunità per trovare la pressione ideale delle gomme da utilizzare in pista. Quelle stradali vanno controllate a freddo, e se volete andare in pista con gomme da strada il discorso si fa più ampio.Ci sono tanti fattori da considerare come la temperatura, la tipologia di gomma e l'abilità del pilota.Noi vi consigliamo di gonfiare le gomme, a freddo, con le pressioni stradali abbassate di circa 0,5 bar. Dopodichè effettuate un paio di tornate di prova e rientrate per regolare nuovamente la pressione per regolarle a caldo: come detto prima, cambiano a seconda del costruttore, ma tendenzialmente al posteriore non si superano i 2 bar, pressione che, invece, viene superata all'anteriore.Terminata la vostra sessione di pista, vi ricordiamo di aspettare circa 1 ora per raffreddare le gomme e riportarle alla pressione stradale, specialmente se rimontate in sella alla vostra moto per ritornare a casa.

IN FUORISTRADA

Gli pneumatici tassellati o 50/50 tra strada e fuoristrada hanno pressioni differenti a seconda del loro utilizzo: più gonfie in strada, meno gonfie in off-road. Anche in questo caso vi consigliamo di controllare il libretto d’uso e manutenzione oppure le indicazioni fornite dal produttore di pneumatici che montate. Il concetto di base è che più è dura la superficie, più pressione deve avere lo pneumatico. Questa tipologia di gomme hanno indici di velocità più bassi rispetto a quelle stradali. C’è anche un grosso spartiacque in questo campo: se gli pneumatici sono tubeless – come nel caso delle maxi enduro - allora si può scendere anche fino a 1,5 bar di pressione per i terreni più viscidi, ma con le camere d’aria tradizionali (da 1 mm) a quelle atmosfere si rischia di “pizzicare” e di forare. Vi consigliamo quindi delle camere d’aria rinforzate, spesse 4 mm, per ovviare a questo problema. Se invece avete una moto monocilindrica e siete alla ricerca della massima performance, allora le mousse sono la scelta ideale, poichè equivalgono a gomme con pressioni inferiori a 1 bar ma senza il rischio di bucare o “stallonare”. Attenzione però: non sono omologate per l’utilizzo su strada, e se si va a oltre 100-110 km/h per più di 50-60 km si rischia di surriscaldarle e perdere le loro caratteristiche costruttive.

< h2>PASSEGGERO E BAGAGLI

Molti motociclisti non adattano la pressione degli pneumatici a seconda del loro carico, ma è consigliabile per due fattori principali: la tenuta di strada e un consumo più omogeneo del battistrada. Come sempre, la pressione ideale viene indicata nel libretto d’uso e manutenzione, ma se non ce l’avete sottomano vi consigliamo di aggiungere 0,2 bar se viaggiate con un passeggero o con il tris di valigie, se viaggiate a pieno carico invece è consigliabile gonfiare le gomme di 0,4 bar.

< h2>GOMME SULLE MOTO USATE: COSA CONTROLLARE

Michelin Road 5: le prove sul bagnatoMichelin Road 5: le prove sul bagnato

Quando si compra una moto usata, ci sono tanti aspetti da tenere conto, soprattutto se si parla di materiali di consumo. Uno su tutti, lo pneumatico. Oltre che all’usura, controllate l’aspetto della gomma, specialmente sulle moto più datate equipaggiate con gomme originali: lo pneumatico si rovina se lasciato alla luce del sole oppure se sono stati in contatto con benzina od olio motore. Verificate che la gomma non abbia delle riparazioni momentanee dovute a una foratura, che gli pneumatici che monta siano omologati per quella moto. Infine, se le gomme non sono ben bilanciate, possono causare vibrazioni impreviste e compromettere la guida: in questo caso recatevi da un gommista, che bilancerà gli pneumatici aggiungendo dei pesi, rimuovendoli o spostandoli. 

< h2>RIMESSAGGIO E COME CONSERVARE LE GOMME

Se volete tenere ferma la vostra moto in garage per l’inverno o per un lungo periodo, gonfiate le gomme e posizionate la moto sul cavalletto centrale o su entrambi i cavalletti alzamoto. Questo farà sì che il peso della moto non modifica la gomma che, a lungo andare, potrebbe rovinarsi irreparabilmente. Se invece avete un secondo treno di pneumatici, disponeteli sul lato e impilateli uno sopra l’altro così da non rovinare il battistrada, e conservateli lontani dalla luce del sole, fonti di calore e in un luogo preferibilmente asciutto. Questo perché le gomme usate, senza quella patina protettiva di cui dispongono da nuove, sono più sensibili agli agenti atmosferici.

< h2>LE NOSTRE PROVE


Pubblicato da Giorgio Sala, 23/03/2020
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