Una S in più per sottolineare una consistente iniezione di grinta e tecnologia. La S4RS è la Monster più potente mai costruita in serie. Monta il Testastretta, le pinze radiali e sospensioni Ohlins. Un mostro più pistaiolo che mai.
CARRERA A DUE RUOTE La storia dell'icona delle moto nude sembra correre parallelamente a quella di un'altra immortale, la Porsche 911, aggiornata di continuo ma sempre fedele alla linea originale. E al colpo d'occhio, in modo da essere riconoscibile al primo sguardo, con motori sempre più potenti e moderni. Ancora Monster, quindi, ma tutto nuovo. L'ultima versione del best seller Ducati aggiunge una S diventando S4RS, quasi un codice fiscale ormai, ma è evidente che chi ha deciso il nome ha pensato che serviva esagerare fin dalla sigla per dare da subito l'idea dell'oggetto. La base non cambia e resta fedele all'impostazione vincente di 13 anni fa, ma tra i tubi del telaio pulsa ora il motore della 999, il Testastretta qui in configurazione da 130 cv. In effetti, qualche cavallino in più ci voleva per colmare la distanza tra le avversarie più agguerrite come KTM SuperDuke, Triumph SpeedTriple, Brutale 910 e l'ultima cattivissima Aprilia Tuono.
TESTA INCORNICIATA E già guardando questa ultima versione sembra che in Ducati abbiano centrato l'obbiettivo. Il Testastretta fa una gran bella figura tra i tubi d'acciaio del telaio, e farà rimpiangere a qualche possessore di 999 la possibilità di vederlo così nella sua interezza. Carrozzato con un coprivalvole in carbonio, questo bicilindrico non ha bisogno di presentazioni visti i titoli dei mondiali Superbike che porta in dote. Nella versione nuda ha un nuovo radiatore per ottimizzare il raffreddamento senza carenatura, oltre a un nuovo airbox e al corpo farfallato dedicato. A sfogare tutta la sua potenza ci pensano poi i due scarichi sovrapposti Termignoni ormai segno distintivo di tutte le ultime Monster (introdotti dalla progenitrice S4R).
TRAPIANTATA Ma le novità non finiscono nel propulsore. Al posteriore ritroviamo il monobraccio in alluminio, classico della serie S-R verniciato in nero, come il telaio, che per l'occasione è stato reso ancora più rigido per sopportare la maggior potenza, senza però variarne le quote caratteristiche. La forcella derivata dalla 999 è Ohlins con steli rovesciati da 43 millimetri trattati al TiN per un maggior scorrimento. Inutile dire che tutto è regolabile in ogni direzione. Per trovare altri "organi" della 999 basta dare un occhio all'ammortizzatore posteriore dove si trova un Ohlins regolabile in compressione estensione e precarico.
SUPERBIKE SENZA VELI
L'impianto freni anteriore conta su pinza e pompa radiali e morde un disco da 320 mm e, anche se stiamo parlando di top di gamma, non deriva da quello adottato per la supersportiva di casa. Poi basta cercare e si trovano un sacco di altri elementi racing come il radiatore dell'olio triangolare, il condotto del circuito di raffreddamento in alluminio e non in gomma e qualche etto di carbonio sparso qui e là tra parafango anteriore, cover dei silenziatori e paracalore dei tubi di scarico.CERCHI A Y Qualche novità anche al look arriva grazie ai cerchi a razze a Y, più rigidi e leggeri, e a una grafica dedicata che ripropone la banda grafica longitudinale, grigia per il nero, bianca per il rosso e rossa per un inedito bianco perlato. Alla fine si può veramente dire che, se aggiungere consonanti porta a questi risultati, questa Monster non finirà mai di stupirci.