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Derbi GP1


Avatar Redazionale, il 22/09/04

20 anni fa - La moto che diventa scooter è una realtà

La moto che diventa scooter. Non è una eresia, ma pura realtà che Derbi ha presentato all' Intermot di Monaco. Il suo nuovo GP 1 non è un semplice prototipo lo vedremo nei primi mesi del 2005.

VESTITO DA SCOOTER Non uno scooter con la solita forcella "vera" o il motore avanzato per ripartire equamente i pesi, ma né più né meno una moto vera con fattezze e motore da scooter. Piaggio due tempi con variatore automatico che non funziona da forcellone oscillante perché sul Derbi GP1 il motore fa solo il motore, bello saldo tra le braccia del telaio.

SCOOTER DA GP Lo stesso telaio a doppia trave montato sulle sportive di Casa, le GPR 50 e 125, in alluminio come il forcellone bibraccio (senza capriata di rinforzo superiore) su cui lavora il monoammortizzatore regolabile.

RADIALE OVUNQUE Ma con le cugine sportive il GP1 condivide anche la trasmissione finale a catena, la forcella rovesciata (anche se con steli di 35 mm) e un impianto frenante da vera pistaiola, con pinza davanti a doppio pistoncino ad attacco radiale (anche la pompa freno è radiale) che si lavora il disco da 245 mm.

TUTTE NOVITA'? Certo il motore "centrato" non è una novità. Il T-Max ne ha sfruttato i benefici per primo, così come è stato il primo anche nell'uso della forcella "vera". Quanto all'idea del telaio a doppia trave ci ha pensato la Peugeot per i suoi sportivi Jet Force. L'Aprilia invece aveva presentato all'EICMA edizione 2003 il prototipo Leonardo 500 con forcellone monobraccio "separato" dal motore e trasmissione finale a cinghia oltre al motore avanzato in mezzo al telaio.

PERO' E' IL PRIMO Insomma, concettualmente la Derbi non si è inventata nulla di nuovo, ma ciò non toglie che il GP 1 sia uno scooter innovativo e di rottura con il passato, che avvicina sempre più i due mondi dello scooter e della moto perché il primo a miscelare bene tutti i concetti di moto e scooter.

PRONTO GARA Il GP1 è uno scooter sportivo senza compromessi e lo dimostra anche il look tagliente e filante del frontale e della coda sparata verso l'alto, insieme a piccoli dettagli che fanno la differenza. In primis lo scarico, corto e nascosto che sbircia fuori dal basso della carena simile alle moto che corrono nel motomondiale. E poi la strumentazione racing, piccola e compatta, e il manubrio non celato dietro le plastiche ma in bella vista nel suo "due pezzi" invidiabile su "piastra" alleggerita. 

250 PIU' TRADIZIONALE Tutta un'altra storia quando si parla di cilindrate maggiori, non tanto per la versione 125 (identica a parte la motorizzazione), ma la più grossa e turistica duemmezzo. A causa delle misure compatte il telaio non riesce, infatti, ad ospitare motori con cilindrate superiori ai centoventicinque cc, il motore 250 torna quindi nella posizione più tradizionale da scooter, tutto indietro e con la funzione di forcellone oscillante: niente più catena, né forcellone bibraccio e pesi nuovamente caricati sul posteriore.

SPORT-TOURER Anche lo scarico ritorna ad essere grosso e "appeso". Uno scooter concettualmente come un altro, ma che mantiene del GP1 50 e 125 il look aggressivo, la forcella rovesciata, la pinza freno con attacco radiale insieme alla pompa sempre radiale. Non male per uno scooter "normale".


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 22/09/2004
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