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Anteprima:

Buell XB12 Ulysses


Avatar Redazionale, il 23/07/05

19 anni fa - La Buell allunga le gambe

La Buell cambia anima: rimane stradale, ma guarda gli altri dall'alto. La XB12X Ulysses si lascia traviare dalla moda che imperversa in Europa per le SuperMotard e promette tanto divertimento, ma anche tanti, tanti chilometri in comfort e compagnia.


ANTI MULTISTRADA? Mister Buell ne ha combinata un'altra delle sue. C'era bisogno di variare un po' l'offerta del marchio a stelle e strisce e lo si è fatto. Ma non con una naked e nemmeno con una supersportiva tutta carenata pronta a fare l'occhiolino alla pista. Niente di tutto ciò, anzi, per la prima volta Buell non stupisce con qualcosa di ricercato nello stile e nella tecnica, ma cavalca l'onda del momento proponendoci la sua visione di Motard urbana, buona per tutto, pieghe e chilometri: ecco, la nuova XB12X Ulysses è tutto questo.

DIVERSA MA UGUALE Sì, la XB12X si tira le gambe (sempre Showa, ma con escursione di 165 mm davanti e 162 mm dietro) in stile Naomi Campbell, si fa più alta di sella (841 mm), guadagna ben 50 mm di interasse (1370 mm), ma non perde quel suo voler essere comunque fuori dagli schemi, ereditando molto dalle cugine "nude". Il look è inconfondibile, in puro stile Buell, con il serbatoio (finto) piccolo, appoggiato sul telaio a doppia trave con funzione di serbatoio carburante e i due occhi spalancati a puntare l'asfalto, questa volta sovrastati da un vero e proprio cupolino con funzione protettiva.

LA PRIMA COMODA Sì, perché la nuova Buell Ulysses non punta solo a limare pedane e a piegare fino all'ultimo millimetro di gomma disponibile: la Ulysses nasce anche per i viaggi. Ecco che si spiega il perché della coda così allungata che, se da una parte rende la nuova Buell meno cattiva ed armonica delle cuginette, dall'altra regala tanta di quella sella da viaggiarci comodi in due. Concetto, questo del viaggio e della comodità, che per Buell rappresenta una sorta di rivoluzione che potrebbe non piacere agli aficionados del marchio "duro e cattivo" (ma anche tanto fighetta) ma che, invece, potrebbe risultare la carta vincente per avvicinare tanti al marchio americano.

3 IN 1 La versatilità da turista della Ulysses si esprime anche con l'arrivo del sistema Triple Tail, quella specie di tavolozza appoggiata sulla sella in grado di assumere tre posizioni e tre funzioni differenti: portapacchi quando appoggiato sulla sella, schienale per il passeggero una volta alzato o portapacchi una volta aperto completamente.


UN PO' TROPPO EUROPEA Proprio come la forte somiglianza della moto con alcune moto europee, dalle quali sembra proprio aver preso forte ispirazione: infatti, se la si guarda con su il kit viaggio non si può fare a meno di ricordare la tedesca BMW GS. E come la viaggiatrice tedesca, anche la Ulysses dispone di aggeggi tipici da tourer: due prese di alimentazione ausiliarie da 10 amp/12 volt (una sul cruscotto, l'altra sotto la sella) e di un ampio vano portaoggetti sotto la sella. Come da foto, per la XB 12X saranno disponibili delle borse laterali e un bauletto, nonché un sistema GPS opzionale.

SOLO 1200 Senza ammennicoli, però, recupera molto del suo essere Buell, soprattutto se la si osserva con la dovuta attenzione. È così che ritroviamo il freno a disco anteriore di tipo perimetrale, il forcellone corto con funzione anche di serbatoio dell'olio motore e lo scarico messo dove ce lo aspetteremmo da una Buell, sotto il pompone americano milledue da 100cv.


PIACERÀ? Insomma, senza inventarsi nulla di nuovo, la Buell riesce a stupire anche questa volta, perché nessuno di noi si sarebbe mai aspettato dal marchio americano proprio una moto in stile Multistrada che, a dirla tutta, in Italia (e non solo) non ha riscosso un grande successo. Piacerà? Non piacerà? Staremo a vedere. Di certo se farà parlare tanto di sé, sarà un buon inizio.


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 23/07/2005
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