La Casa giapponese entra dalla porta principale nel segmento dei pneumatici supersportivi omologati. Lo 002 RS è davvero un ottimo prodotto, adatto per chi frequenta la pista ma vuole divertirsi in sicurezza anche su strada.
Il filmato:
Un giro di pista all'Ascari Resort
COME SONO Quando un'azienda (di moto o componenti) decide di impegnarsi in un campionato importante come la Moto Gp, gli strateghi del marketing della stessa azienda iniziano a fregarsi le mani. Se poi questa azienda inizia anche a vincere allora è festa. C'è chi non vede l'ora di appiccicare al proprio prodotto l'etichetta "derivato dalla MotoGp" o "sviluppato in MotoGp" o altri slogan simili. Per convincere gli smanettoni non c'è niente di meglio.
IN DIRETTA DALLE GARENel caso dei pneumatici, però, questi slogan sono molto vicini alla realtà, soprattutto se si tratta di pneumatici sportivi. Perché è proprio dalle gare che arrivano gli input per migliorare il prodotto di serie. Pensate alle sollecitazioni tremende cui sono sottoposti i pneumatici da competizione, maltrattati dai piloti professionisti per quasi un'ora dove frenate e accelerazioni sono sempre al limite dell'aderenza. Insomma, per lo sviluppo delle gomme sportive le gare sono indispensabili, nessuno ne può fare a meno.
LA SFIDANTE Nemmeno un colosso come Bridgestone, che pur producendo ottimi pneumatici anche sportivi (da sempre Bridgestone è fortissima nel primo equipaggiamento dei marchi giapponesi) ha ritenuto che andare a confrontarsi con chi vinceva i GP da anni potesse aiutarla a fare un ulteriore salto di qualità, non solo dal punto di vista del marketing ma soprattutto dello sviluppo del prodotto. Così il marchio giapponese è entrato nella testa dei motociclisti e adesso che ha anche cominciato a presentarsi sul podio con una certa costanza (grazie ad un certo Loris ed alla sua Ducati)può permettersi di fare la voce grossa anche sul prodotto sportivo. Le nuove BT 002 RS (Racing Street) arrivano proprio in un momento d'oro per Bridgestone che può orgogliosamente dire "sono nate in pista e derivate dalla gomma da moto GP", guardacaso.
ANCHE PER STRADA Presentate a novembre in occasione dell'Eicma sono adesso pronte per il mercato. In pratica rappresentano la versione omologata per utilizzo stradale delle 002 Racing in mescola, gomme che Bridgestone produce già da un po' di tempo e che stanno già correndo in svariati campionati nazionali, italiano compreso. Solo che fino ad oggi le BT 002 potevano essere utilizzate solo ed esclusivamente in circuito (non smetterò mai di ripetere che l'utilizzo delle gomme racing in mescola non omologate su strada è pericoloso oltre che illegale).
LA QUADRATURA DEL PNEUMATICO La Racing Street, dunque, colma il vuoto in gamma ottenendo l'omologazione (codice di velocità Z) grazie ad una progettazione studiata ad hoc per adattarla ad un uso più vario di quello esclusivamente pistaiolo. Progettare gomme come queste non è per niente facile: significa ottenere la classica quadratura del cerchio. Serve tanto grip per resistere agli oltre 160 cavalli delle moderne Superbike, ma anche una buona durata e un drenaggio dignitoso dell'acqua in caso di pioggia. Serve anche una carcassa che offra sufficiente rigidità nell'utilizzo in pista ma sufficiente comfort quando si guida su strada.
IL FESTIVAL DELLA SIGLA Un bel grattacapo per chi progetta che spesso si risolve in una ridda di sigle tecniche cui nemmeno Bridgestone, naturalmente, si sottrae. La struttura delle BT 002 RS è quella tipica di un radiale ad alte prestazioni, che utilizza un cavo d'acciaio (composto da cinque fili intrecciati secondo una spirale) avvolto a 0° con una monospirale (MSB: Mono Spiral Belt). La tecnologia utilizzata da Bridgestone (HTSPC: High Tensile Super Penetrated Cord) prevede anche una gommatura dei cavi che assicura l'uniformità della tensione in ogni zona del pneumatico. I profili sono identici a quelli delle gomme racing, mentre aumenta la percentuale di silice nella mescola per assicurare ai pneumatici un riscaldamento più rapido nell'utilizzo stradale.
DOPPIA MESCOLAL'anteriore, inoltre, adotta la doppia mescola (più dura in centro, più morbida sui lati) non solo per migliorare grip e durata ma anche il feeling in ingresso di curva. Inoltre la spirale utilizza una corda più sottile per migliorare la sensibilità dello sterzo. Il disegno è praticamente uguale a quello dei BT 002 Racing (che nel frattempo si sono evoluti anche loro cambiando nome Racing Pro), ma con intagli leggermente più larghi e lunghi per migliorare il drenaggio dell'acqua. Saranno disponibili nelle misure 120/70-17 anteriore e 180/50-17 190/50-17 e 190/55-17.
COME VANNO Immaginate di essere miliardari e di farvi una pista (meravigliosa) da 5.425 metri nel giardino di casa da poter usare quando volete... Un sogno? Per qualcuno è realtà. Un riccone olandese "lievemente" appassionato di motori lo ha fatto nei pressi di Ronda, in Spagna e ogni tanto lo mette a disposizione per qualche presentazione così che anche noi possiamo avere la fortuna di guidarci. L'Ascari Race Resort è una specie di paradiso terrestre per chiunque voglia guidare qualsiasi cosa abbia delle ruote e un motore: Saliscendi, curve sopraelevate, curvoni velocissimi (alcuni ciechi) strette varianti da tagliare. Una pista così tecnica non l'avevo ancora vista.
L'IMBARAZZO DELLA SCELTA Metteteci poi una lunga fila delle più recenti supersportive sul mercato da scegliere a piacimento e avrete una minima idea di come ci siamo sentiti durante il test. Soprattutto pensate come ci siamo potuti sentire la mattina del test, visto che piovigginava... È come se a Natale ti trovi i regali sotto l'albero e non puoi aprire i pacchi.
TEST COMPLETO Però la giornata è stata positiva, perché la pioggia ha mollato ben presto la presa e la pista nel primo pomeriggio era ben asciutta. Così ne abbiamo approfittato per fare un test davvero completo affrontando i primi turni con l'asfalto umido, per poi aumentare gradualmente il ritmo fino a darci dentro come degli assatanati a fine giornata.
DIETRO A JEREMY A guidarci tra le curve un certo Jeremy Mc Williams che non ha perso occasione per deliziarci di qualche numero di alta scuola, facendoci però anche i complimenti per il ritmo che noi italiani siamo stati in grado di tenere (peccato che lui guidava con una mano sola...).
BELLA CONFERMA Le Racing Street sono state davvero una bella conferma. Avevo già avuto a che fare con le racing in occasione della gara con la KTM Super Duke a Brno e alla presentazione della Ninja 636 ad Almeria. In entrambi i casi avevo ricevuto ottime sensazioni e questa versione "stradale" mi ha confermato l'ottimo lavoro svolto dai tecnici giapponesi. Come al solito ho spaziato tra modelli e cilindrate cercando di avere uno spettro piuttosto ampio di modelli e ragionare anche sulla capacità di adattamento dei pneumatici.
OCCHIO ALLA CHIAZZA Prima però mi sono sciroppato un paio di turnelli in apnea visto che la pista si presentava con quel misto asciutto/bagnato con chiazze sparpagliate qua e la che non ti danno un attimo di respiro eti logorano i nervi. Devo dire, comunque, che proprio in queste condizioni le 002 mi hanno impressionato molto favorevolmente. Ottimo grip anche ad asfalto freddo, ma soprattutto eccellente capacità di comunicare con il pilota.
LA MOTO IN MANO Nonostante le condizioni fossero davvero difficili le Bridgestone mi hanno messo a mio agio e già al secondo turno, con la CBR 1000 RR piegavo in scioltezza come non mi sono mai trovato a fare in queste condizioni. Man mano che il tracciato asciugava (e io lo imparavo visto che è lungo e difficile) si alzava il ritmo senza però che le Bridgestone accusassero problemi.
CONFERMECon la Daytona Triple (che confermo essere una gran moto)ho potuto apprezzarne l'agilità del profilo (soprattutto dell'anteriore) anche se, a mio parere lo sterzo dava una sensazione d'appoggio leggermente inferiore rispetto alle gomme di primo equipaggiamento. La RSV è come sempre la bocca della verità per qualsiasi gomma ed ha promosso a pieni voti le 002 per precisione in percorrenza e grip al posteriore (accusava un po' le manate di gas ma era già all'ottavo turno consecutivo e si girava davvero forte!).
COMUNICANO MOLTO Globalmente ciò che si apprezza di più di questi pneumatici è l'immediata sensazione di sicurezza che trasmettono: si ha sempre un'ottima percezione di ciò che accade nell'interfaccia gomma/asfalto fino a sentire la carcassa "lavorare" quando si protrae esageratamente la frenata in ingresso curva. Inoltre la durata pare essere buona, solo nel pomeriggio (quindi dopo almeno 8 turni consecutivi senza mai tirare il fiato), il posteriore di qualche 1.000 ha dovuto essere cambiato, il che significa che per una persona normale che va a farsi anche qualche turno di tanto in tanto c'è durata a volontà.
L'usura del
posteriore
dopo 6 turniR6 CHE BEL GUIDAREGrandi soddisfazioni con la Yamaha R6, anche lei ha una ciclistica precisa e ultra rigida che fa lavorare molto le gomme ma le 002 hanno tenuto botta senza alcun problema con l'unico appunto di richiedere magari un assetto lievemente più morbido sull'avantreno per aiutare la 600 Yamahaa chiudere meglio la linea. Ma questo accadeva mentre cercavo di inseguire Mc Williams e quindi stavo guidando decisamente sopra le righe. Se pensiamo che alla fine, queste sono pur sempre gomme stradali è davvero un bel girare!
BUONE PER TUTTE Il sunto di questa prova è che le BT 002 RS non impongono il loro carattere alla moto ma sono gomme molto malleabili e capaci davvero di adattarsi alle più disparate tipologie di sportive; tengono bene sono "facili" e intuitive anche in condizioni difficili. Un buon prodotto che potrà infastidire più di un mostro sacro del segmento.