Non c'è due senza tre, così la pensano in Bimota che dopo DB5 e Delirio ha rimesso mano alla moto più eclatante attualmente sul mercato: la Tesi. Rivista nelle tecnica e nell'estetica la Tesi è l'inno alla creatività ingegneristica. Ne verranno realizzate solo 29.
C'ERA UNA VOLTA UNA TESI... La storia della Tesi è lunga ben 26 anni, iniziata quando il geniale Ingegner Pierluigi Marconi (attualmente in forza alla Benelli) riuscì ad industrializzare la sua tesi di laurea che trattava del progetto di una moto con sospensione anteriore non convenzionale a forcellone oscillante. Una moto assolutamente anticonvenzionale, ma anche in grado di esaltare chi ha avuto l'occasione di provarla.
UN VYRUS SPECIALE Alla prima versione (la 1D con motore Ducati da 904 cc e 113 cv come dice la sigla nel più classico stile Bimota) praticamente mai uscita dallo stadio di prototipo, è seguito un periodo in cui la Tesi ha continuato a circolare "sotto falso nome" grazie all'iniziativa di Rodorigo Ascanio (anche lui ex tecnico dell'atelier riminese) che ha continuato a produrla con il marchio Vyrus.
IL RITORNO La rinascita di Bimota ha segnato l'arrivo della rinnovata Tesi (la 2D con motore 1.000 Ds) ancor più essenziale e risicata della prima con sovrastrutture ridotte all'osso e un peso analogo a quello di una moto 125 cc. Moto elitaria (il prezzo è da superbike) e da veri appassionati e per questola probabilità di incontrarne una in giro è la stessa che incontrare Naomi Campell sul tram del mattino. Spesso per vederla occorre aspettare una fiera e stavolta al salone di Milano la Tesi si è presentata con il trucco completamente rifatto.
TERZA GENERAZIONE In Bimota continuano quindi a credere nel progetto Tesi e la 3D (terza versione con motore Ducati 1100 Ds, gestito da una elettronica Bimota) ha subito non solo una restyling importante ma anche numerosi aggiornamenti tecnici.
Un po' più vestita della nudissima versione precedente (qui ci sono un cupolino ed un abbozzo di carenatura) la Tesi punta comunque sulla tecnologia messa bene in vista. Il telaio è ancora caratterizzato dalla struttura ad omega in alluminio, interamente ricavata dal pieno, cui sono fissati due nuovi forcelloni in traliccio d'acciaio (secondo la new age lanciata da Bimota) con il posteriore composito con piastra terminale in alluminio imbullonata.
AMMORTIZZATORE TIRATOL'ammortizzatore anteriore è stato ricollocato sul lato destro nella zona inferiore ed ora lavora a trazione, sono nuovi i cerchi forgiati a sette razze, mentre per i freni spuntano le pinze anteriori di tipo radiale (due dischi da 320 mm), con pompa radiale e serbatoio integrato nella piastra di sterzo.
CODONE PORTANTE Il codone monoposto è portante (con una sella posta a soli 800 mm da terra) ed è realizzato interamente in carbonio, mentre gli scarichi alti ricordano le altre Bimota del nuovo corso. Il peso dichiarato è di 168 kg, e la Tesi 3D Concept sarà realizzata in soli 29 esemplari numerati e certificati da una targhetta d'oro riportante addirittura il nome del proprietario. Prezzo: 29.000 Euro.