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Anteprima:

Aprilia V4 Race Machine


Avatar Redazionale, il 14/11/06

18 anni fa - il V4 che sfida i giapponesi

Solo il motore, per ora, ma se le premesse sono queste la nuova Aprilia che arriverà nel 2008 promette davvero bene. V4 di 65° farcito di tecnologia per sfidare le jap superbike sul loro terreno, quello della potenza pura e della tecnologia.


È GIÀ PRONTO
Non era un mistero che in Aprilia si stesse lavorando alacremente ad un nuovo V4, lo stesso Leo Mercanti lo aveva dichiarato quasi un anno fa in occasione delle presentazione della nuova RSV 1000 R. Ma, certo, nessuno si aspettava che per l'Eicma il motore fosse già bell'e pronto e addirittura avesse iniziato a girare per i collaudi al banco. E a quanto pare questo V4 di 65° è nato bene. Si parla già di 180 cv o giù di li (che diventeranno oltre 200 nella versione che gareggerà nella Superbike) e di un regime effettivo di 13.500 giri.

UN PO' MENO STRETTO Perché 65°? Semplice, Aprilia non voleva gettare alle ortiche tutte l'esperienza fatta con i motori a V stretto (come il V990 e il V60 Magnesium) e con le ciclistiche ad esso collegate. Quei 5 gradi in più non modificano radicalmente la struttura del motore e quindi Aprilia può sfruttare la sua enorme conoscenza ciclistica senza ripartire completamente daccapo, inoltre l'architettura a V offre senz'altro una erogazione più piena di un quattro in linea.

SOLUZIONI RACING Il basamento integra anche i cilindri e il cambio è estraibile, come nelle unità da competizione, la V leggermente più aperta serve inoltre per far passare meglio i collettori e per disegnare condotti più performanti così da ottenere una fluidodinamica ottimizzata.

DISTRIBUZIONE RAFFINATA Le novità, ovviamente non finiscono qui. Chi si intende di meccanica avrà certo notato la curiosa distribuzione che è di tipo misto catena/ingranaggi, ma secondo uno schema del tutto inconsueto: la catena aziona l'albero a camme di aspirazione che a sua volta tramite una coppia di ingranaggi posta tra i cilindri aziona quello di scarico. Una soluzione inedita, che ha consentito di rimpicciolire notevolmente le teste. Ma in generale il motore è davvero compatto, tanto che è addirittura più piccolo del bicilindrico, consentendo tra l'altro di costruire una ciclistica più compatta con un forcellone più lungo. Con una architettura del genere resta il problema delle vibrazioni che Aprilia ha risolto montando un contralbero.

GESTIONE ELETTRONICA Non ci sono, come qualcuno aveva preannunciato, le valvole pneumatiche, in compenso c'è una gestione elettronica da prima della classe. Il comando ride by Wire è addirittura scontato, ma sul V4 Aprilia ci sono due motori che agiscono indipendentemente sulle due bancate di valvole a farfalla. Una soluzione che consente di aprire, se necessario, prima una bancata e poi l'altra con modi e tempi differenti ottenendo quindi una gestione dell'erogazione minuziosa, fino ad avere un vero e proprio controllo di trazione.

SCEGLI LA TUA MAPPA Saranno previste diverse mappature, gestibili direttamente dal pilota. Insomma il massimo della tecnologia disponibile attualmente. Se Ducati ha quindi proposto lo stato dell'arte del bicilindrico con il motore 1098, Aprilia si propone di fare lo stesso con il suo V4. La sfida tra i due marchi italiani più vittoriosi dell'era moderna continuerà in pista a partire dal 2008, sempre che entrino in vigore i nuovi regolamenti.


Pubblicato da Stefano Cordara, 14/11/2006