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Aprilia Shiver 750


Avatar Redazionale, il 14/11/06

18 anni fa - L'italiana sfida i jap.

Niente più foto cammuffate o prese di sfuggita. Il salone di Milano toglie definitivamente il velo ad una moto molto attesa. Motore V2 di 90°, tanta tecnologia e ciclistica raffinata, la Shiver sfida le naked jap senza complessi, anzi.


QUESTO NOME NON MI È NUOVO
Chi ha la memoria lunga ricorderà senz'altro che il nome Shiver è legato alla prima moto bicilindrica costruita da Aprilia, una naked, anche allora ma molto differente da quella di oggi. Un nome che evidentemente Aprilia teneva nel cassetto pronto per essere riproposto al momento opportuno. Momento che è arrivato con questa nuda da 750 cc, con cui la Casa di Noale si butta a seminar scompiglio nel segmento delle naked di media cilindrata.

CHE BELLA NUDA! L'interpretazione della nuda di Aprilia, una volta tanto è da applausi, la Shiver è compatta, ben disegnata, raffinata, ed estremamente snella nella zona centrale. Spicca non solo per il design (finalmente sono state abbandonate le grafiche da cartoon) ma soprattutto per la tecnica utilizzata, che traccia senz'altro un solco con la concorrenza a quattro e due cilindri. Il motore bicilindrico a V di 90° se la gioca quanto a prestazioni con i quattro cilindri tanto è vero che è accreditato di 95 cv e di una coppia di 81 Nm a soli 7.000 giri, dati che la dicono lunga sulle doti del propulsore che, oltre ad avvicinare parecchio le prestazioni assolute di un quattro cilindri, lo sovrasta come coppia.


DUE HI TECH
Un bicilindrico davvero molto avanzato visto che può vantare la distribuzione di tipo misto (ingranaggi/catena), l'alimentazione ad iniezione elettronica e addirittura l'acceleratore elettronico secondo il sistema Ride by Wire (con un servomotore per ciascuna farfalla il che ottimizza al massimo l'erogazione) che per la prima volta entra a far parte della dotazione tecnica di una naked di media cilindrata. Di contorno la doppia accensione e la frizione antisaltellamento che completano un carnet tecnico davvero eccellente, nettamente superiore alla concorrenza.

Evoluta anche la ciclistica che sfrutta il family feeling con la serie delle off road bicilindriche sposando la causa del telaio a traliccio con piastre laterali in alluminio molto estese. Spuntano anche una forcella rovesciata da 43 mm non regolabile ed uno scenografico forcellone di alluminio con capriata di irrigidimento.

MOLLA È DI FIANCO La scelta dell'ammortizzatore laterale (molto in voga ultimamente) sarebbe in questo caso dettata dall'esigenza di avere una moto piuttosto corta di interasse, (infatti, siamo a 1.449 mm) pur lasciando lo spazio necessario al passaggio dei collettori diretti al silenziatore sdoppiato nel sottosella e con due vistose uscite triangolari. L'ammortizzatore è regolabile nel precarico molla e nel ritorno idraulico ed è piazzato sul lato destro della moto. Anche la dotazione è di ottimo livello, Il manubrio biconico in alluminio molto largo è derivato da quello della Tuono e anche la strumentazione è quella delle Aprilia grandi con un contagiri analogico e un display multifunzione a fornire tutti i dati che servono.


Pubblicato da Stefano Cordara, 14/11/2006
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