Anche la maxi enduro di Borgo Panigale passa al motore V4. Elettronica, prestazioni e dotazione sono al top del segmento. Due le versioni disponibili: standard ed S, con cerchi in lega o a raggi
Marca / Modello | Ducati Multistrada V4 |
Prezzi a partire da: | 19.990 € |
Omologazione: | Euro5 |
Valutazione Media: |
Dotazione: L'elettronica così ricca e ben a punto è una sua esclusiva
Motore: potente ma allo stesso tempo fluidio, più adatto al gran turismo rispetto al vecchio bicilindrico
Dinamica di guida: in base al riding mode lei cambia, ma rimane sempre coinvolgente
Calore: quando fa caldo il V4 ha bisogno d'aria
La base non vale la pena, una volta che si arriva a queste cifre meglio puntare al top: Multistrada V4 S, Sport per chi ha nostalgia della vocazione racing della vecchia. I vari pacchetti fanno salire il prezzo, ma quello Radar+Travel (con le borse) è quasi un must have
Rossa Ducati, ma anche il grigio non le sta affatto male
Ben rifinita, super tecnologica (unica con doppio radar per il Cruise Control Adattivo e il Blind Spot Detection), e super prestazionale, la nuova Multistrada V4 ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi il titolo di miglior maxi enduro sul mercato. Il motore Desmosedici GranTurismo rinunicia alla distribuzione desmodromica per ridurre i costi di manutenzione, ma non calano le prestazioni: ben 170 i CV disponibili. Le sovrastrutture rinnovate sono state sviluppate in galleria del vento e proteggono a dovere. Completissima la dotazione elettronica ora consultabile attraverso un nuovo display TFT con funzione mirroring optional. La ciclistica è stata ovviamente rivoluzionata, c'è anche qui il telaio front frame, mentre il forcellone è di tipo tradizionale, più leggero e robusto, ma meno scenografico del proverbiale monobraccio. I freni sono da SBK, mentre le sospensioni cambiano in base all'allestimento. Per il momento è sparita la ruota anteriore da 17 pollici e quella posteriore è più piccola di sezione, ora davanti c'è un cerchio da 19 pollici e dietro una gomma da 160
Cambia la posizone in sella, meno incassata e più dominante, ma grazie al girovita snello è abbastanza semplice toccare il terreno. Bene l'ergonomia dei comandi - anche i nuovi blocchetti elettrici - così come la protezione offerta dalle sovrastrutture e dal parabrezza regolabile (facilmente anche in movimento). Il peso è diminuito, l'agilità ne beneficia anche tra le curve nonostante l'anteriore da 19 pollici. Il motore è un portento, come lo era il bicilindrico, ma in compenso è più fluido e trattabile. L'elettronica davvero a punto permette di tenere facilmente sotto controllo la situazione, anche in fuoristrada nonostante la verve e la mole richiedano maestria. Ottimo il confort, le sospensioni semi-attive assorbono a dovere praticamente ogni ostacolo. Il calore, nonostante le paratie e il sistema di spegnimento della bancata posteriore quando si è fermi, è ancora percebibile.