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Guida pratica

La guida completa al mondo dei pick-up


Avatar di Emanuele Colombo, il 20/03/25

2 settimane fa - Un po' mezzi da lavoro un po' SUV di lusso: i pick-up

Pick-up in Italia: normativa e consigli per uso privato e aziendale
Facciamo chiarezza sulla normativa che regola l'uso privato e aziendale dei pick-up. La storia, le caratteristiche

Autentiche icone della mobilità a Stelle e Strisce, i pick-up sono tra i veicoli a motore più venduti negli USA. Ma in Italia in tanti si chiedono: 

  • Posso usarlo per portare amici e famigliari?
  • Che cosa dice la legge?
  • Cosa implica l'immatricolazione come autocarro leggero?
  • Ci sono limiti all'impiego di un autocarro per uso privato o personale?
  • Ci sono problemi al trasporto di persone?

Scopri che cosa dice davvero la normativa nella nostra guida all'acquisto dei pick-up in vendita in Italia.

Il pick-up Foton Tunland V9Il pick-up Foton Tunland V9

Pick-up per uso personale: fai attenzione alla registrazione

Ottimi mezzi da lavoro o da cantiere, i pick-up offrono una versatilità senza pari laddove gli spazi non creano mai difficoltà di manovra.

Perché sono mezzi multi-ruolo: secondo le esigenze fanno le veci di un furgone, di un SUV o di un fuoristrada vero e proprio. Con livelli di comfort e finiture che, in molti casi, non sfigurano davanti alle auto normali.

Per la legge italiana, sin dal 2000, i pick-up fino a 3,5 tonnellate di massa a pieno carico fanno parte della categoria N1, ossia quella degli autocarri leggeri, e da più parti sentirete dire che ciò ne vieta l'uso per motivi personali.

Leggenda vuole che questi veicoli si possano usare solo per il trasporto delle merci legate a una determinata attività, ma nel 2000 la Commissione Europea è intervenuta per fare chiarezza e cambiare le cose.

Conta la categoria di registrazione riportata sul libretto

Quella che era la registrazione sulla Carta di Circolazione (il famoso libretto del veicolo) come veicolo a uso promiscuoha lasciato il posto a due distinte categorie, specificate nell'Articolo 82 del Codice Della Strada.

Da un lato abbiamo il veicolo registrato per uso proprio, dall'altro il veicolo registrato per uso di terzi.

Nel caso vogliate acquistare un pick-up, al momento dell'immatricolazione, ponete la massima attenzione nella scelta e nella verifica dellacategoria di registrazione dello stesso riportata sulla Carta di Circolazione al punto J.1, perché...

Che differenza c'è tra uso proprio e uso di terzi

Un veicolo N1 registrato a uso proprio è utilizzabile a tutti gli effetti come qualsiasi auto privata, con piccole ma significative differenze a seconda che lo si intesti a una persona fisica (uso personale) o che lo si intesti a una Partita IVA (uso aziendale, vedi paragrafo più in basso). Ciò trova riscontro anche sul sito PoliziaMunicipale.it.

Un veicolo registrato per uso di terzi è invece, effettivamente, limitato nel suo impiego a motivi professionali: può essere condotto solo da un dipendente dell'azienda proprietaria e per usi connessi all'attività lavorativa negli orari e nei giorni di apertura.

Solo così può essere definito un veicolo a reddito commerciale, ossia “veicolo che lavora dietro corrispettivo nell’interesse di terzi non intestatari”: categoria in cui rientrano, per esempio, i furgoni dei corrieri.

Vi è infine una terza caategoria di registrazione, quando viene aggiunta sulla Carta di Circolazione, la dicitura: da Locare senza Conducente. Si riferisce ai veicoli forniti a noleggio, che portano un guadagno per la compagnia di noleggio, ma lascia all'utilizzatore la massima libertà d'uso.

La registrazione si può cambiare?

Comprando un pick-up (o qualsiasi altro veicolo classificato autocarro) di seconda mano è necessario verificare che la sua registrazione risponda alle nostre esigenze.

Nel caso così non fosse, e si volesse per esempio fare uso proprio di un mezzo registrato per uso di terzi, sarà sufficiente richiedere il cambio di registrazione onde non cadere nell'irregolarità legata all'uso di un veicolo non conforme.

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Pick-up per uso aziendale: il problema dell'intestazione

Se il pick-up è intestato a persona fisica, ciò ne impedisce la gestione fiscale e la detraibilità, che invece sono possibili se il veicolo è intestato a Partita Iva, in quanto bene strumentale.

Nel caso si scelga si intestare un pick-up per uso proprio a una Partita Iva, quindi per uso aziendale, si vengono a creare due situazioni da gestire con cautela.

1. Uso del veicolo per motivi diversi da quelli lavorativi

La prima riguarda l'uso del veicolo per motivi diversi da quelli lavorativi: ciò non crea problemi dal punto di vista del CdS, ma potrebbe essere contestato dal punto di vista fiscale.

Recupero fiscale

Per giustificare l'utilizzo di un pick-up aziendale anche nel tempo libero e per uso privato, è suggerito di rinunciare a un recupero fiscale del 100% in favore di un imponibile calcolato in base a quella che viene definita pro rata temporis.

Per i dettagli contattate direttamente il vostro commercialista, ma in sostanza si tratta - dopo aver recuperato l'IVA per intero - di definire una detrazione dell'autocarro in una percentuale ragionevole per il tuo tipo di attività svolta: una percentuale che preveda una restante parte a perdere per giustificare il tempo di utilizzo privato del veicolo.

2. Amici e parenti alla guida

Ancora più delicata è la guida del veicolo da parte di amici e parenti, che facilmente espone a contestazioni da parte delle forze dell'ordine.

Altamente sconsigliato è affidare la conduzione a persone completamente estranee alla società proprietaria del mezzo. In tutti gli altri casi è necessaria una delega firmata dall'amministratore: meglio se di scadenza breve.

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In caso di contestazioni

Nonostante la giurisprudenza chiarisca l'uso proprio di un pick-up, così come di qualunque veicolo di categoria N1, capita che esponenti delle forze dell'ordine vogliano emettere ugualmente un verbale.

In tal caso, una strategia difensiva l'ha spiegata Mauro Valli sul suo sito Vallistore.com. Valli, dal 1991, è specializzato nella vendita di auto americane, tra cui, naturalmente, i pick-up. E per risolvere positivamente le controversie dice che...

Come vincere il ricorso

Nel caso vi venga fatto un verbale, il consiglio di Valli è:

Di annotare nello spazio dedicato alle note (dello stesso verbale) che il vostro autocarro è di tipo N1 avente massa complessiva a pieno carico inferiore a 35 qt. e che facevate presente allo stesso agente che si tratta di un veicolo registrato come uso proprio. Chiedete inoltre all'agente di firmare con firma leggibile oppure di fornire esplicitamente il suo nome e cognome”.

Tutte le informazioni di cui sopra sono utili per un eventuale ricorso.

Non firmare e non pagare il verbale, perché: ''Nel caso di firma sul verbale e pagamento dello stesso avvenuto, non potrai nemmeno mettere a punto un eventuale ricorso''.

Inoltre: “Se minacceranno di ritirarvi la carta di circolazione dovete sapere che, dal punto di vista legale, si ritiene che l’eventuale ritiro della carta di circolazione da parte dei verbalizzanti, potrebbe ipotizzare abuso in atti d’ufficio in quanto gli stessi violerebbero la nota del Ministero degli Interni emessa in data 12/3/1991 tutt’ora valida”, conclude Valli.

Pick-up e blocchi del traffico

I pick-up non sono mezzi pesanti e dunque non sono maggiormente soggetti ai blocchi del traffico.

I mezzi pesanti sono quelli di massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate, mentre i nostri cassonati di categoria N1 non possono superare le 3,5 tonnellate a pieno carico.

Il blocco dei mezzi pesanti, insomma, non li spaventa, ma visto che ogni nuova ordinanza locale fa storia a sé, assicuratevi di volta in volta di leggere gli eventuali provvedimenti che facciano riferimento agli autocarri leggeri.

I blocchi del traffico dei mezzi pesanti non riguardano i pick-upI blocchi del traffico dei mezzi pesanti non riguardano i pick-up

Le caratteristiche dei pick-up

Non serve un occhio allenato per distinguere un pick-up da un altro tipo di veicolo. I pickups – come si direbbe in America – si distinguono infatti per la presenza di un cassone, che sostituisce il bagagliaio. 

Lo sostituisce, si badi bene, non lo affianca, lasciando il carico allo scoperto, a meno di non ricorrere ad accessori che lo chiudano, in parte o in toto, con strutture rigide dotate di serratura.

Il cassone è separato dall'abitacolo, che può essere a due soli posti (single cab); a quattro posti e con due sole porte d'accesso (extended cab); oppure con quattro porte e due file di sedili (double cab). ù

Lo spazio destinato ai passeggeri è in competizione con la capacità di carico, tanto più grande la cabina, tanto meno lo sarà la superficie del cassone.

Che da parte sua, ricorrendo anche - ma non solo - ad accessori di fornitori specializzati, può essere attrezzato con:

  • Bauli amovibili dotati di serratura
  • Vasconi impermeabili che ne migliorano la lavabilità
  • Coperture di tela o plastica dura pensate per proteggere il carico dai malintenzionati
  • Hard top finestrati
  • Moduli abitativi per farli diventare dei camper in miniatura.

Sulla Carta di Circolazione, ossia il famoso libretto, le tre tipologie sono riassunte con due distinti codici carrozzeria: K0 per il generico veicolo con cassone, a cui in tempi più recenti è stato affiancato il codice K9 per il veicolo con cassone e cabina allungata.

La struttura dei pick-up è diversa da quella di SUV e auto normali

Altra distinzione riguarda il tipo di telaio e le sospensioni:

  • I pick-up più moderni utilizzano di solito scocche portanti e sospensioni a ruote indipendenti come le normali berline d'alta gamma.
  • I mezzi più tradizionali conservano il telaio a longheroni, sul quale cabina e cassone vengono fissati.

Telaio a longheroni e sospensioni ad assale rigido e balestre su Volkswagen Amarok 2012 Telaio a longheroni e sospensioni ad assale rigido e balestre su Volkswagen Amarok 2012

Questi ultimi risultano spesso un po' meno confortevoli e raffinati nella guida su strada, ma conservano, talvolta, sospensioni posteriori a balestre con ponte rigido: una soluzione valida per sopportare carichi gravosi.

Molto diffusa, in questa categoria di veicoli, la trazione 4x4 (spesso ad attivazione manuale oppure on demand, con un sistema a controllo elettronico), che non di rado si accompagna a differenziali bloccabili e a un cambio dotato di marce ridotte, che conferisce loro caratteristiche di autentici fuoristrada.

Nella scelta di un pick-up non fatevi condizionare dalla potenza del motore, nel timore che si ripercuota sulla tassa di circolazione: questi veicoli pagano il bollo in base alla portata, non ai CV o ai kW.

Pick-up: storia e sviluppo in Italia e nel mondo

Alcuni dicono che la parola pick-up sia stata utilizzata per la prima volta dal costruttore americano Studebacker già nel 1852, ma di pick-up si comincia a parlare sul serio nel 1913.

In quell'anno, la carrozzeria americana Galion Alsteel Body Company (oggi Galion-Godwin Truck Body Co.) costruì e installò per la prima volta un cassone per il trasporto delle merci sul telaio leggermente modificato di una Ford Model T.

L'idea era quella di fornire un veicolo da trasporto più efficace del tradizionale carro a trazione animale e più economico degli autocarri da una tonnellata di portata utile.

L'idea piacque e nel giro di pochi anni le officine che praticavano queste modifiche ai telai delle automobili fiorirono.

Nel 1917 la base impiegata dalla Galion Alsteel diventava la Ford modello TT e per ricavarsi una fetta di un  mercato in espansione, Dodge introduceva nel 1924 un pickup da 3/4 di tonnellata con cabina e carrozzeria costruiti interamente in legno.

Il primo vero pick-up è quello di Ford

Il primo vero pick-up di serie arrivanel 1925, quando Ford mette in produzione il Ford Model T Runabout con carrozzeria Pickup, della portata di mezza tonnellata.

Il pianale è quello della Model T, la carrozzeria è in acciaio e le sospensioni posteriori montano molle rinforzate per far fronte alla guida a pieno carico.

La denominazione ufficiale è Ford Model T Runabout con carrozzeria Pickup e costa 281 dollari. L'intera produzione ammonterà a 34.000 unità: con tutto che già nel 1928 la Model T viene sostituita dalla Ford Model A.

Il passaggio alla nuova piattaforma porta in dote la cabina chiusa, un parabrezza di vetro di sicurezza, finestrini laterali apribili e cambio a tre velocità.

1925 Ford Model T Runabout Pickup1925 Ford Model T Runabout Pickup

Quando i pick-up diventano di moda

Il mercato è in espansione, ma è solo negli anni 50 che i truck, come vengono spesso chiamati i pick-up in America, cominciano a trasformarsi in veicoli più confortevoli e rifiniti: precursori di quelli che conosciamo oggi.

Non più mezzi esclusivamente da lavoro, insomma, ma veicoli alla moda che la gente acquista come primario mezzo di trasporto.

La produzione negli Stati Uniti ha ricevuto grande impulso dopo l'introduzione della cosiddetta Chicken Tax del 1963, una norma protezionistica che vietava l'importazione di pickup stranieri nel mercato interno.

Avvantaggiati dalla lotta alle emissioni inquinanti

La vera svolta, tuttavia, si è verificata nel 1973, con l'introduzione di una rigida politica per il contenimento dei consumi di carburante e delle emissioni.

Queste norme affliggevano molti tipi di veicoli di grandi dimensioni destinati al tasporto di persone, ma non i ''pick-up truck'', che rimanevano soggetti a standard meno severi.

Ciò ha favorito lo sviluppo di modelli ad alte prestazioni, che solo in tempi relativamente recenti hanno dovuto fare i conti con i SUV sui mercati di riferimento.

I pick-up: un successo quasi globale

Certo, tutto questo accade negli USA, che sono di gran lunga il mercato più ricco per questo tipo di veicoli, la cui quota sull'immatricolato si attesta attorno al 18%.

I truck ottengono buoni riscontri anche in Sud America (dove Fiat ha appena lanciato l'aggiornamento della Fiat Strada), Sud Africa e Tailandia, mentre in Italia sono poco diffusi.

Un po' per le dimensioni generalmente molto generose, che non di rado superano i 5 metri di lunghezza, un po' per la mancanza di chiarezza normativa esposta nei paragrafi precedenti, che negli anni passati complicava non poco la vita a chi voleva un pick-up per uso privato.

FAQ sui Pick-up in Italia

Si può usare un pick-up in Italia per trasporto privato?

Sì, ma deve essere immatricolato per ''uso proprio'' e non per ''uso di terzi''. Questa distinzione è fondamentale per evitare sanzioni in caso di controlli.

Un pick-up può trasportare passeggeri?

Sì, se immatricolato per uso proprio, può trasportare amici e familiari senza problemi. Se invece è immatricolato per uso aziendale, potrebbero esserci limitazioni.

Quali sono i costi di bollo e assicurazione per un pick-up?

Il bollo per i pick-up non si basa sulla potenza del motore, ma sulla portata. L'assicurazione può variare a seconda dell’uso registrato (privato o aziendale).

I pick-up sono soggetti ai blocchi del traffico?

Generalmente no, perché rientrano tra gli autocarri leggeri (N1) e non nei mezzi pesanti. Tuttavia, alcuni blocchi locali potrebbero includerli: meglio verificare ordinanze specifiche.

Si può cambiare la destinazione d’uso di un pick-up?

Sì, è possibile passare da “uso di terzi” a “uso proprio” tramite una procedura amministrativa presso la Motorizzazione. È consigliabile farlo se si intende usarlo anche per scopi personali.

Conviene acquistare un pick-up in Italia?

Dipende dall’uso che se ne vuole fare. Se si necessita di un veicolo robusto e versatile, i pick-up offrono vantaggi. Tuttavia, bisogna considerare costi, normative e dimensioni, soprattutto per la guida urbana.

Approfondisci il tema dei Pick-up guardando il video qui sotto con un'intervista a Mauro Valli.

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Pubblicato da Emanuele Colombo, 20/03/2025
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