SPOSTAMENTI VIETATI? SALVA LA BATTERIA
DANNI IRREPARABILI ''Del senno di poi sono piene le fosse'', scriveva Alessandro Manzoni: è improbabile che l'autore dei Promessi Sposi si riferisse alle batterie esauste gettate nei depositi di rifiuti speciali (RAEE), ma pensarci prima - a staccare la batteria quando già sappiamo che l'auto o la moto resteranno ferme per alcune settimane - è un bel risparmio di soldi e di tempo. Di soldi perché, se lasciati collegati al veicolo, gli accumulatori si scaricano e se vengono lasciati scarichi per troppo tempo diventano irrecuperabili. Di tempo perché, se anche vi siete accorti in extremis del problema, rimediare non è mai immediato (a meno che non teniate una batteria di scorta pronta per la sostituzione).
I CONTATTI GIUSTI Anche in questo caso, insomma, prevenire è meglio che curare. Ma siamo proprio sicuri che sia facile staccare la batteria? In realtà, con le auto e le moto di una volta, la cosa era abbastanza immediata: bastava aprire il cofano, individuare l'accumulatore, svitare il morsetto che fissa il contatto al polo negativo (quello nero, contrassegnato dal segno - ), sfilare il contatto e legarlo con una fascetta in modo che non potesse più entrare in contatto con la batteria, il motore o parte della carrozzeria. I perfezionisti potrebbero voler staccare anche l'altro contatto, estrarre la batteria dall'auto e cospargere di grasso protettivo tanto i contatti quanto i morsetti dell'auto, ma è più una dimostrazione d'amore per l'auto che un'esigenza pratica.
Una chiave con chip per l'immobilizer
SULLE AUTO MODERNE Sulle auto moderne è tutto più complicato. Intanto alcune hanno la batteria nel bagagliaio, come alcuni modelli di BMW, Maserati e Mini. L'elettronica di bordo, poi, svolge infatti alcune operazioni a ogni spegnimento dell'auto e l'interruzione dell'alimentazione data dalla batteria va fatta con criterio. In particolare, bisogna stare attenti all'immobilizer, un dispositivo elettronico che collega senza fili il blocchetto d'accensione alla chiave di avviamento quando questa viene usata per mettere in moto il veicolo. Oltre alla banale serratura, c'è infatti un sistema computerizzato che verifica l'identità elettronica dei due componenti, attraverso un codice che chiave e blocchetto si scambiano. Per sicurezza, il codice cambia ogni volta e il veicolo ci mette un po' a registrarlo nella memoria della centralina. In genere la registrazione è abbastanza veloce, ma per sicurezza, è meglio aspettare che tutte le operazioni della centralina siano terminate - e ci possono volere anche dieci minuti dall'ultimo spegnimento - prima di scollegare i morsetti della batteria.
ANCHE L'ALLARME MERITA ATTENZIONE L'allarme è un altro problema: alcuni impianti hanno una batteria tampone che serve a far suonare la sirena e ad attivare tutte le procedure d'emergenza (invio delle coordinate allo smartphone del proprietario o chiamata di emergenza a un centralino dedicato, per esempio, secondo il tipo di allarme e di veicolo). Nel caso della sola sirena, in genere, c'è una chiave che permette di staccare l'alimentazione dedicata: per prevenire il deperimento della batteria tampone. Ma se il vostro allarme prevede il collegamento a una centrale operativa, è meglio se contattate quest'ultima prima di togliere corrente, così da farvi dire eventuali procedure specifiche o per evitare che vi vengano notificati falsi allarmi.
PER APPROFONDIRE Naturalmente, al momento di ricollegare la batteria, tenete sotto mano eventuali codici per sbloccare l'autoradio, l'infotainment o qualunque altro dispositivo lo preveda nel vostro modello (verificate sul manuale). Volete approfondire il tema? Nella nostra guida ai mantenitori di carica vi spieghiamo come preservare la salute delle batterie collegate all'auto o alla moto, mentre come far ripartire un veicolo con la batteria scarica lo spieghiamo nella guida al collegamento dei cavi. Amanti delle due ruote? Abbiamo anche raccolto alcuni consigli e accorgimenti per far ripartire la moto a spinta.