Radar a lungo raggio, telecamere, sensori a ultrasuoni. Come funziona veramente l'elettronica di sicurezza sui modelli Renault
TECNOLOGIA PER TUTTI! Elettrica, autonoma, iperconnessa. Così si immaginano l’auto del futuro i Costruttori, e nella stessa direzione anche Renault muove ogni anno passi avanti. Se i prototipi Symbioz ed EZ-GO sono un antipasto delle Renault di dopodomani, l’innovazione tecnologica (in particolare, l’innovazione alla portata di tutti) è in realtà nel dna della Losanga sin dagli esordi.
INVENTORI NATI Basti citare i modelli TypeA Voiturette (1898), prima vettura a telaio tubolare e cambio a presa diretta. Oppure Renault Six-Roues (1924), tre assali anziché due per attraversare il deserto del Sahara. O ancora, la R5 (1972) e i suoi paraurti avvolgibili in plastica. La prima Espace (1984), antesignana dei moderni monovolume. Fino ad arrivare agli anni Dieci del nuovo Millennio: nel 2010, la Régie è il primo marchio a proporre una intera gamma a zero emissioni (Renault Z.E.).
ASTRO-SCÈNIC In attesa che la filosofia “Techno 4 All” sviluppi nuovi capitoli, emblema del progresso tecnologico Renault è oggi nuova Scénic, il modello cioè sul quale il Gruppo riversa tutto il proprio know-how in termini di sicurezza. Scénic è un concentrato di device all’avanguardia: strumenti come il Racam (radar con telecamera integrata) montato sul parabrezza, o come i sensori ad ultrasuoni laterali, sono gli hardware grazie ai quali l’Mpv francese beneficia di una pletora di soluzioni (cruise control adattivo, frenata automatica di emergenza con riconoscimento pedoni, assistenza al mantenimento di corsia, riconoscimento segnali stradali, allerta stanchezza guidatore, commutazione automatica dei fari, e altre funzioni ancora), che se non si traducono in un livello 3 di guida autonoma), poco ci manca.
GUIDA AL FUTURO ADAS e tecnologia digitale come tappa verso la rivoluzione totale della mobilità: se rispetterà le scadenze individuate dal piano “Drive the Future 2017-2022”, Renault sarà presto in grado di proporre una rosa di 12 veicoli elettrificati (8 dei quali 100% elettrici) e 15 modelli a guida autonoma. Senza contare i servizi di electric car-sharing e di robotaxi in programma in varie parti d’Europa.
LO SAPEVATE? Di seguito, 5 curiosità che forse non conoscevate sugli avveniristici ADAS che equipaggiano Renault Scénic.
1. RACAM Sviluppato per Renault da Delphi Automotive e continuamente raffreddato da un dissipatore di calore, questo gioiello di tecnologia è composto da due radar e una videocamera. Il radar a lungo raggio "spara" onde radio fino a 200 metri di distanza all'interno di un cono di 22° di apertura, mentre quello a breve raggio vede fino a 70 metri, ma si apre a ventagio fino a 100°. A sua volta, la telecamera ha una gittata di 600 metri e un angolo di visuale di 52°. Nascondersi dal Racam è praticamente impossibile.
2. CITY BRAKE La telecamera elabora le immagini e le confronta con quelle archiviate all'interno del proprio database. Il software è così in grado di riconoscere non solo le vetture ferme (in collaborazione con il radar), ma anche i pedoni (di altezza minima di 80 cm). Siano essi in movimento, oppure no. Non riconosce invece gli animali o altri oggetti. Il City Brake funziona nel range tra 7 e 60 km/h e aziona l'impianto frenante al massimo della sua potenza, per decelerazioni fino a 10 metri al secondo quadrato.
3. MANTENIMENTO DI CORSIA Altro ADAS che si avvale dell'occhio vigile della telecamera, che legge le strisce bianche sulla carreggiata su ambedue i lati della vettura e passa le informazioni a un software che interviene sulla scatola di guida dello sterzo, correggendo la rotazione del volante per mantenere l'auto in corsia. Se si staccano le mani dal volante, il programma si interrompe dopo 15 secondi. Ma non è un limite: la scelta di disattivare la funzione risponde a precise esigenze di sicurezza.
4. RILEVAMENTO STANCHEZZA Gli studi scientifici dimostrano che quando un conducente è affaticato, i suoi gesti risultato più frammentati. Incrociando gli impulsi al volante con i parametri archiviati nel sistema (tra i quali anche orario diurno o notturno), la funzione è in grado di riconoscere un guidatore sulla via del colpo di sonno, o comunque dal grado di vigilanza inferiore rispetto al momento della partenza.
5. EASY PARK ASSIST Sfrutta i 4 sensori a ultrasuoni per fiancata, ciascuno dei quali emette onde sonore fino a 4,5 metri di distanza, a una frequenza di 40 kHz. Gli esseri umani non possono udirle: il nostro cervello elabora suoni fino a circa 20 kHz. Il programma autorizza la manovra di posteggio autonomo in retromarcia quando misura 70 cm di spazio supplementare in caso di parcheggio a S, e di 90 cm in presenza di parcheggio "a pettine". Funziona fino a 7 km/h. Oltre questa velocità, i sensori non hanno il tempo di elaborare l'immagine della piazzola libera.