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Zagato Vanquish Roadster


Avatar Redazionale, il 10/03/04

20 anni fa -

La Zagato è tornata a cimentarsi con uno dei suoi soggetti preferiti, quello delle Aston Martin. Argomento del tema, quello della Vanquish Roadster e lo svolgimento merita la più classica lode con bacio accademico.

MANO LEGGERA

Si può migliorare qualcosa che è già un autentico capolavoro di stile? La risposta giusta potrebbe essere un salomonico "ni" e sembra proprio che la pensino così anche alla Zagato. Trovandosi a voler proporre una variazione roadster sul tema dell’Aston Martin Vanquish, i designer della Carrozzeria milanese non hanno infatti osato calcare la mano, restando più che mai legati alla linea originaria dell’elegantissima coupé.

DEGNA EREDE

Realizzata a quattro mani con la stessa Casa madre inglese ed esposta a Ginevra allo stand Zagato, la Vanquish Roadster non rinuncia così a quell’inestimabile eredità di equilibrio, pulizia e sportività che caratterizzano il frontale di tutte le ultime Aston Martin. Le novità si concentrano pertanto nella zona posteriore e in generale alle spalle dei montanti del parabrezza.

CHE SORPRESA!

Nella coda l’elemento distintivo è rappresentato dalle nuove luci circolari, che sembrano due occhi sgranati, forse per la sorpresa di veder qualcuno essere riuscito a tenere la scia di questa belva da oltre 300 km/h e capace di toccare i 100 km/h in meno di 5 secondi. Nuovo è pure il paraurti posteriore, anche se le sue forme morbide non segnano certo una rottura con il look della Vanquish Coupé.

SOTTO VETRO

L’operazione di asportazione del padiglione è ben riuscita. Anche priva del tetto, questa Aston Martin sfoggia infatti uno charme che ha pochi eguali. Il cofano del bagagliaio è ben proporzionato e trova un motivo di continuità in un pannello di cristallo che ricopre il vano retrostante i due sedili facendo una sorta di teca.

MANCA QUALCOSA

Certo, la curiosità maggiore ora sarebbe quella di vedere la vettura una volta montati la capotina in tela o meglio ancora l’hard top. Alla Zagato giurano che la loro sia una presenza assolutamente discreta, che si integra a meraviglia nella linea. Non abbiamo davvero motivo di dubitare, sia chiaro, ma il ruolo c’impone di vestire i panni di San Tommaso… Aspettiamo dunque ulteriori immagini, ansiosi di poter confermare il giudizio attuale.

Pubblicato da Paolo Sardi, 10/03/2004
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