Il cognome non tragga in inganno: Scott Mansell non è parente dell'indimenticabile campione del mondo di Formula 1 Nigel Mansell. Non di meno, anche Scott è un pilota. E pure uno youtuber, fondatore del canale Driver61. Malgrado gli studi in una disciplina che non c'entra nulla, in una scuola di Grammatica, Scott è appassionato di ingegneria e sta tentando di organizzare la dimostrazione pratica di ciò che da anni si dice si possa fare, ma che nessuno ha mai fatto davvero: guidare a testa in giù un'auto di Formula 1. Qui sotto il video che spiega il progetto e l'andamento dei lavori, in cui dice chiarmente che ora servono sponsor per portare a termine l'impresa.
CAMBI DI PROGRAMMA Nel video, in inglese, Scott racconta di aver già coinvolto nel suo Project Inversion un guru dell'aerodinamica e un ingegnere strutturista per fare tutti i calcoli e i progetti necessari. In fase di studio si è deciso di costruire un tunnel apposta invece di adattare uno esistente, per motivi di costi, per motivi tecnici (la superficie interna dei tunnel non è liscia abbastanza) e per consentire al pubblico di assistere allo stunt. Si è deciso anche che l'auto non sarà una Formula 1: invece è stata individuata una monoposto più leggera che potrà generare la downforce necessaria a una velocità inferiore, così da richiedere un tunnel più corto e più economico da realizzare.
La monoposto scelta per guidare a testa in giù
TEORIA E PRATICA Ora la questione fondamentale da risolvere è quella economica, anche se sono state prese in considerazione anche difficoltà tecniche quali garantire la lubrificazione del motore nella guida rovesciata e l'efficacia del fondo aerodinamico dell'auto quando il pavimento non sia piano, ma curvo, ad aumentare la distanza tra le due superfici. Quanto al fatto che sia possibile, in una monoposto, generare un carico aerodinamico sufficiente a vincere il peso dell'auto e a farla quindi correre a testa in giù non c'è mai stato dubbio, tra chi conosce la teoria. Ora è giunto il momento di metterlo in pratica.