Conoscete Kiska? Si autodefinisce un ''marchio automobilistico speculativo'' e tra le altre cose ha firmato il design della KTM X-Bow. L'ultima creatura del loro centro stile, destinata a diventare un'auto in piccola serie, si chiama APG-1: “Volevamo richiamare l'essenza di un'auto sportiva con un'espressione pura. APG-1 celebra il brivido della guida”, dice Alan Derosier, Capo progettista del settore Trasporti. E da italiano trovo molto gratificante che questa essenza dell'auto sportiva abbia le forme di una rediviva Lancia Stratos.
CHE NUMERI! La base meccanica della Kiska APG-1 è quella della KTM X-Bow GTX stradale, evoluzione della X-Bow e mossa dal cinque cilindri turbo da 2,5 litri dell'Audi RS3. In configurazione stradale eroga 493 CV e 429 Nm di coppia (ma ne esiste una versione per la pista da circa 600 cavalli per appena 1.000 kg). Il nome APG-1 deriva da Alpine Playground, un riferimento alle strade di montagna attorno al quartier generale della Kiska, a Salisburgo, che dovrebbe diventare il perfetto scenario dove scatenare la APG-1.
Kiska APG-1, il muletto marciante
FATTA PER LA STRADA Auto sportiva senza compromessi, la pseudo-Stratos by Kiska si distingue per il telaio monoscocca in fibra di carbonio, con sospensioni tipo push-rod sulla falsariga di quelle adottate anche in Formula 1. Parliamo di uno schema che permette di montare gli ammortizzatori più vicini al baricentro dell'auto, così da ridurre il momento polare d'inerzia ed esaltare l'agilità nei cambi di direzione. Una belva da misto, insomma, come lo era la Lancia Stratos che vinceva nei Rally.
Kiska APG-1, l'installazione del tetto basculante
TRA ANTICO E MODERNO Da notare che l'auto non ha le portiere: si sale a bordo ribaltando in avanti il tetto, solidale con parabrezza e finestrini. Gli specchi retrovisori sono rimpiazzati da telecamere, come sulle showcar da salone e alcune auto elettriche (vedi Audi e-tron quattro). I fari anteriori a scomparsa, omaggio alle sportive anni Ottanta, non si limitano ad alzarsi, ma fanno una capriola per scoprire proiettori a sbalzo come sulla mitica Porsche 928: attualizzati sulla APG-1 con più compatti proiettori a LED.
Kiska APG-1, dettaglio del posteriore: si notino i freni
FRENI RIVELATORI Impressionanti i quattro freni a disco ventilati, che hanno tutti grande diametro per via dello schema a motore centrale: ciò favorisce il bilanciamento dinamico in frenata e permette di avere più aderenza sulle gomme posteriori, così da poter esercitare molta potenza frenante anche con i freni di dietro. Per equilibrare meglio l'auto, le grandi pinze sono montate davanti ai dischi, in posizione ribassata, così da avanzare e abbassare il baricentro.
LA FARANNO DAVVERO? Ora che il prototipo è praticamente ultimato, il prossimo passo è trovare una rete di carrozzieri per realizzare l'auto in piccola serie. Kiska infatti è principalmente uno studio di design che lavora per conto terzi: prepara il terreno per clienti come Audi, Bosch, Bajaj, Husqvarna, KTM e Sunbeam Yachts. Difficile che a farsi avanti sia Stellantis, soprattutto in un'era in cui i grandi costruttori sembrano voler prendere in considerazione nuovi progetti solo se elettrici. Del resto, con motore Audi e scocca KTM è difficile che un terzo big si faccia avanti per prendersi in carico un'industrializzazione da incubo. Ecco perché sembra che sia Kiska a voler mantenere il ruolo di costruttore, anche rivolgendosi a terzi per la componentistica necessaria. E anche questa volta, la ''nuova Stratos'' non sarà una Lancia.