Croce e delizia dei gestori del traffico, le rotatorie risolvono molti problemi, se c'è spazio a sifficienza per realizzarle: fluidificano il traffico, regolandolo in modo spontaneo, offrendo in molti casi maggiore sicurezza dei semplici incroci (ma sono più scomode per i pedoni e meno sicure per i ciclisti). Ecco perché, proprio nei crocevia più critici, specie fuori città, stanno prendendo piede rotatorie di nuova generazione, sagacemente battezzate ''Turbo'': un nome che deriva dalla loro forma e non dalla rapidità con cui le si attraversa, visto che sono state studiate per rendere la circolazione più sicura, anziché più veloce. Qui sotto il video che ne spiega funzionamento e utilizzo.
L'INVENZIONE DEL CORDOLO A ben guardare, la rotatoria del video ha di innovativo che delimita le corsie con cordoli in rilievo anziché con le normali linee disegnate sull'asfalto, e che sfrutta corsie dedicate in ingresso per smistare il traffico in modo più rigoroso. In pratica, dovrebbe far rispettare quel corretto uso delle rotatorie che gli automobilisti dovrebbero imparare a scuola guida (qui un video per ripassarlo), ma che - come esperienza insegna - troppo spesso non rispettano.
Turbo Roudabout ha corsie dedicate per le varie direzioni
NATE IN EUROPA Questo tipo di infrastruttura è stato introdotto per la prima volta negli anni 90 nei Paesi Bassi, dove ora ce ne sono più di 300 e dove i dati avrebbero mostrato un dimezzamento delle vittime dellla strada tra il 1994 e il 2015: lo sottolinea il Dipartimento dei Trasporti della California (Caltrans), che ne sponsorizza l'adozione negli USA. Anche la Germania e diversi paesi dell'Europa orientale hanno adottato il medesimo concetto.
Turbo Roundabout: le corsie sono delimitate da cordoli in rilievo
ALLA CONQUISTA DEGLI USA Negli Stati Uniti, dove le Rotatorie Turbo sono un argomento attuale, la prima infrastruttura di questo genere era stata completata a Jacksonville, in Florida nel 2022. La seconda verrà ultimata quest'anno tra Hollister e Gilroy in California, dove si incontrano le strade 25 e 126 di San Benito: un incrocio noto per l'alto tasso di incidenti, che farebbe registrare il doppio delle collisioni rispetto ad altri simili nello Stato. L'investimento per la sua realizzazione è stato di 14,9 milioni di dollari, pari a 13,62 milioni di euro.