ALLA STAR RACE Sconfitta a Euro 2020, la nazionale inglese prova a riscattarsi cambiando le regole del gioco. Dal campo da calcio ai cordoli di una pista, da una formazione a undici a un ''dream team'' di sei campioni. Ognuno - a modo suo - un simbolo del motorismo made in UK. Torna il Gran Premio di Gran Bretagna, tornano gli spettatori sugli spalti, torna a fare capolino il proverbiale british pride. E insieme ad esso, il proverbiale british sense of humour. Max Verstappen, Red Bull, contro il meglio dei veicoli britannici a motore. Il meglio, ma non necessariamente costruito con in mente una drag race a Silverstone. Guarda il video: dura 6 minuti e non sarà tempo sprecato.
LA MINACCIA ARRIVA DAL CIELO In pole position scatta il leggendario London Night Bus, seguito da un fin troppo familiare Ford Transit bianco e dal classico taxi londinese, il London Black Cab. Altri concorrenti includono una Polo piena zeppa di party boy e una Ford Focus ST guidata dallo stereotipo dello smanettone al volante. Ma attenzione: a sfidare il pilota della Red Bull F1, che per l'occasione sceglie la monoposto che dominò il Mondiale nel 2011 (Red Bull RB7), anche l'iconico aereo da caccia Spitfire, forse il concorrente più minaccioso. Per rendere la gara più interessante, al malassortito team britannico viene dato un enorme vantaggio: non ci vorrà molto prima che Verstappen raggiunga la compagnia. Ma qui inizia il bello.
FINISCE IN RISSA Il London Night Bus non rinuncia alla sua posizione senza combattere, ma ovviamente non può competere con una Red Bull di Formula 1. La Focus ST tenta di bloccare Max, ma finisce per impennarsi su due ruote. Dopo aver mancato la corsia dei box, il tassista aziona il freno a mano, cuoce a puntino la ciambella e compie una delle più memorabili delle U turn, regalando ai passeggeri la corsa in taxi della loro vita. In lizza per il successo restano la Red Bull e lo Spitfire: il verdetto lo stabilirà il fotofinish, e a noi sembrava brutto spoilerarvi il finale... Enjoy!