Forse ve la ricordate quella puntata di Top Gear, quando ancora a condurla era il terzetto formato da Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May: era quella in cui Tom Cruise e Cameron Diaz si cimentavano nel giro di pista a bordo della ''reasonably priced car''. Ebbene, dietro a quell'episodio, in cui la star di Top Gun Maverick e Mission Impossible finiva il giro con l'auto su due ruote, c'è un gustoso retroscena che Ben Collins - che all'epoca vestiva i panni di The Stig - racconta nel video che potete guardare qui sotto, tratto dal canale YouTube VINwiki.
LA BBC NEL PANICO Collins racconta che uno dei suoi compiti era addestrare gli ospiti della trasmissione ad affrontare il circuito di Dunsfold, dove veniva girata la trasmissione, alla massima velocità possibile. La presenza di Tom Cruise, però, avrebbe creato ''costernazione'' (ma forse sarebbe meglio dire panico) tra i produttori e la BBC. L'emittente avrebbe chiesto a Collins di non insegnare troppo bene a Cruise i trucchi del mestiere, per paura che la star potesse andare troppo veloce e ferirsi: cosa che l'assicurazione della BBC averebbe potuto non essere in grado di coprire.
Tom Cruise e Cameron Diaz nella 5° puntata, stagione 15 di Top Gear
QUATTRO RUOTE NEL PRATO Cruise, che non è mai stato un tipo molto tranquillo, ha in effetti esagerato, come documentato dalle telecamere. Se Collins gli aveva suggerito di tagliare leggermente l'ultima curva, l'attore ha finito per mettere tutte e quttro le ruote sull'erba: con le esterne che, appoggiandosi di spalla al nastro d'asfalto, hanno quasi provocato il capottamento del veicolo. E Collins ricorda la sua preoccupazione nell'assistere alla scena: tanto più che mentre procedeva su due ruote, Cruise non mollava affatto il gas per rimettere l'auto orizzontale, ma anzi continuava ad accelerare nel tentativo di perdere meno tempo possibile per arrivare al traguardo.
PREOCCUPAZIONI SENZA SENSO? Da un lato, con un'auto dal differenziale normale quale era la Kia Cee'd impiegata per la trasmissione, una volta che una delle ruote di trazione si solleva da terra e comincia a girare a vuoto, anche la potenza scaricata dall'altra ruota si annulla. Il che rende quasi ininfluente che Cruise abbia tenuto aperto il gas. Non a caso, il giro di pista del filmato non fu il migliore che l'attore compì nella giornata. Ma la vera domanda che mi pongo è che senso abbiano le raccomandazioni della BBC (probabilmente ignorate) di non trasmettere all'attore tutte le informazioni possibili nel breve tempo del tutorial (attorno ai 15 minuti, pare).
Tom Cruise al volante della ''reasonably priced car'' di Top Gear
''VECCHIO MANICO'' Da un lato, infatti, Tom Cruise non era certo un novellino. Ben prima di interpretare Cole Trickle nel film Days Of Thunder e di apparire nella trasmissione Top Gear, nel 1987 l'attore aveva corso un'intera stagione con le stock car per la scuderia di Paul Newman: con una Nissan 300 ZX recentemente messa in vendita su Bring A Trailer. E dieci anni fa aveva anche effettuato dei test in pista con la Red Bull di F1 di David Coulthard. I consigli di Ben Collins gli saranno certo stati preziosi per interpretare al meglio una pista a lui nuova, ma vista la sua passione per gli sport estremi (sappiamo che interpreta i suoi stunt di persona, senza controfigure, come mostra il video qui sotto), credete davvero che si sarebbe risparmiato?
PRACTICE MAKES PERFECT In ultimo mi torna in mente il vecchio detto popolare: ''Meglio un asino vivo di un cavallo morto'' e sebbene quando ci sia un carico da trasportare sia certamente vero, le attività sportive - specie quelle che comportano un certo grado di rischio - sono la classica eccezione. La sicurezza nella guida in pista ad alta velocità, come anche in quella su strada e ampiamente entro i limiti, non si fa con l'ignoranza, ma con la preparazione e la competenza. Non è un caso se i neopatentati sono più a rischio incidenti e se nessuno stunt del cinema viene improvvisato, ma studiato e preparato in ogni dettaglio: a tavolino, prima di metterlo in pratica. Quindi no, cara BBC, in questo caso, meglio un cavallo vivo di un asino morto. Su questo, anche l'assicurazione concorderebbe.