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Auto ibride

Prototipo auto ibrida esploso a Napoli: morti i due ricercatori


Avatar di Emanuele Colombo, il 29/06/23

1 anno fa - Prototipo a pannelli solari del CNR esploso a Napoli: cosa è successo

Prototipo auto ibrida Life-Save del CNR esploso a Napoli
I ricercatori a bordo del prototipo ibrido sperimentale esploso a Napoli non ce l'hanno fatta. Tante domande, poche risposte

Il progetto era molto interessante: voleva realizzare un kit per aggiornare le auto già circolanti e farle diventare ibride, così da ridurrne le emissioni senza doverle rottamare anzitempo. L'iniziativa si chiama Life-Save ed è stata finanziata con i fondi dell'Unione Europea. Ironia della sorte, il progetto ''salva vita'' ha portato via due dei ricercatori che se ne occupavano: Maria Vittoria Prati, ricercatrice del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), e il laureando Fulvio Filace sono morti in seguito alle ferite e alle ustioni riportate nell'esplosione del prototipo dotato di pannelli solari, che stavano testando nei pressi di Napoli.

INDAGINI IN CORSO La Procura di Napoli sta cercando di scoprire cosa abbia causato l'esplosione, ma le indagini per il momento non hanno una direzione specifica, riferisce l'agenzia di stampa ANSA. Il CNR ha dichiarato di aver avviato un audit interno e di aver collaborato alle indagini. Al di là del cordoglio per la perdita di Filace e della Prati - ''un brillante ricercatore'' e ''un'autorità nel campo dello studio delle emissioni e dell'uso di combustibili alternativi'', ricordano al CNR - rimangono sul tavolo molte domande in cerca di risposta. Ma a che cosa stavano lavorando, di preciso, i due ricercatori?

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RETROFIT L'idea è semplice ed è ben spiegata nel video qui sopra: come anche noi abbiamo più volte sottolineato, non c'è nulla di ecologico nel rottamare anzitempo veicoli in perfetta efficienza. In questo modo, infatti, tutte le emissioni generate nella fase di produzione non hanno modo di venire ammortizzate con il ciclo di vita previsto. Per questo, il progetto Life-Save intendeva abbattere consumi ed emissioni delle auto già circolanti, con un kit di componenti da montare aftermarket. Il prototipo esploso a Napoli aveva due motori elettrici nelle ruote posteriori, in grado di fornire la trazione integrale e di generare corrente nei rallentamenti. Una batteria al litio nel bagagliaio accumulava l'energia, con il contributo di due metri quadri di pannelli solari (del tipo più efficiente, quelli ''monocristallini'') applicati sulla carrozzeria.

I BENEFICI Così equipaggiata, l'auto puntava a tagliare consumi ed emissioni del 20% nella guida in città, con i pannelli fotovoltaici che avrebbero dovuto contribuire a riempire fino a 3 kWh della capacità della batteria: coprendo tra il 10% e il 25% del fabbisogno di energia, stimando un'ora di guida al giorno. Un ruolo da leader nel progetto Life-Save l'aveva eProInn, uno spin-off dell'Università di Salerno. Il progetto è stato finanziato dal programma LIFE della Commissione europea. A seguito dell'incidente di venerdì 23 giugno 2023, nel momento in cui scriviamo, il sito web del progetto www.life-save.eu risulta disattivato per rispetto agli sfortunati protagonisti della vicenda.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 29/06/2023
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