Sette minuti e 32 secondi, un tempo niente male se girate sul Green Hell, meglio noto come Nürburgring. Chiaro, ci vogliono la macchina giusta e un bel manico, ma si può fare. Torniamo per un attimo indietro nel tempo fino al 2004 e immaginatevi alla guida di una Porsche Cerrera GT esattamente come successo a Horst Von Saurma, che in quell’anno aveva provato la supercar tedesca sullo stesso tracciato per la rivista tedesca Sport Auto e quello era il tempo che aveva stabilito nella sua forma originale. Un gran crono, come accennato all’inizio… Adesso rimettetevi comodi nella macchina del tempo, inserite nel computer l’anno 2024 e tornate alla data odierna. Siete di nuovo sulla Nordschleife, a bordo della Carrera GT di vent’anni fa di fianco al pilota professionista Jörg Bergmeister e l’adrenalina scorre a fiumi nel vostro corpo. Se guardate il video dall’abitacolo dell’auto realizzato qualche giorno fa da Sport Auto, le emozioni restano le stesse di allora, ma qualcosa è cambiato. Ve ne siete accorti?
UN TIME ATTACK DA PAURA Leggete il tempo finale necessario per coprire i 20,6 km del “Ring” e iniziate a farvi un’idea. La macchina è la stessa, l’abilità del pilota può essere considerata equivalente, il tracciato è praticamente uguale – forse l’asfalto è stato rifatto – ma allora, come giustifichiamo il tempo “monstre” di oggi rispetto al 2004? Le gomme. Questa volta la Porsche è stata equipaggiata con i nuovi pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 specifici per la supercar tedesca, che offrono molto, ma molto, più grip. Jörg Bergmeister ha ripetuto il giro con l’anziana supercar, che comunque di CV ne ha 612, munita di pneumatici nuovi e ha segnato uno sbalorditivo tempo di 7 minuti, 12 secondi e 69! Si è sempre saputo che la gomma moderna è molto migliore di quella di un decennio fa, ma ora possiamo finalmente quantificare la differenza. Per ogni anno di sviluppo degli pneumatici, Michelin ha guadagnato un secondo di tempo al Nürburgring.