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Per andare più forte... guida più piano. I consigli dei campioni in video


Avatar di Emanuele Colombo, il 26/10/22

2 anni fa - Track day: forzare troppo nella guida in pista fa male al crono. Video

Guida in pista: come evitare l'overdriving. Il video
Track day: ti impegni molto ma il crono non migliora? Segui le dritte dei campioni, magari il problema è che forzi troppo

Quasi tutti gli appassionati di track day ci passano prima o poi: ci metti tutto l'impegno e la grinta che hai, ti sembra di andare fortissimo ma poi guardare il cronometro è come fare una doccia gelata. I tempi non vengono. Come mai? Qui sotto un bel video che lo spiega, raccogliendo le esperienze di piloti di successo come Earl Bamber, due volte vincitore della 24 Ore di Le Mans con la Porsche 919 Hybrid; Simon Pagenaud, campione della IndyCar 2016 e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis nel 2019; Jordan Taylor, pluri-campione nei campionati IMSA.

PER GLI AMICI, OVERDRIVING Per chi non fosse a suo agio con l'inglese, nel video si spiega che forzare troppo la guida - in gergo, overdriving - ci fa andare più piano, non più veloce. Capita anche ai campioni, qualche volta, ma loro a differenza dei normali appassionati hanno la telemetria e fior di tecnici a evidenziare il problema. Tuttavia sono parecchi i segni rivelatori di cui anche un pistaiolo della domenica si può accorgere, per capire la situazione e trovare il ritmo giusto, così da mettere d'accordo le proprie ambizioni con il giudizio del cronometro.

I tracciati della telemetria svelano l'overdrivingI tracciati della telemetria svelano l'overdriving

OCCHIO AL VOLANTE La telemetria se ne accorgerebbe subito: una ruota anteriore che in staccata arriva al bloccaggio, il regime del motore che si impenna per un pattinamento in uscita di curva sono tutti segni inequivocabili che si sta chiedendo all'auto più di quello che serve per sfruttarne a fondo le caratteristiche. Anche un pilota con la giusta sensibilità tende ad accorgersene, ma una volta dietro al volante, il primo e più evidente indicatore è il volante stesso. Troppe correzioni sono l'indice più chiaro che qualcosa non va. Chi va più veloce usa meno lo sterzo, dice Kyle Kirkwood, che corre per il team di Mario Andretti nella IndyCar.

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QUESTIONE DI FINEZZA Guidare veloce, non dipende dalla determinazione e dall'aggressività, e non premia chi frena più tardi. È tutta questione di  finezza, dice il vincitore di Le Mans Filipe Albuquerque: il trucco sta nel frenare al momento giusto, facendo girare l'auto proprio quando ne hai bisogno. ''Devi usare la testa per andare veloce''. Frenare più tardi e accelerare con più decisione non portano vantaggi se fanno perdere fluidità all'azione e portano anche a un usura precoce di freni, gomme e motore: un aspetto a cui i piloti delle gare endurance sono molto attenti.

Filipe Albuquerque, vincitore della 24 Ore di Le MansFilipe Albuquerque, vincitore della 24 Ore di Le Mans

A CACCIA DELLA MASSIMA FLUIDITÀ Come in tanti altri casi, anche in pista vale il detto ''slow is smooth and smooth is fast'', ossia ''lento è fluido e fluido è veloce''. Insomma bisogna adattarsi all'auto invece che cercare di forzarla, tanto più se hai molti giri da percorrere. In qualifica, dice Jordan Taylor, puoi permetterti di modificare l'auto perché faccia ciò che vuoi tu, e puoi anche permetterti di forzare un po', ma nell'arco di una gara devi adattarti a ciò che la macchina ti può dare: alle gomme che si consumano, alla temperatura che cambia, alla sporcizia sul tracciato e a tutto il resto. Far lavorare troppo le gomme aumenta il calore e, di conseguenza, la pressione a danno della performance.

Jordan Taylor sulla sua Corvette C8.RJordan Taylor sulla sua Corvette C8.R

NON PRENDETELO ALLA LETTERA ''Aspetto che il panico cresca, quando la paura si tramuta in visioni celestiali inizio a staccare'', diceva Kevin Schwantz, ma le moto da corsa degli anni 90 avevano poco a che fare con le auto di oggi. E poi, magari, in quella famosa citazione spesso ripresa sui social c'è più humour che consigli per i piloti della domenica.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 26/10/2022
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