Carismatica lo è senz’altro, con quelle linee che ricordano il fuoristrada Humvee dell’esercito americano. Aerodinamica forse lo è meno, con quel suo parabrezza verticale, ma ci crediate o no, alla fine l’efficienza di questa soluzione supera gli svantaggi. Ruba gli sguardi, la nuova Citroen Oli, una concept che sterza con decisione verso un’auto elettrica più sostenibile. E dietro alla quale ci sono molte soluzioni innovative che vedremo, a spizzichi e bocconi, sulle Citroen dei prossimi anni. Quali?
Citroen Oli, la presa di ricarica
SOSTENIBILITÀ
Come detto più volte e certificato anche da Green NCAP – il ramo di Euro NCAP che valuta l’impatto sull’ambiente, invece che contro muri e pedoni – non c’è molto di ecologico nei SUV elettrici da due tonnellate e oltre. Ecco perché Citroen Oli propone un peso ridotto a una tonnellata, come una normalissima Panda: meno materiali – molti riciclati – e meno lavorazioni implicano meno emissioni in fase di produzione, oltre a facilitare il lavoro di smaltimento e riciclaggio a fine vita.
Citroen Oli, il nuovo mini SUV elettrico, accanto a Citroen My Ami
EFFICIENZA
Ma le ottimizzazioni su Oli mirano anche a ridurre gli sprechi di energia: un esempio su tutti è il parabrezza verticale, che per dimensioni e orientamento riesce a ridurre l’irraggiamento solare. In pratica isola meglio e richiede meno impegno al climatizzatore nei mesi caldi, per un vantaggio in autonomia delle batterie che può arrivare al 17%. L’aerodinamica? Ci pensa un sistema sperimentale chiamato Aero Duct a ridurre gli effetti di una forma poco ortodossa. Prevede due prese d’aria ai lati del frontale dell’auto, che alimentano una fessura sopra il cofano anteriore: da questa fessura soffia un flusso che deflette verso il tetto l’aria della corsa.
Citroen Oli, i fari con le prese d'aria Air Duct
AUTONOMIA
Forte di queste ottimizzazioni, la Citroen Oli ottiene fino a 400 km di autonomia con una batteria da 40 kWh: più leggera e meno costosa di quelle in uso sulle auto elettriche di dimensioni normali. Accontentandosi – questo va detto – di una velocità massima limitata a 110 km/h. “La velocità è nemica delle batterie”, ci dice Laurent Barria, Head of Citroën Marketing & Communication, secondo cui in futuro dovremo andare tutti più piano per andare incontro alle esigenze delle auto elettriche. Tanto vale pensare da subito a soluzioni più razionali tarate sull’impiego quotidiano.
Citroen Oli, il cassone con la ribaltina abbassata
DURATA
Ma non è tutto. Il progetto Oli tiene conto di altre due importanti linee guida, che sono la longevità dell’auto e il prezzo contenuto. Per la prima volta sentiamo una Casa automobilistica dichiarare l’intento di farci tenere la stessa auto “anche per 15 o 20 anni”, dice Barria. Un’affermazione che solleva alcune domande. Primo, che le auto a motore tradizionale quelle durate le hanno già, se non ci pensano le amministrazioni locali a metterle fuorilegge prima che abbiano dato tutto ciò che potevano dare. Ma tant’è: il futuro è elettrico e fa piacere che l’industria pensi a chi non può cambiare il proprio mezzo di trasporto come fa con i calzini sporchi.
Citroen Oli è un SUV ha 400 km di autonomia
COSTI
In questo senso, il componente che invecchia peggio è la batteria, che perde efficienza con il passare degli anni. A domanda diretta, la risposta dimostra che ci sono diverse possibilità, ma non ancora una strategia precisa da seguire: dal rigenerare l’accumulatore a reimpiegarlo per applicazioni meno esigenti rispetto alla mobilità. Colpisce però che se le auto durano di più, Citroen ne venderà di meno: come contano di guadagnarci? Con aggiornamenti al veicolo che non sono nuovi software, ma magari la sostituzione degli interni o delle componenti segnate dal tempo: un maquillage che sposta ancora di più l’ago della bilancia verso i costi di manutenzione piuttosto che d’acquisto.
Citroen Oli, i sedili posteriori stampati in 3D
PREZZI
Già, l’acquisto. Se è vero che le auto elettriche oggi costano di più, l’obiettivo di Citroen è ricavare dalla Oli modelli compatti attorno ai 25.000 euro e comunque compresi nella forbice tra 20.000 e 30.000 euro: una spesa in linea con quella delle utilitarie e dei mini SUV ancora prima di applicare eventuali incentivi. Speriamo che ci riescano. Costi all’osso si ottengono con una costruzione razionale e materiali innovativi: come il cartone riciclato, che in strutture a nido d’ape costituisce il cofano, il tetto e il piano di carico della Oli. Un materiale più solido di quanto potresti mai aspettarti, visto che puoi camminarci sopra senza fare danni.
Citroen Oli, cofano, tetto e piano di carico sono in cartone riciclato: robustissimo
INTERNI
A bordo, gli interni ipertrofici delle auto moderne lasciano il posto a una trattazione minimal. Come i sedili anteriori, con schienale in rete stampato in 3D, fatti con l’80% di componenti in meno del normale. La ventilazione è ottimizzata per poter utilizzare un climatizzatore a pompa di calore (il sistema più efficiente) più compatto e leggero e l’infotainment adotta il vostro smartphone come cuore del sistema, con un display a tutta larghezza alla base del parabrezza e due altoparlanti che si possono portare via per ascoltare la musica fuori dall’auto.
Citroen Oli, gli interni
COMANDI
Comandi all’osso, senza il solito display touch tuttofare: qui ci sono solo due satelliti a sinistra del volante, per luci e tergi, pochi tasti a centro plancia e un joypad come quello delle console sulla razza destra. Il rivestimento del pianale? Niente tappetini e moquette, ma una sorta di gomma usata per le piste di atletica e le selle delle bici: la firma Basf, un marchio che nel secolo scorso era famoso per le musicassette. Forse a indicare che con l’arrivo di Oli (qui un ulteriore approfondimento) per Citroen sarà tutta un’altra musica.