UNA LUNGA PREPARAZIONE Alcune hypercar a tiratura limitatissima potrebbero essere considerate alla stregua di pezzi da collezione, capolavori di tecnica da tenere gelosamente custoditi sotto chiave. Ma le Case costruttrici che danno vita a questi gioielli su ruote sanno benissimo che oltre ad essere affascinanti oggetti del desiderio, le loro hypercar devono essere prima di tutto veloci e performanti. Prendete per esempio Bugatti Centodieci, una supersportiva che omaggia la mitica EB110 SS degli anni ‘90 voluta dall’imprenditore Romano Artioli. Bugatti ha rivelato di recente che la Centodieci non è ancora del tutto pronta, anzi, proprio in questi giorni Molsheim ha completato i test in galleria del vento. Di Bugatti Centodieci saranno prodotti solo dieci esemplari - andati tutti a ruba in pochissime ore - nonostante il prezzo di circa 8 milioni di euro!
VIA COL VENTO Posizionata su appositi rulli che consentono alle ruote di girare a tutta velocità - Bugatti Centodieci affronta la colonna d’aria avvalendosi di un’aerodinamica raffinata. La rotazione vorticosa dei pneumatici consente agli ingegneri di studiare e analizzare il comportamento del flusso d'aria sotto l'auto e in prossimità dei passaruota. Per l’occasione, dalla Centodieci viene rimosso l’albero di trasmissione, in quanto a simulare la velocità di rotazione delle ruote (che in questo test è prossima ai 300 km/h) ci pensano proprio i rulli. L’auto viene quindi fissata al terreno con dei perni nel sottoscocca, mentre l’altezza da terra viene variata a seconda delle necessità.
Bugatti Centodieci nella galleria del vento
ALLA RICERCA DELLA PERFEZIONE Le alette dello splitter anteriore e lo spoiler posteriore vengono continuamente regolate per trovare l’impostazione ottimale. Sul modello che verrà consegnato ai clienti però, queste appendici aerodinamiche saranno fisse e non più mobili. ''Una volta individuate le impostazioni ideali, continuiamo a provarne incessantemente altre configurazioni per vedere come reagisce la Centodieci'', afferma il Responsabile tecnico del progetto André Kullig. Questa cura maniacale ai dettagli è applicata da Bugatti a tutti i suoi modelli di pre-produzione, compresa l’esclusiva La Voiture Noire. ''Non fa differenza per noi ingegneri se stiamo sviluppando Hypercar da, dieci o 500 esemplari - lo sforzo profuso è sempre lo stesso. L’obiettivo è superare gli standard qualitativi e di sicurezza applicabili alla produzione di massa''.