Logo MotorBox
Auto elettriche

NanoFlowcell Quantino: come funziona l'auto elettrica... senza batteria


Avatar di Emanuele Colombo, il 29/12/22

1 anno fa - Quantino Twentyfive è un BEV che fa il pieno di elettroni alla pompa

Auto elettriche senza batteria: l'accumulatore NanoFlowcell
NanoFlowcell Quantino Twentyfive è un'auto elettrica che però non ha la batteria. Si ricarica alla pompa grazie al sistema bi-ION

Ne avevamo parlato molti anni fa, in occasione del debutto della Quant-e Sportlimousine al Salone di Ginevra e ora uno sguardo all'interno della sua particolare tecnologia ci mostra più chiaramente come funziona il sistema nanoFlowcell: un metodo innovativo per realizzare un accumulatore in grado di far muovere un'auto elettrica senza una batteria propriamente detta.

COME FUNZIONA

NanoFlowcell funziona grazie a due serbatori separati riempiti di due diversi liquidi (bi-ION): un elettrolita caricato positivamente e uno caricato negativamente. Questi due fluidi vengono pompati e nebulizzati sulle facce opposte di una speciale membrana, che estrae gli elettroni dagli elettroliti carichi, così da alimentare il motore elettrico. Date un'occhiata al video qui sotto, che chiarisce un po' la faccenda. A ben guardare, un tecnico vi direbbe che il nanoFlowcell assmiglia a un dispositivo chiamato flow-battery, ma con l'importante differenza che nel sistema bi-ION gli elettroliti vengono poi immessi in atmosfera: come vapore acqueo, pare, dopo essere passati per un non meglio specificato filtro. Ma va detto che nanoFlowcell è avara di dettagli e le domande che abbiamo inviato loro non hanno per ora ricevuto risposta.

LE APPLICAZIONI

Tutto il sistema verrà impiegato per alimentare applicazioni stazionarie e mobili, si dice, tra cui alcune auto elettriche a marchio Quant. Il veicolo più collaudato sarebbe il Quantino, un'auto sportiva di medie dimensioni, con architettura 2+2, che ha già superato i 500.000 km in collaudo: percorrenza che avrebbe richiesto la sostituzione di moltissime componenti meccaniche, dice la casa costruttrice, ma non dell'impianto per la generazione dell'energia.

NanoFlowcell Quantino Twentifive, 3/4 anterioreNanoFlowcell Quantino Twentifive, 3/4 anteriore

I VANTAGGI (ANNUNCIATI E PRESUNTI)

VEDI ANCHE



Sia come sia, il grande vantaggio di questo sistema è che il pieno dei due serbatoi può avvenire negli stessi tempi di un rifornimento di benzina (video qui sotto) e quindi in molto meno rispetto anche alle ricariche più veloci ultra-fast charge delle migliori auto elettriche attuali. Altri vantaggi citati dagli inventori sono che i serbatoi non si scaricano da soli, come invece fanno le batterie, e che gli elettroliti non sono tossici. Aggiungiamo che tutto il sistema elettrico è a 48V, come quello dei mild hybrid (mentre le auto elettriche normali vanno da 400 a 800V). In questo modo - ma si tratta di una nostra ipotesi - la componentistica per realizzare l'elettronica di potenza potrebbe essere relativamente economica.

LE PRESTAZIONI

Non mancano alcuni svantaggi e molti punti che, per ora, rimangono oscuri. Intanto, per gli elettroliti non esiste una rete di stazioni di rifornimento e non esistono nemmeno impianti attrezzati per una produzione sufficiente ad alimentare una mobilità diffusa. Il sistema a 48V, se la pretesa è quella di fargli fornire prestazioni da auto sportiva, richiede correnti ad alto amperaggio e quindi conduttori di maggior sezione, a svantaggio di costi e pesi. In questo senso sorprende che l'Azienda dichiari per la sua auto chiamata Quantino Twentyfive uno 0-100 km/h in meno di 3 secondi e una velocità autolimitata a 250 km/h, per un'autonomia fino a 2.000 km: con due serbatoi da 125 litri per gli elettroliti e quattro motori elettrici (uno per ruota) a dare 320 CV.

NanoFlowcell Quantino Twentifive in un rendering ambientato a Monte CarloNanoFlowcell Quantino Twentifive in un rendering ambientato a Monte Carlo

I LATI OSCURI

Quella di nanoFlowcell è una proposta affascinante, ma molto lontana da una realizzazione pratica e pure ricca di aspetti tutti da approfondire, come per esempio l'impatto ambientale degli elettroliti dalla loro produzione alla loro immissione in atmosfera: sia come prodotto del normale funzionamento sia nell'eventuale rottura dell'impianto, magari per incidente. L'ultima notizia di un'impresa a tratti un po' criptica è che dopo aver tentato la strada dei finanziamenti europei - non del tutto centrata, ci risulta - nanoFlowcell cerca ora appoggi negli Stati Uniti, dove intende avvalersi dell'Inflation Reduction Act dell'amministrazione Biden.

NanoFlowcell Quantino Twentifive a tetto apertoNanoFlowcell Quantino Twentifive a tetto aperto

LA SVOLTA AMERICANA

''Con l'Inflation Reduction Act, gli USA hanno effettuato il più grande investimento nell'energia pulita nella storia degli Stati Uniti e le potenziali implicazioni per le energie rinnovabili sono di vasta portata'', ha commentato in un comuncato ufficiale Nunzio La Vecchia, amministratore delegato dell'azienda e chief technology officer. Che tuttavia dichiara anche: “Non cercheremo investimenti governativi per nanoFlowcell USA per espandere le nostre strutture produttive e infrastrutture negli Stati Uniti; se sarà appropriato, entreremo in partenariati strategici per costruire ed espandere la produzione e le infrastrutture e per integrare le tecnologie nanoFlowcell in tutti i settori dell'economia''. Se son rose...


Pubblicato da Emanuele Colombo, 29/12/2022
Tags
Gallery
  • Gallery - immagine 2#
  • Gallery - immagine 3#
  • Gallery - immagine 4#
  • Gallery - immagine 5#
  • Gallery - immagine 6#
  • Gallery - immagine 7#
  • Gallery - immagine 8#
  • Gallery - immagine 9#
  • Gallery - immagine 10#
  • Gallery - immagine 11#
  • Gallery - immagine #12
  • Gallery - immagine #13
  • Gallery - immagine #14
  • Gallery - immagine #15
  • Gallery - immagine #16
  • Gallery - immagine #17
Vedi anche