Mondiale Wrc 2016: alla tredicesima edizione del rally di Sardegna trionfa Thierry Neuville con la sua Hyundai Hyundai i20 Wrc
WRC 2016 Essere per una volta, finalmente nella vita, il primo. Stare davanti a tutti. E che soddisfazione: questa volta tocca proprio a me! E che nessuno provi a mettersi in mezzo. Dalla fila della posta all’assegnazione dell’ombrellone in spiaggia, dal casello dell’autostrada alla cassa del supermercato. Piccole soddisfazioni quotidiane ma volete mettere quanta gioia possono dare all’ego e allo spirito? Tutto questo, a meno che non si verifichi il raro e improbabile caso che voi siate al comando della classifica assoluta del Campionato mondiale rally Wrc; ecco, perché in questa per quanto piacevole e ambiziosa situazione, stare davanti a tutti quando dovrete affrontare la partenza di un rally interamente su terra, beh, in tutta sincerità, non sarà proprio il massimo. Ma questo è ciò che detta il ferreo e, come da copione, inflessibile regolamento del mondiale Wrc. Il leader della classifica deve partire per primo non solo nella prima tappa, come storicamente accade da anni, ma pure nella seconda, che in sostanza equivale a condannarlo al ruolo di “apripista”, armato di zappa e buona volontà. Il soggetto in questione è naturalmente il pilota francese, tre volte campione del mondo, Sebastien Ogier, al quale l’amaro “sciroppo” regolamentare è già andato di traverso, e non di freno a mano stavolta, in Messico, Argentina e Portogallo.
SESTO APPUNTAMENTO La tanto attesa sesta tappa del calendario, il rally d’Italia Sardegna, non ha fatto alcuna differenza rispetto alle prove precedenti, relegando Ogier ad un atteggiamento difensivo, nel tentativo di portare a casa comunque il maggior numero possibile di punti. In Sardegna, non è presente Kris Meeke, “l’aviatore“, vincente al rally del Portogallo alla guida della Ds3 del team Abu Dhabi, ma il lotto dei favoriti rimane decisamente ampio, a partire da Latvala e Mikkelsen, con le sempre temibili e veloci Vw Polo R Wrc, oltre a tutta la squadra Hyundai Motorsport, in crescita costante e forte della vittoria ottenuta in Argentina, con il neozelandese Hayden Paddon.
COME E’ ORGANIZZATO Due note sull’organizzazione e sul percorso del rally Italia Sardegna. Il look è nuovo, il baricentro della gara è infatti stato spostato a nord, coinvolgendo le province di Sassari e Olbia-Tempio. Tra le novità di questa tredicesima edizione del rally sardo, anche due prove speciali inedite: la Tula e la Sassari-Argentiera. Nel menu della gara fanno invece il loro ritorno le prove di Castelsardo e la Tergu-Osilo. Alghero è confermata come sede logistica mentre le tre tappe sono suddivise in 19 prove speciali per un totale di 324,60 km di tratti cronometrati. Ultima curiosità, la “speciale” più lunga è la Monte Lerno, che arriva a 44km e 260 metri. Da ripetere due volte. Inferno e Paradiso andata e ritorno. Questi i dati e i numeri, che arricchiscono la statistiche e la storia di questo evento. Dall’altra parte si mostra invece la concreta ruvidezza di uno dei rally più duri e impegnativi di tutto il campionato. Un inferno di terra e polvere, di rocce e sabbia, che in alcuni punti potrebbe far invidia a qualche blasonato percorso di rally raid. Roba quasi da “dakariani”…Le prime prove sono solo un assaggio, e un modo per tentare di individuare i possibili indiziati per la vittoria.
I PROTAGONISTI Sebastien Ogier parte bene, vince la prova spettacolo e la terza prova speciale, ma già a metà della seconda giornata di gara è costretto a gestire l’infausta posizione di partenza, in testa al gruppo, come si diceva prima. Talento e “cuor di leone” servono, ma bastano fino a un certo punto. Chi invece la posizione di partenza, decisamente più favorevole, riesce a sfruttarla al meglio, sono Jari Matti Latvala, che parte sesto, e ancora meglio, il belga Thierry Neuville, con la più recente versione della Hyundai i20 Wrc, che scatta per ottavo, trovando davanti a sé un percorso già segnato e tracciato. Alle loro spalle Mikkelsen e Ostberg si difendono egregiamente, dimostrando di poter aver l’ardire di andare a solleticare l’orgoglio e la terza posizione di Ogier. Come sempre non mancano i ritiri eccellenti, categoria ahimè per loro, “andrà meglio la prossima volta”. Ad inaugurare gli abbandoni della gara è Hayden Paddon, che brucia così la grande occasione di dare un seguito immediato al positivo avvio di stagione, oltre a cancellare dubbio e insinuazione che la straripante vittoria in Argentina sia stata un “fuoco di paglia”. Ma il “Kiwi” ha carattere, e non mancheranno altre occasioni.
THIERRY NEUVILLE Intanto, è in arrivo il primo break! Di proporzioni notevoli. Dalla prova numero 4 alla prova numero 9, Neuville e la Hyundai i20 Wrc fanno un filotto spettacolare, appena intervallato da un singolo successo di Latvala. Il messaggio è chiaro, dopo un’accozzaglia di delusioni che avrebbe steso anche il più ottimista degli esseri umani, Neuville è deciso, determinato, in totale stato di grazia, e farlo scendere da quella magica nuvoletta non sarà facile. E non è solo, ovviamente, questione di psicologia, seppur spicciola. I tecnici Hyundai dimostrano di aver preparato al meglio l’assetto della i20 Wrc, che si rivela particolarmente agile e reattiva su uno degli sterrati più tosti al mondo. Neuville, a differenza di altri suoi rivali, può anche permettersi, almeno in alcune fasi della gara, di utilizzare due gomme di mescola dura e due di mescola morbida, generando tanto grip e velocità.
RALLY DI SARDEGNA, PARTE SECONDA La mescola più soft mette invece in difficoltà molti avversari del pilota belga, perché dimostra di garantire ottime prestazioni ma di soffrire allo stesso tempo di un degrado troppo rapido. La seconda parte del rally Italia Sardegna offre questo scenario. Neuville al comando, Latvala che suo malgrado cerca di non mollare, e contiene il distacco tra i 10 e i 20 secondi, e Ogier che un po’ in affanno deve difendersi da Mikkelsen e Ostberg in caccia della terza posizione. Partiamo dalla sofferenza di Ogier, che dura molto poco. Mikkelsen e Ostberg, forse per antichi retaggi con la tradizione e la cultura giapponese…fanno harakiri. Soprattutto Mikkelsen, che esce di strada con la sua Polo R Wrc, mentre Ostberg è tradito dal motore della Fiesta Wrc.
IL CAMPIONE BELGA Più si avvicinano le ultime prove speciali e più si chiarisce chi sarà il vincitore della tredicesima edizione del rally d’Italia Sardegna, ovvero: Thierry Neuville. Più le prove speciali si fanno ostiche e insidiose, più il pilota belga ostenta sicurezza. Nel finale, l’alfiere della Hyundai concede solo un miglior tempo in prova al francese Camilli, che mai ne aveva fin qui ottenuto uno, e la Power stage, che ancora una volta Sebastien Ogier riesce a fare sua, rimediando così, almeno in parte, all’impossibilità di lottare per la vittoria.Il finale di gara è relativamente tranquillo per Neuville, anche perché gli attacchi portati da Latvala si affievoliscono sempre di più e perdono via via d’intensità. Il pilota finlandese del team Vw motorsport non vuole commettere altri errori, e tutto sommato arriva a pensare che già portare la sua Polo al traguardo attraversando gli ultimi chilometri infernali di rocce e sabbia non sarà poi così male. Saggezza nordica. Il rally d’Italia Sardegna celebra così la strepitosa vittoria di Thierry Neuville e di Hyundai motorsport, che al di là della posizione di partenza abbastanza favorevole, hanno poi sfoderato una prestazione con i fiocchi. Al secondo posto si conferma Latvala, bravo a controllare con saggezza la seconda posizione, mentre Ogier, con un altro piccolo capolavoro, porta a casa il terzo gradino del podio e i tre punti della Power stage. Seguono poi nell’ordine, Dani Sordo e Ott Tanak.
NOTE A PIE DI PAGINA Il regolamento che costringe il leader della classifica generale a partire per primo sia nella prima che nella seconda tappa, ha sì portato più varietà tra i nomi dei piloti che hanno fino a qui vinto almeno una gara, portando in effetti a cinque nomi diversi in sei gare, ma a livello di classifica generale, nulla è cambiato. Ogier continua a dominare, e così sarà fino a quando non sbucherà un antagonista del suo stesso spessore, non solo per velocità ma anche per costanza di rendimento. E talento, è ovvio…. Storicamente, i regolamenti non hanno mai fatto i campioni…La seconda annotazione riguarda invece la prestazione dei piloti italiani. L’unico presente tra le Wrc era Lorenzo Bertelli, incappato purtroppo in una uscita di strada durante la prova speciale numero 12; nulla di grave anche se il copilota Simone Scattolin è stato comunque sottoposto ad accertamenti medici poi rivelatisi negativi.
Nella classe Wrc2, Umberto Scandola e Guido D’Amore stavano invece per fare il “colpo grosso” con la Skoda Fabia R5, ma dopo aver concluso al primo posto la prima tappa, sono stati costretti al ritiro in quella successiva, prima da una foratura e poi dalla rottura di un manicotto, per la quale alcuni rabbocchi d’acqua nulla hanno potuto. La classe Wrc3 ha invece splendidamente sorriso al team Aci Italia con il primo posto di Adinolfi e il secondo di De Tommaso. Chapeau!
Il prossimo appuntamento con il campionato mondiale Wrc è fissato per il 30 giugno, in Polonia. Tuned!
Classifica Piloti Campionato mondiale Wrc (dopo 6 gare):
- Ogier 132
- Sordo 68
- Mikkelsen 67
- Ostberg 58
- Paddon 57
- Latvala 56