WRC Rally Germania 2016: il tentativo di mettere un freno a Sebastien Ogier, è miseramente fallito.
SI RACCONTA C’era una volta un re, la cui corona era molto ambita, e non riuscendo a sottrarla per le vie consentite dalla legge in vigore, qualcuno s’inventò un sotterfugio, una scorciatoia per strappare il prezioso ornamento dal cranio monarchico. Ma il tentativo miseramente fallì.
SCAMPATO PERICOLO Ora, senza avere l’ambizione di sostituirci a Esopo o Andersen possiamo comunque annotare come il tentativo di mettere un freno, in tutti i sensi, al tre volte campione del mondo rallySebastien Ogier, sia davvero miseramente fallito. Senza dilungarci troppo, che il rally di Germania incombe.
LE PROVIAMO TUTTE L’attuale regola che prevede di far partire davanti a tutti, sia nella prima che nella seconda tappa, il leader della classifica generale del campionato, in particolare nelle gare su terra, dove lo svantaggio è evidente, ai più è apparsa come manifestamente vessatoria nei confronti di Ogier, che non a caso, dopo le iniziali vittorie al “Montecarlo” e in Svezia, si è dovuto accontentare di raccogliere solo piazzamenti. Decisamente troppo poco per il valore del campione francese e della Polo R Wrc da lui portata in gara.
VALORI REALI E infatti, ma guarda un po’, ma dai ?! Appena si è tornati a correre una gara su asfalto, in questo caso particolare il rally di Germania, dove partire per primi non penalizza nessuno, Ogier è tornato alla vittoria, rimettendo bene in chiaro quelli che sono gli attuali valori in campo nel campionato mondiale rally, e questo senza nulla togliere alla capacità degli avversari. Bene, fatta per l’ennesima volta questa precisazione, ovvero che i risultati sportivi non si possono costruire attraverso regole, commi, punti, virgole, punti e virgole, punti a capo e parentesi ornamentali, veniamo, finalmente direte voi, al rally di Germania, nona prova del mondiale Wrc 2016.
RALLY GERMANIA La gara che come da tradizione ha offerto un menu fatto di veloci prove speciali su asfalto in mezzo alla foresta, insidiose sia di affrontare che da pronunciare, nemmeno fossero degli insipidi codici fiscali al contrario, ma tant’è… questa è la lingua teutonica. La cronaca spicciola racconta che dopo 6 gare a digiuno completodi vittorie, Ogier e Ingrassia sono ben intenzionati a tornare al successo, sia per distanziare a dovere i rivali nella lotta per il titolo, sia per salutare così come si deve Jost Capito, il direttore di Volkswagen Motorsport, che dopo aver contribuito in maniera fondamentale ai successi rallystici del marchio di Wolfsburg, si appresta a breve, già dall’imminente Gp del Belgio a Spa Francorchamps, al passaggio al team Mclaren di F.1 .
I PROTAGONISTI E Ogier e Ingrassia non sbagliano praticamente nulla, rimanendo costantemente nella zona alta della classifica, in attesa di sferrare la zampata vincente, quella che lascia ben evidente e profondo il segno degli artigli, nei due passaggi della Panzerplatte Lang, che non è il nome di un reggimento delle Sturmtruppen, po-po-po, ma la prova più lunga e difficile del rally di Germania. 40km abbondanti a gran ritmo, con “tagli” difficili e un fondo reso ancora più imprevedibile dalle mutevoli condizioni meteo, capaci di spiazzare non solo gli strateghi dei team ma anche i sensori dei satelliti in orbita nello spazio. La Panzerplatte Lang, dunque. Nel primo passaggio di questa famigerata prova speciale, Ogier ha rifilato 13 secondi al compagno di squadra Mikkelsen e 26 al belga del team Hyundai Motorsport, Thierry Neuville. Nel secondo passaggio, ancora Ogier, ovviamente, ha distanziato lo spagnolo Dani Sordo di poco meno di 5 secondi, Neuville di 8 secondi e 8 decimi, e Mikkelsen di 13 secondi e un decimo. E volendo sintetizzare al massimo, la storia di questo rally di Germania è tutta qui. Almeno per quello che riguarda la netta affermazione di Ogier, Ingrassia e del team Volkswagen Motorsport.
LOTTA A TRE, PER DUE POSTI Ma la gara tedesca ha in realtà offerto molti altri spunti, a partire dalla entusiasmante e feroce lotta per il podio, che ha visto coinvolti Mikkelsen, Neuville e Sordo. A dirla proprio tutta,il norvegese Andreas Mikkelsen è stata la delusione più grande del weekend. Il pilota di Volkswagen Motorsport aveva infatti iniziato alla grande, rimanendo a lungo al comando della gara, fino alla metà della seconda tappa, poi, inesorabili, sono iniziati i problemi. Di gomme, di assetto, di ritmo, di umore. E Mikkelsen, nell’ultima giornata, si è ritrovato battuto non solo da un imprendibile Ogier, ma anche dall’incontenibile duo di Hyundai Motorsport: Neuville e Sordo. Il belga e lo spagnolo, per respirare ancora un po’ la meravigliosa atmosfera olimpica, hanno fornito in pratica una esibizione di “sincronizzato”, contendendosi a lungo la seconda posizione a suon di decimi e secondi.
SUL TRAGUARDO Il finale, com’era quindi facile prevedere, si è risolto solo con un memorabile fotofinish, questo da “boltiano” sprint sui 100 metri, che ha premiato Dani Sordo, secondo alle spalle di Ogier, con appena un decimo di vantaggio, un solo decimo, nei confronti del compagno di team, Neuville. E sì che il belga non si è proprio risparmiato, dando il massimo di se stesso e della Hyundai i20 New Generation anche nella conclusiva power stage, vinta davanti a Latvala e Ogier. Ma il quarto posto di Sordo in questa prova, staccato di 2 secondi e 6 decimi, è stato sufficiente allo spagnolo, anche se solo per un decimo, per mantenere la piazza d’onore di questa edizione del rally di Germania.
HYUNDAI, DEGNO AVVERSARIO Un paio di rapide considerazioni in merito a Hyundai Motorsport. Le prestazioni dell’ultima generazione della i20 sono apparse alquanto convincenti, e il secondo e il terzo posto conquistati nel nono appuntamento del mondiale Wrc ne sono la più evidente delle conferme. Note altrettanto liete per i piloti. Dani Sordo ha confermato una volta di più la propria velocità e consistenza nelle gare su asfalto mentre per Neuville sembra finalmente arrivato il momento della meritata riconferma sotto le insegne di Casa Hyundai, che per ora tarda inspiegabilmente ad arrivare. Chi non ha invece partecipato per niente alla festa, è stato il povero Jari Matti Latvala, che per la prossima sfilata di Carnevale ha già prenotato il costume dello sfortunato Paolino Paperino. Appena 11km dall’inizio della prima prova speciale e il cambio della Polo R Wrc fa crac. E addio sogni di gloria, e anche più eventualmente modesti sogni di un piazzamento almeno sul podio. Da segnalare restano ancora il quinto posto di Hayden Paddon, in questa occasione il pilota meno efficace in assoluto della truppa Hyundai. Il quinto posto finale non è un risultato del tutto disprezzabile ma il distacco di 3 minuti e 34 secondi dal vincitore Ogier, raccontano di un approccio e di un feeling con le gare su asfalto ancora tutto da costruire.
FORD, IN PANNE Notizie sempre più a tinte fosche provengono invece da M-Sport. Le Fiesta Wrc non tengono minimamente il passo di Volkswagen e Hyundai e peggio ancora, anche in questa occasione il talento dell’estone Ott Tanak è stato tarpato, non da un’uscita di strada questa volta, ma da un problema tecnico all’alternatore che lo ha irrimediabilmente allontanato dalle posizioni alte della classifica.
SKODA, DOMINIO WRC 2 Chi invece stappa lo champagne è Skoda Motorsport, con una prestazione “monstre” nella Wrc2. Le Skoda Fabia R5 hanno infatti monopolizzato la scena, aggiudicandosi i primi quattro posti della categoria, con Lappi, Tidemand e Kopecky, in particolare, sul podio.
IL BEL PAESE Le buone notizie per l’Italia le portano invece Tempestini e Bernacchini, autentici dominatori nella Wrc3 Junior wrc, categoria vinta a mani basse e comandata dalla prima fino all’ultima prova speciale.
TUTTO OK! Un doveroso aggiornamento riguarda poi le attuali condizioni di Stephane Levevbre e del copilota Gabin Moreau, usciti rovinosamente di strada nel corso della SS10 con la Ds3 Wrc privata che stavano mantenendo fino a quel momento nelle posizioni di vertice. A seguito di un impatto piuttosto serio, sia Lefevbre che Moreau hanno riportato fratture e lesioni interne, ma sono stati estratti coscienti dalla vettura e dopo poco i medici hanno potuto dichiarare entrambi fuori pericolo di vita. In bocca al lupo ragazzi per una pronta guarigione.
COL VENTO IN POPPA Dopo l’annullamento del rally di Cina, il quarto titolo mondiale di Sebastien Ogier appare ormai sempre più vicino, in considerazione non solo dei 60 punti di vantaggio nei confronti del compagno di squadra Mikkelsen, ma anche di uno spessore tecnico e agonistico che di certo non scopriamo oggi, ma che appare ancora una volta irraggiungibile per tutti. Anche per il regolamento…..
Così è, se vi pare. (cit. Pirandello)