Nonostante lo spettacolo e i colpi di scena regalati dal recente Rally Italia Sardegna, le discussioni sullo stato di salute del Mondiale Rally proseguono. La lista dei partecipanti all'appuntamento italiano nella massima categoria del WRC era eloquente a riguardo: i piloti Rally1 al via erano appena nove, con quattro Toyota, tre Hyundai e le due Ford Puma del team M-Sport. Una situazione di scarso appeal per i costruttori da cui da tempo il campionato non riesce a uscire e su cui ormai discutono senza nascondersi gli stessi protagonisti.
L'ALLARME DEI PILOTI A dare il via alle discussioni sullo stato di salute del WRC era stato Thierry Neuville alla vigilia del Rally Portogallo, spiegando che l'attenzione dei media verso il mondiale era ormai pressoché nullo. Il belga aveva chiesto a gran voce delle modifiche per ridare appeal al campionato, citando come esempio la MotoGP e l'introduzione delle gare sprint. In Italia è stato Sebastien Ogier a rilanciare l'argomento in un'intervista rilasciata a Dirtfish.com: ''Ci sono molte cose nelle nostre regole che non hanno molto senso. È così. Penso che tutti ora, sempre di più, siano d'accordo nel vedere che l'intero WRC ha bisogno di un profondo ripensamento perché tutto sta andando giù. Thierry l'ha detto... a nessuno importa più del WRC ed è da tanto che io scelgo la famiglia piuttosto che il rally, anche perché il titolo nel rally non significa più molto per me... ci sono molte ragioni per questo''.
LA FIA REAGISCE L'aspetto positivo di queste discussioni è che la FIA non è rimasta insensibile al grido d'allarme, aprendo dei canali di discussione con i piloti. Petter Solberg, ex iridato e ora vicepresidente della Commissione Piloti, si è riunito con gli equipaggi prima del Rally Italia e lo stesso Ogier ha dato un feedback positivo sull'incontro. Questa settimana un nuovo incontro online coinvolgerà anche il promoter WRC. Ogier ha aggiunto: ''Dobbiamo fare qualcosa per renderlo migliore. Il potenziale c'è. Ci sono molti tifosi che amano questo sport, ma ci sono molti aspetti che deludono le persone e, a dire il vero, adesso per esempio passiamo il fine settimana andando dai commissari per motivi stupidi quando servirebbe molta attenzione su cose importanti''.
IL CASO WEC Guardando alle altre categorie del motorsport mondiale, un buon esempio di cambiamento arriva dal Mondiale Endurance. Con l'introduzione del nuovo regolamento tecnico che ha aperto alle vetture Hypercar, moltissimi Costruttori sono rientrati - o lo faranno presto - in un campionato che solo poche stagioni fa si era ritrovato a fronteggiare gli addiii dolorosi di Porsche e Audi, con la sola Toyota rimasta nella top class. Riuscire a coinvolgere più marchi sarebbe sicuramente un toccasana per aumentare l'interesse verso il WRC, anche senza bisogno di scomodare gli anni d'oro delle sfide tra Lancia e Audi.