TRA PRESENTE E FUTURO Il WRC è alle prese con un calendario 2020 da rivedere dopo il gran numero di rinvii e cancellazioni causati dalla pandemia di coronavirus, ma intanto dal World Motor Sport Council tenutosi venerdì scorso a Parigi è uscito un primo assaggio di quella che sarà la nuova stagione del mondiale rally. Sono infatti nove gli eventi già confermati per il prossimo anno, ai quali ne verranno aggiunti altri in seguito. Nessuna data neppure indicativa è stata ancora comunicata.
ESCLUSIONI ECCELLENTI Attualmente, si registrano i ritorni degli appuntamenti in Spagna e in Australia, mentre è saldamente confermato il Rally Italia Sardegna. Resta in calendario il Safari Rally Kenya, a cui purtroppo si è dovuto rinunciare quest'anno a causa dei problemi logistici legati al Covid-19. Esclusioni eccellenti al momento per il Rally Gran Bretagna, di cui l'edizione 2020 è già stata cancellata, e per il Rally Nuova Zelanda, altro appuntamento appena tornato nel mondiale ma che non si potrà svolgere a causa dell'attuale pandemia. Michael Goldstein, CEO dell'evento neozelandese, non ha preso benissimo questa decisione: ''Abbiamo lavorato a lungo con il WRC per riportare il Rally Nuova Zelanda nel Mondiale. Tutti sanno che abbiamo dovuto recuperare il tempo perduto per prepararci al 2020. Il nostro punto di vista è che lo sport è qualcosa di più dei soldi e sarebbe una decisione insensata da parte della FIA e del WRC di lasciare fuori nuovamente il Rally Nuova Zelanda per altri tre o cinque anni. Siamo fiduciosi - ma non ottimisti - che il WRC e la FIA guardino nel profondo del cuore nel prendere le decisioni finali sul calendario 2021''.
RIDUZIONE DEI COSTI Il WMSC ha introdotto anche un paio di novità per quanto riguarda il contenimento dei costi. I test pre-eventi degli appuntamenti con sede in Europa verranno ridotti a un solo giorno per ogni pilota. Inoltre, se il calendario 2020 si concluderà con meno di otto eventi, i team potranno utilizzare solo due motori anziché i tre previsti inizialmente.