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W-Series 2020

Emma Kimilainen: topless per un sedile? No, grazie!


Avatar Redazionale, il 30/12/20

3 anni fa - La Kimilainen ha rinunciato a un sedile in Indy Lights per una richiesta osé

Offerto un sedile in Indy Lights alla Kimilainen in cambio di foto osé
Emma Kimilainen ha rivelato di essere stata a un passo da un sedile in Indy Lights nel 2010, e di averci rinunciato per la richiesta di uno sponsor.

ALL'APICE DEL SUCCESSO La veloce pilota finlandese Emma Kimilainen, vincitrice nel 2019 del round di Assen in W Series, ha rivelato per la prima volta un epidosio sessista che l'avrebbe allontanata dal motorsport professionistico per più di quattro anni. Kimilainen, oggi anche una speaker radiofonica di successo in patria, ha infatti raccontato nel podcast finlandese Shikaani F1 che nel 2010 avrebbe raggiunto un accordo con un team in Indy Lights per trasferirsi nella principale categoria propedeutica della IndyCar. La carriera dell'allora ventenne scandinava era all'apice dei successi nella ADAC Formula Master e nella Formula Palmer Audi, dove si distinse contro avversari del calibro di Kevin Magnussen, Valtteri Bottas e Marcus Ericsson.

LO STOP IMPROVVISO Quando 10 anni fa la sua ascesa subì un repentino arresto, Kimilainen imputò pubblicamente alle difficoltà economiche il mancato sedile - fino all'intervista del 28 dicembre 2020, in cui ha rivelato un assurdo retroscena. Quando l'innominato team americano ha comunicato alla pilota la presenza di un misterioso sponsor disposto a coprire interamente le spese della stagione in cambio di un servizio fotografico in bikini, le trattative hanno preso una piega inaspettata. Le richieste dello sponsor - rivelatosi una ''importante rivista per uomini'' - sono diventate più esigenti e, quando Emma è venuta a conoscenza che lo shooting fotografico avrebbe necessariamente dovuto contenere immagini in topless, la pilota ha rinunciato al sedile e si è allontanata della corse automobilistiche.

IL RITORNO IN W SERIES Lo stop si è prolungato per oltre quattro anni, prima del rientro nel campionato STCC in Svezia. A dieci anni di distanza, la Kimilainen è tornata sulle scene internazionali grazie all'approdo nella serie interamente femminile W Series, dove ha colto una vittoria di tappa ad Assen ed il quinto posto in classifica nonostante un infortunio nel round iniziale di Hockenheim che l'ha costretta a saltare metà stagione.
L'episodio ha sollevato lo sconcerto dei fan sui social media. Contattata da noi in serata per un commento, Emma ha detto: ''Oggi episodi simili ci sembrano completamente assurdi, ma se pensate a dieci anni fa, avevamo grid girls, calendari sessisti dedicati alle corse e ragazze in abiti succinti alle fiere di settore. Il mondo è fortunatamante cambiato in meglio''.

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UN MONDO DIVERSO  La trentunenne di Helsinki ha quindi affidato pubblicamente le sue parole ai social, rilasciando una dichiarazione nella giornata di martedì: “Non so che tipo di siero della verità abbia bevuto prima di registrare il podcast, ma è successo che abbia parlato di cose sulle quali ero rimasta in silenzio per anni. Il silenzio è la cosa più facile quando non vuoi attenzioni per fattori non correlati ai risultati in pista e non mi è mai piaciuto lamentarmi.Fortunatamente al giorno d'oggi quel tipo di offerta sembra molto assurda e sbagliata, ma dieci anni fa il mondo era molto diverso per quanto riguarda i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere” - ha continuato la Kimilainen, la quale si è anche detta in imbarazzo per l'inaspettata reazione dei social - “Chi mi conosce sa quanto sia estroversa, ma in questo momento mi sento molto timida nel sollevare tutta questa attenzione e devo dire che come madre di una bambina di sette anni, sono felice ed orgogliosa del progresso dei diritti delle donne e dell'uguaglianza di genere nel mondo. C'è ancora molto da fare, ma la direzione è decisamente quella giusta''.

PROIETTATA AL FUTURO Dal carattere solare, brillante e pragmatico, Kimilainen intende ora chiudere la vicenda e tornare a concentrarsi sulla prossima stagione di gare. ''Anche se la considero ironicamente come una delle cose più strane che mi siano capitate in carriera, questo dimostra quanto sia importante il lavoro di W Series per promouvere la parità di genere e la diversità in questo sport, dove l'immagine della donna affonda ancora in radici profonde. Sono sicura che anche i piloti maschi abbiano storie incredibili da raccontare, perchè dove ci sono molti soldi c'è anche della politica e questa combinazione porta a strane situazioni, al di là di genere e sport”.

OSTACOLI SPESSO INVISIBILI Episodi simili, per quanto limitati, non sono purtroppo unici e mettono l'accento su quanto i problemi del motorsport femminile restino spesso slegati dalle performance; se giudicare la carriera di un pilota dal curriculum sportivo è naturale e inevitabile, è altrettanto importante comprendere che vi è spesso moltissimo sotto la vetta dell'iceberg. Questa sorta di “gatekeeping” ci ha potenzialmente privato di un talento lanciato verso le categorie regine del motorsport e deve essere un monito per il futuro. Nonostante ciò, la Kimilainen non è assolutamente intenzionata a darsi per vinta e conclude: “Non sarò mai la 'lamentosa' che si piange addosso sulle occasioni mancate. La mia avventura nel motorsport non è terminata e voglio solo tornare a correre.”


Pubblicato da Daniele Zeri, 30/12/2020
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