Abbiamo partecipato alla gara di Misano, terza tappa del Mini Challenge 2018
UN MINI DEBUTTO Lo scorso anno, alcuni ricorderanno il mio debutto al Mini Challenge. Proprio a Monza, non certo una delle piste più facili per un debuttante, abituato a girare in pista per mettere alla prova le auto di serie ma non per limare il secondo o il decimo di secondo con gomme slick e freni racing. Per la stagione 2018 del Mini Challenge ho scelto di partecipare alla gara di Misano, circuito più guidato e più tecnico e più guidato dove non si decide gran parte del risultato sulle staccate ma sulle traiettorie.
FAMILY FEELING Un ritorno a casa. È bella l’atmosfera del Mini Challenge, si ritrovano famiglie con bambini, ci si trova all’hospitality per rifocillarsi come per scambiarsi consigli e impressioni su come affrontare una curva piuttosto che su come settare la Mini. E poi, già le Mini sono simpatiche e rendono tutto più facile, anche con il kit aerodinamico fatto di uno splitter anteriore pronunciato, una bella ala posteriore abbinata all’estrattore. Sono anche economiche per chi vuole correre rispetto ad altre categorie: il rapporto divertimento/costo è piuttosto favorevole, specie se pensate di affrontare il Mini Challenge partendo dalla categoria Lite, quelle con il tetto nero.
SERIE PROPEDEUTICA È la categoria in cui corro io, con le Mini Challenge Liteche non si discostano molto da una Mini John Cooper Works di serie: il motore da 231 cavalli e il cambio manuale a sei marce sono di serie, e anche i dischi freno sono quelli che monta una normale Mini John Cooper Works, ma strizzati da pastiglie racing. Cambia l’assetto, con ammortizzatori regolabili Bilstein (in compressione e estensione gli anteriori, mono regolazione i posteriori) e barra duomi regolabile anteriore. Il differenziale autobloccante è meccanico, lo scarico è da competizione e i cerchi da 17” BBS montano pneumatici racing. La novità della stagione 2018 è che la mia Mini Lite numero 59 monta gomme Michelin, invece delle Pirelli che montava lo scorso anno.
SORELLE MAGGIORI Ovviamente tutte le Mini del Mini Challenge sono spogliate di tutto quanto non serve e hanno la dotazione di sicurezza omologata. Le Mini Challenge Pro, si distinguono dal tetto rosso e hanno circa 265 cavalli, centralina Bosch Motorsport, cambio sequenziale a innesti frontali e strumentazione racing.
SIMONCELLI CIRCUIT Sul tema divertimento la Mini ce l’ha nel DNA e nella sua storia, pensatela attrezzata per affrontare una gara in pista. Compatta, leggera, agile, sul circuito di Misano è come un grande kart in un grande kartodromo. Misano lo conosco abbastanza bene e, da quando sono cambiati il senso di marcia e il tracciato, mi piace anche più di prima.
TEAM FANTASIA Il primo contatto avviene sempre il giovedì nel tardo pomeriggio, ritrovo il team che segue le due Mini ufficiali con Luca, il meccanico che segue la Mini Lite, che mi aspetta per provare sedile e cinture. Come mio socio di gara trovo Michele Faccin, un collega che ha iniziato con i kart a dieci anni e che ha portato a casa risultati con ruote scoperte e coperte per dodici anni. Un ottimo socio con cui condividere impressioni e commenti su traiettorie e staccate. E condividerle anche con l’ospite alla guida della Mini Pro, il Davide Valsecchi che non ha bisogno di presentazioni. Un bel team, una bella pista, una super Mini John Cooper Works Lite.
DAJE DI GAS Sembra che le nuove gomme Michelin, rispetto alle Pirelli, garantiscano una migliore costanza di comportamento lungo tutta la durata della gara, fino all’ultimo giro. Il venerdì mattina le metto alla prova nelle prove libere. Il cielo è nuvoloso, l’aria è fresca. Con la Mini JCW Lite numero 59 mi trovo subito benissimo. È veloce, precisa, ben frenata e, quando insisto nello stringere la traiettoria si butta all’interno della curva senza accennare al minimo sottosterzo. Devo mettere a punto le traiettorie e le staccate, ma mi spettano soltanto tre giri dopo il primo rodaggio e i tre giri del mio socio Michele. Sono contento, rispetto al mio socio esperto i miei tempi si discostano di poco sui primi settori della pista, perdo più di un secondo, invece, sull’ultimo settore. La velocità massima, rilevata all’uscita della curva del tramonto però è mia, ma sull’ultimo segmento ci devo lavorare.
STUDIO DEL SET UP Le nuvole piano piano si spostano lasciando spazio a un cielo azzurro e a un bel sole intenso. La temperatura sale, e anche quella della pista. Il secondo turno di prove libere è programmato per le 14:35, forse riesco a fare almeno un giro in più. Il programma del fine settimana a Misano dal 15 al 17 giugno è molto serrato. Nel paddock sfilano le auto del TCR, del campionato GT, del Porsche Carrera Cup, della Formula 4, del campionato italiano Sport Prototipi, così, per rimuovere una Mini arrivata lunga prima della curva del Carro sventolano la bandiera rossa alla fine del terzo giro. Continuo a tenere ogni giro il record sulla velocità massima ma abbiamo provato un setup differente della Mini, ora ha più sottosterzo (complice anche la temperatura) e miglioro i miei tempi ma non di tanto. E il quarto segmento rimane la mia bestia nera.
DDAY Il sabato è il giorno delle qualifiche, alle 11:55, e di Gara 1, la mia gara, alle 19:05. Michele parte per le qualifiche e io sono pronto per il secondo turno. Ho le gomme anteriori nuove, le utilizzerò per le qualifiche e per la gara. Ho finalmente cinque giri a disposizione, è il momento di mettere a punto staccate e traiettorie. Parto per il primo giro, le gomme mi sembrano avere subito un buon grip, alzo un po’ il ritmo ma non troppo. Al carro però scivolo verso l’esterno in sottosterzo, esco sulla ghiaia ma riesco a rientrare. Stupidamente non rientro subito ai box, sul rettilineo mi accorgo che qualcosa non va e, alla variante del Parco, stallono la gomma anteriore sinistra e mi fermo mestamente in sicurezza sul rettilineo prima della curva della Quercia. La mia Mini torna ai box sul carroattrezzi e io con le pive nel sacco.
STRATEGIA ACCORTA Sono arrabbiato con me stesso e ho un po’ di ansia: in gara mi troverò a battagliare con le altre Mini, con piloti che conoscono bene la Mini e il tracciato, senza aver fatto la pratica che avrei voluto. Avrei voluto mettere a punto soprattutto i riferimenti per lo staccatone prima della curva del Carro, ma niente da fare, mi rimane un po’ di ansia, bivacco tra l’hospitality e i box del Mini Challenge Village, il mio umore non è granché. Chiedo a Luca di tornare al setup delle prime libere, quello forse meno veloce ma che mi trasmette sicurezza. Almeno un punto fermo me lo assicuro.
KARTING STYLE È il momento della gara, nel giro di ricognizione però ho modo di ripassare la lezione, pensare alle staccate, ai cordoli, alle traiettorie. Ripasso bene anche la staccata prima di affrontare il Carro e mi sento più sereno. Sono tranquillo. Parto in seconda posizione grazie al tempo di Michele, ma so già che non battaglierò alla prima curva con le cinque Mini che ho alle spalle, meglio non rischiare e pensare a fare una buona gara. Così avviene. Seguo il gruppo, alla prima Quercia vedo volare un paio di oggetti neri… cosa sono? Ah sì, un paio di specchi… è una gara piuttosto turbolenta, il go kart feeling di Mini qualcuno ce l’ha nell’animo più che nella guida.
LA BATTAGLIA Il gruppo piano piano mi stacca un po', ma raggiungo una Mini nera. È più lenta di me su qualche curva, la seguo per alcuni giri per capire dove è meglio tentare il sorpasso. Vedo che alla Quercia entra largo mentre a me piace entrare stretto e stringere sul cordolo e, in uscita di curva, me lo trovo sempre davanti. È più lento di me ed è il momento giusto anche perché poi arriva la curva del Tramonto da cui esco veloce. E, nel frattempo, ho messo a punto la staccatona prima del Carro: una serie di curve dopo il sorpasso che dovrebbe darmi un buon vantaggio per staccarlo prima di arrivare al rettilineo. Mi sposto all’interno in staccata e mi infilo alla Quercia seguendo la mia traiettoria stretta, siamo affiancati ma la Mini nera mi taglia la strada stringendo la traiettoria invece di allargare verso il cordolo. Mi piega un braccio della sospensione e il volante gira a scatti. Nel frattempo una Mini arancione che ci seguiva sperando forse di approfittare come terzo litigante tira dritta alla Quercia finendo nella ghiaia.
COMMISSARI DI GARA CERCASI Ci metto un mezzo giro per capire come impostare le traiettorie con il volante che gira a scatti, trovo la formula giusta ma la Mini nera ha preso il largo e non riesco certo a continuare l’attacco. E arrivano le prime Mini Pro, le lascio passare mentre la Mini nera vedo che osteggia anche i loro sorpassi malgrado la bandiera azzurra. Peccato, stavo battagliando per il podio e, così, devo accontentarmi del quarto posto. La stessa Mini Lite nera si renderà protagonista di altri episodi poco sportivi anche il giorno dopo con il mio socio Michele, a cui taglierà la strada come ha fatto con me fino spaccare il radiatore della Mini n.59, che si trova a sinistra dietro al paraurti, costringendolo a finire la gara ai box. Oltre a spingere un’altra Mini nell’erba con cattiveria, come vedo dalle riprese di Gara 2. Mah…
TUTTO BELLISSIMO! Non ho conquistato il podio ma mi sono divertito da morire, Luca aveva a messo a punto la Mini Lite n.59 esattamente come la volevo e ho corso bene, portando la Mini dove volevo con sicurezza e padronanza di quanto stavo facendo. Sul circuito di Misano la Mini John Cooper Works del Mini Challenge è super divertente. Qui trovate un riassunto video di Gara 1 e Gara 2 ma se volete vedere tutta la gara potete seguire questo link fino alla pagina Facebook del Mini Challenge Italia.